La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 5924 del 2024, ha affrontato un caso di esterovestizione societaria. Una società con sede legale formale nel Regno Unito ha ricevuto in conferimento beni immobili situati in Italia, chiedendo l'applicazione dell'imposta di registro in misura fissa. L'Agenzia delle Entrate ha contestato l'agevolazione, sostenendo che la sede estera fosse fittizia e che la direzione effettiva della società si trovasse in Italia. La Corte ha dato ragione al Fisco, stabilendo che, ai fini fiscali, prevale la sede dell'amministrazione effettiva su quella legale. L'assenza di una reale attività economica nel Regno Unito e la gestione degli immobili dall'Italia hanno dimostrato la natura elusiva dell'operazione, finalizzata unicamente a ottenere un indebito vantaggio fiscale. Di conseguenza, è stata negata l'applicazione del regime fiscale di favore.
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