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Giurisprudenza Tributaria

Accertamento sintetico: prova contraria del contribuente
In un caso di accertamento sintetico per l'acquisto di un immobile, la Cassazione ha chiarito gli oneri della prova a carico del contribuente. L'erede del contribuente aveva impugnato l'avviso di accertamento, fornendo prove su dismissioni immobiliari. La Corte ha accolto parzialmente il ricorso, affermando che la prova di vendite passate è rilevante, ma deve essere provata anche la persistenza dei fondi al momento della spesa.
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Cumulo giuridico: escluso per omessi versamenti
Un'azienda ha omesso il versamento di più acconti d'imposta. La Cassazione, riformando la decisione di merito, ha escluso l'applicazione del cumulo giuridico delle sanzioni. Ha chiarito che l'omesso versamento è una violazione sostanziale, non formale, e pertanto ogni singola omissione deve essere sanzionata autonomamente, applicando il cumulo materiale.
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Accertamento fiscale: quando gli allegati sono obbligatori
Un'esercente di un'attività di monopolio riceveva un avviso di accertamento fiscale per maggiori redditi derivanti da commissioni su giochi e scommesse. L'accertamento si basava su dati forniti da società terze, documenti che non erano stati allegati all'avviso. La Corte di Cassazione ha stabilito che la mancata allegazione di documenti essenziali, non noti al contribuente, su cui si fonda la pretesa, viola il diritto di difesa e rende l'atto nullo. Il principio del contraddittorio preventivo, invece, non è stato ritenuto applicabile in questo caso trattandosi di tributi non armonizzati.
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Rendita catastale retroattiva: quando si applica?
Una società immobiliare ha contestato un avviso di accertamento ICI per il 2011, basato su una rendita catastale rettificata e notificata solo nel 2012. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 22293/2024, ha respinto il ricorso, stabilendo il principio della rendita catastale retroattiva. La Corte ha chiarito che quando la rettifica deriva da una variazione dichiarata dal contribuente (procedura docfa), la nuova rendita si applica dal momento della dichiarazione stessa, non dalla notifica della rettifica. Di conseguenza, l'imposta maggiore e le relative sanzioni per il 2011 erano legittime.
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Accertamenti bancari: la soglia antiriciclaggio
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 22292/2024, ha stabilito che la soglia di 12.500 euro della normativa antiriciclaggio non si applica agli accertamenti bancari. Il provvedimento chiarisce che le indagini fiscali non hanno limiti di valore per l'acquisizione di dati finanziari, comprese le operazioni 'extra conto'. Viene inoltre confermata la presunzione di distribuzione degli utili non dichiarati ai soci di società a ristretta base sociale.
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Redditometro: Motivazione della sentenza è obbligatoria
La Cassazione ha annullato una sentenza d'appello relativa a un accertamento basato sul redditometro. La decisione è stata cassata per totale mancanza di motivazione, poiché i giudici non hanno spiegato come hanno determinato il nuovo reddito né valutato le prove fornite dalla contribuente. L'analisi del redditometro richiede un'argomentazione chiara e completa.
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Autonoma organizzazione: errore di calcolo non basta
Un contribuente ha richiesto il rimborso dell'IRAP, negando la sussistenza di un'autonoma organizzazione. Nonostante un palese errore di calcolo sulle spese nel giudizio d'appello, la Cassazione ha respinto il ricorso. La Corte ha stabilito che l'errore non era decisivo ai fini della decisione, poiché il giudizio sulla presenza di un'autonoma organizzazione si basava anche su altre spese non giustificate, confermando così il presupposto impositivo.
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Definizione agevolata: estinzione del processo
Un contribuente, dopo aver ricevuto un avviso di accertamento per presunti ricavi non dichiarati, ha aderito alla definizione agevolata delle liti pendenti. La Corte di Cassazione, verificato il perfezionamento della procedura, ha dichiarato l'estinzione del processo e la cessazione della materia del contendere, annullando di fatto la controversia fiscale.
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Accertamento sintetico: prova e motivazione del giudice
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 22281/2024, ha chiarito i limiti della prova che il contribuente deve fornire in caso di accertamento sintetico. L'Agenzia delle Entrate aveva contestato un maggior reddito basato sull'acquisto di un immobile. La contribuente si era difesa sostenendo che si trattasse di un contratto simulato con il coniuge, senza effettivo esborso di denaro. La Corte ha stabilito che non è sufficiente per il giudice di merito ritenere credibile la tesi del contribuente sulla base della 'comune esperienza', ma è necessario un esame analitico delle prove fornite per superare la presunzione legale dell'accertamento sintetico. La sentenza è stata cassata con rinvio.
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Immobile collabente: quando non si paga l’ICI
Un comune ha richiesto il pagamento dell'ICI per un immobile collabente, tassandolo non come edificio ma come area edificabile. La contribuente ha contestato l'atto, e la Corte di Cassazione ha confermato la sua posizione. L'ordinanza stabilisce che un immobile collabente, pur essendo una rovina, mantiene la sua natura di fabbricato. Poiché è privo di rendita catastale, la base imponibile per l'ICI è zero. Non può essere tassato come area edificabile fino a quando non viene demolito, e i comuni non possono creare nuove basi imponibili tramite regolamenti locali.
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Raddoppio dei termini: la guida della Cassazione
La Cassazione analizza il raddoppio dei termini per l'accertamento. Se l'atto è notificato prima del 2 settembre 2015, è sufficiente la mera configurabilità del reato tributario, a prescindere dall'esito del procedimento penale, per legittimare un termine più lungo. Escluso per l'IRAP.
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Imposta unica scommesse per bookmaker esteri
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 22279/2024, ha rigettato il ricorso di una società di scommesse estera, confermando la sua soggezione all'imposta unica scommesse per l'attività di raccolta gioco svolta in Italia tramite centri di trasmissione dati. La Corte ha stabilito che la normativa non è discriminatoria né contraria al diritto UE, in quanto il presupposto impositivo è legato all'organizzazione del servizio sul territorio nazionale, rendendo il bookmaker estero soggetto passivo d'imposta, in solido con il gestore locale, anche per l'annualità 2010.
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Imposta unica scommesse: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una società di scommesse estera, confermando la legittimità dell'applicazione dell'imposta unica scommesse per l'anno 2012. La Corte ha stabilito che la normativa non viola il diritto UE e che sussiste la responsabilità solidale tra il bookmaker estero e il centro di trasmissione dati operante in Italia, anche in assenza di concessione.
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Notifica società estera: le regole della Cassazione
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 22271/2024, ha stabilito che la procedura di notifica semplificata tramite raccomandata internazionale, prevista dall'art. 60 D.P.R. 600/1973, non si applica alle società estere "ab origine". Tale modalità è riservata esclusivamente a cittadini italiani iscritti all'AIRE o a società italiane con sede all'estero. Per una società genuinamente straniera, come una società lussemburghese nel caso di specie, è necessario seguire le forme ordinarie di notifica internazionale, come l'art. 142 c.p.c. Di conseguenza, la notifica dell'avviso di accertamento effettuata dall'Amministrazione Finanziaria è stata dichiarata inesistente.
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Saldo negativo di cassa: onere della prova del Fisco
Una società edile ha ricevuto un avviso di accertamento dall'Agenzia Fiscale a causa di un saldo negativo di cassa, da cui l'ufficio ha desunto un maggior reddito non dichiarato. Mentre in secondo grado la società aveva ottenuto ragione, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell'Agenzia. La Corte ha stabilito che la motivazione della sentenza d'appello era meramente apparente e generica. In presenza di un saldo negativo di cassa, spetta al contribuente fornire prove specifiche e univoche per giustificare l'anomalia contabile e superare la presunzione legale di redditi occulti, un onere che nel caso di specie non è stato assolto.
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Notifica atto impositivo: quando è valida la CAD?
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso per revocazione di un contribuente contro una precedente ordinanza. Il caso riguardava la validità di una notifica di un atto impositivo perfezionatasi per compiuta giacenza. Il contribuente lamentava un errore di fatto, sostenendo che la Corte avesse erroneamente presunto che la comunicazione di avvenuto deposito (CAD) fosse stata ricevuta da un terzo autorizzato presso la sua abitazione. La Suprema Corte ha chiarito che non si trattava di un errore di fatto, ma di una valutazione giuridica. Ha ribadito che, per la regolarità della notifica, è irrilevante chi riceva la CAD o se sia specificata la sua qualità, essendo sufficiente il corretto invio della raccomandata informativa secondo le norme postali ordinarie.
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Accertamento sintetico: prova contraria del contribuente
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 22268/2024, interviene sul tema dell'accertamento sintetico. Il caso riguarda una contribuente a cui era stata contestata una maggiore capacità contributiva per l'acquisto e la ristrutturazione di un immobile. La Corte ha stabilito che, per vincere la presunzione del Fisco, non è sufficiente dimostrare di aver ricevuto somme da terzi (nel caso di specie, i genitori), ma è necessario provare anche la 'durata' e la 'continuità' del possesso di tali somme fino al momento della spesa. Questo per escludere che il denaro sia stato utilizzato per altri scopi, rendendo l'accertamento sintetico legittimo.
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Iscrizione ipotecaria: interrompe la prescrizione?
Un contribuente ha impugnato una comunicazione di iscrizione ipotecaria sostenendo la mancata notifica della cartella esattoriale prodromica e l'avvenuta prescrizione del credito. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando che per l'IRPEF si applica la prescrizione decennale e, soprattutto, ha stabilito che la formale comunicazione di iscrizione ipotecaria al debitore ha efficacia interruttiva della prescrizione, in quanto manifesta la volontà del creditore di far valere il proprio diritto.
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Estinzione giudizio tributario per definizione agevolata
La Corte di Cassazione ha dichiarato l'estinzione di un giudizio tributario riguardante un accertamento per IRPEG e IRAP. La decisione non entra nel merito della controversia, ma prende atto dell'avvenuta definizione agevolata da parte della società contribuente. Avendo pagato tutte le rate previste dalla procedura di 'pace fiscale', la materia del contendere è cessata, portando alla chiusura definitiva del processo. Le spese legali sono state compensate tra le parti.
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Presunzione distribuzione utili: la Cassazione decide
Una società a ristretta base partecipativa e i suoi soci hanno impugnato un avviso di accertamento per maggiori redditi non dichiarati. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la legittimità della presunzione di distribuzione degli utili extracontabili ai soci. L'ordinanza ribadisce che spetta ai contribuenti fornire la prova contraria, dimostrando che i maggiori ricavi sono stati reinvestiti o accantonati. La Corte ha inoltre dichiarato inammissibili i motivi relativi a presunti vizi di forma dell'atto e alla valutazione delle prove, per difetto di autosufficienza del ricorso.
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