Una società operante nel settore delle energie rinnovabili aveva inizialmente omesso di richiedere un beneficio fiscale a causa di un'incertezza normativa sulla sua cumulabilità con altri incentivi. Successivamente, ha presentato una dichiarazione integrativa per correggere l'omissione. L'Agenzia delle Entrate ha respinto la richiesta, considerandola tardiva. La Corte di Cassazione, ribaltando le decisioni precedenti, ha stabilito che la dichiarazione dei redditi è una "dichiarazione di scienza" e, come tale, è sempre emendabile per correggere errori, anche oltre i termini ordinari. La Corte ha sottolineato che l'incertezza oggettiva della normativa giustificava l'errore iniziale del contribuente, rafforzando il suo diritto alla correzione.
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