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Giurisprudenza Tributaria

Ricorso collettivo: sì anche con fatti diversi

La Corte di Cassazione ha stabilito che un ricorso collettivo presentato da più contribuenti contro diverse cartelle di pagamento è ammissibile, a condizione che si fondi su questioni giuridiche identiche. La sentenza chiarisce che la diversità dei fatti specifici, come gli importi dovuti o gli indici di beneficio, non è motivo sufficiente per dichiarare l’inammissibilità. Questa decisione, annullando la precedente pronuncia di un giudice di merito, rafforza il principio del litisconsorzio facoltativo nel processo tributario, favorendo l’economia processuale.

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Compensazione spese legali: l'obbligo di motivazione

Una contribuente vince una causa contro l’Agenzia delle Entrate, ma il giudice d’appello decide per la compensazione spese legali senza fornire alcuna giustificazione. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della contribuente, stabilendo che la decisione di compensare le spese deve sempre essere supportata da una motivazione esplicita basata su ‘gravi ed eccezionali ragioni’. In assenza di motivazione, si applica il principio generale per cui la parte soccombente paga le spese legali della parte vittoriosa.

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Delega di firma: quando l'atto fiscale è nullo

Un contribuente ha impugnato un avviso di accertamento fiscale sostenendo un difetto nella delega di firma del funzionario. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, stabilendo che spetta all’Amministrazione Finanziaria provare la validità della delega. Poiché la documentazione prodotta in appello era errata e non pertinente, l’atto è stato annullato.

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Estinzione giudizio per inerzia: il caso in Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del giudizio tributario poiché la società ricorrente non ha chiesto la prosecuzione del ricorso entro 40 giorni dalla proposta di definizione. La mancata azione è equiparata a rinuncia, comportando la chiusura del procedimento.

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Rendita catastale aerogeneratori: torri escluse

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 22354/2025, ha stabilito un principio chiave in materia di rendita catastale aerogeneratori. Ha chiarito che le torri di sostegno degli impianti eolici devono essere escluse dal calcolo della rendita, in quanto considerate ‘impianti’ funzionali allo specifico processo produttivo. La Corte ha accolto il ricorso di una società energetica contro l’Agenzia delle Entrate, cassando la precedente decisione della Commissione Tributaria Regionale che invece le includeva. La decisione si fonda sull’interpretazione della Legge n. 208/2015, che privilegia la funzionalità del bene rispetto alla sua natura strutturale.

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Distrazione spese legali: la correzione dell'omissione

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha stabilito che la mancata pronuncia sulla richiesta di distrazione spese legali costituisce un errore materiale. Di conseguenza, per rimediare a tale omissione, è sufficiente avviare la procedura di correzione, senza dover ricorrere a un mezzo di impugnazione ordinario. La decisione si fonda sul principio di ragionevole durata del processo, offrendo una soluzione più rapida ed efficiente per i legali che hanno anticipato i costi del giudizio.

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Accertamenti bancari soci: quando sono legittimi?

La Corte di Cassazione conferma la legittimità degli accertamenti bancari estesi ai conti correnti dei soci di una S.R.L. a ristretta base sociale. Nel caso specifico, un socio impugnava un avviso di accertamento per IRPEF, scaturito da indagini sui conti personali suoi e del coniuge, anch’esso socio. La Corte ha rigettato il ricorso, stabilendo che in presenza di una compagine sociale ristretta, specialmente a carattere familiare, e di una sproporzione tra i redditi dichiarati dai soci e le movimentazioni bancarie, si presume che tali somme siano ricavi non dichiarati della società. Spetta al contribuente fornire la prova contraria.

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Difetto legittimazione processuale: ricorso inammissibile

La Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un agente della riscossione per difetto legittimazione processuale del difensore, un avvocato del libero foro anziché l’Avvocatura dello Stato. Accoglie invece il ricorso dell’Amministrazione finanziaria, chiarendo la validità di una notifica eseguita da un messo notificatore ai sensi dell’art. 140 c.p.c. e non da un operatore postale privato.

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Contraddittorio endoprocedimentale: Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 22253/2025, interviene sul tema del contraddittorio endoprocedimentale. Viene chiarito che il termine dilatorio di 60 giorni non si applica agli ‘accertamenti a tavolino’, ma solo a quelli con accesso fisico. Per i tributi armonizzati come l’IVA, la violazione del contraddittorio annulla l’atto solo se il contribuente supera la ‘prova di resistenza’, dimostrando che il risultato avrebbe potuto essere diverso.

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Canone Unico: Cassazione rinvia la decisione

Un comune ha richiesto il pagamento del Canone Unico Patrimoniale a una società autostradale per i viadotti che attraversano il suolo comunale. La società ha impugnato l’atto dinanzi al giudice amministrativo. Il comune ha sollevato questione di giurisdizione. La Corte di Cassazione, rilevando la pendenza di un rinvio pregiudiziale sulla medesima questione, ha deciso di sospendere il giudizio in attesa della risoluzione di tale rinvio, per garantire uniformità interpretativa.

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Pagamento parziale spese legali: Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione ha stabilito che un pagamento parziale delle spese legali, basato su un calcolo errato dell’importo capitale, non estingue l’obbligazione del debitore. Nel caso esaminato, due avvocati avevano richiesto l’ottemperanza per il saldo non corrisposto da un ente pubblico. La Corte ha accolto il ricorso, cassando la sentenza precedente e affermando che l’adempimento era stato solo parziale, dando diritto ai legali di ricevere la differenza dovuta.

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Errore percettivo: quando non si può revocare la sentenza

Un professionista ha impugnato una sentenza tributaria per errore percettivo, sostenendo una valutazione errata delle prove sui versamenti. La Cassazione ha rigettato il ricorso, chiarendo che l’errata valutazione delle prove è un errore di giudizio e non un errore percettivo, non rientrando quindi nei casi di revocazione previsti dalla legge.

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Estinzione giudizio cassazione: il silenzio costa caro

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del giudizio di cassazione promosso da una società contro l’Amministrazione Finanziaria. La decisione è scaturita dalla mancata risposta della società ricorrente alla proposta di definizione del giudizio formulata dalla Corte, interpretata come una rinuncia al ricorso. Di conseguenza, la società è stata condannata al pagamento delle spese legali.

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Iscrizione Albo RTI: non sempre necessaria per tutti

La Corte di Cassazione ha stabilito un principio fondamentale riguardo l’iscrizione Albo RTI per la riscossione dei tributi locali. In un raggruppamento di tipo misto, il requisito soggettivo dell’iscrizione all’apposito albo ministeriale è necessario solo per le imprese che svolgono le attività principali di accertamento e riscossione, e non per quelle che si occupano di mere attività secondarie e di supporto. La sentenza annulla la decisione di merito che aveva ritenuto illegittimo un avviso di accertamento perché una delle società del raggruppamento, con compiti di supporto, era priva di tale iscrizione.

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Accertamenti bancari società: conti soci e presunzioni

Una società a responsabilità limitata ha impugnato un avviso di accertamento fondato su indagini bancarie effettuate sui conti correnti personali dei soci. Poiché i soci non disponevano di redditi personali in grado di giustificare le ingenti somme movimentate, l’Agenzia delle Entrate ha presunto che si trattasse di ricavi non dichiarati della società. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha rigettato il ricorso della società, confermando la validità degli accertamenti bancari società. È stato ribadito il principio secondo cui, per le società a ristretta base sociale, le movimentazioni sui conti dei soci sono legittimamente attribuibili all’ente, invertendo l’onere della prova a carico del contribuente.

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Esenzione TARSU: onere della prova e aree produttive

Una società di logistica ha richiesto l’esenzione dalla TARSU, sostenendo di produrre rifiuti speciali non assimilabili (imballaggi terziari). La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, chiarendo che per l’esenzione TARSU è onere del contribuente dimostrare in modo specifico quali aree aziendali sono destinate esclusivamente alla produzione di tali rifiuti, prova che in questo caso non è stata fornita. Anche la richiesta di riduzione per servizio inadeguato è stata negata.

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Estinzione processo tributario: il caso rottamazione

Una società impugna una sentenza tributaria. Durante il giudizio, aderisce alla ‘rottamazione quater’ saldando il debito. La Cassazione, verificato il perfezionamento della sanatoria, dichiara l’estinzione del processo tributario, poiché la materia del contendere è venuta meno.

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Sanzioni rateazione: la Cassazione chiarisce le regole

Un contribuente ha mancato di pagare le rate di un piano concordato con l’amministrazione finanziaria. Le corti di merito avevano annullato l’atto impositivo con le sanzioni maggiorate. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, chiarendo che in caso di decadenza dal beneficio della rateazione, l’applicazione delle sanzioni rateazione in misura raddoppiata sull’importo residuo è legittima. La Corte ha specificato che la normativa mira a evitare una duplicazione di sanzioni, non a eliminare la penalità prevista per l’inadempimento del piano di pagamento.

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Ritenute su interessi: banca collocatrice non è sostituto

Una banca d’investimento, operante come collocatrice di fondi lussemburghesi, è stata assolta dall’obbligo di applicare le ritenute su interessi maturati sui conti di tali fondi. La Cassazione ha chiarito che il ruolo di ‘banca corrispondente’ non implica automaticamente un intervento nella riscossione degli interessi, presupposto necessario per qualificarsi come sostituto d’imposta ai sensi dell’art. 26, c. 3, d.P.R. 600/1973. La Corte ha inoltre confermato l’esenzione incondizionata prevista dall’art. 11-bis, d.l. 512/1983.

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Estinzione del processo tributario: il caso in Cassazione

Una società immobiliare aveva impugnato una sentenza della Commissione Tributaria Regionale davanti alla Corte di Cassazione. Tuttavia, durante il procedimento, la società ha aderito alla definizione agevolata dei carichi (rottamazione) e ha formalmente rinunciato al ricorso. Di conseguenza, la Suprema Corte ha dichiarato l’estinzione del processo tributario, ponendo fine alla controversia. La Corte ha inoltre disposto la compensazione delle spese legali tra le parti, data la cessazione della materia del contendere.

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