La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 28491/2025, ha stabilito che la documentazione extracontabile trovata presso un'azienda costituisce prova presuntiva valida per un accertamento fiscale. Se tali documenti contengono elementi dettagliati di una vendita (acquirente, prezzo, acconto), si presume che rappresentino operazioni non dichiarate. In questo caso, una società di arredamento sosteneva che gli appunti fossero semplici 'prenotazioni', ma non ha fornito alcuna prova a sostegno. La Corte ha confermato la decisione di merito, rigettando il ricorso e sottolineando che l'onere di smentire la presunzione grava sul contribuente.
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