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Giurisprudenza Tributaria

Esenzione IMU enti non commerciali: la Cassazione
Una fondazione che gestisce attività assistenziali per anziani si è vista negare l'esenzione IMU. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 6095/2024, ha confermato la decisione, ribadendo che per ottenere l'esenzione IMU enti non commerciali non basta la natura non profit del soggetto. È necessario dimostrare che l'attività sia svolta con modalità non commerciali, ossia gratuitamente o dietro un corrispettivo simbolico, prova che nel caso di specie non è stata fornita.
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Costi infragruppo: come provare la deducibilità
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 6101 del 2024, ha confermato la deducibilità dei costi infragruppo e delle spese sostenute con imprese in paesi 'black list'. La Corte ha stabilito che la società contribuente ha fornito prove adeguate, tra cui contratti, report di revisione e fatture, per dimostrare l'utilità effettiva, la certezza e l'inerenza dei costi. Questa decisione sottolinea l'importanza di una documentazione completa per superare le contestazioni dell'Amministrazione Finanziaria su tali operazioni.
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Imposta di registro e cessione quote: limiti del Fisco
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 6094/2024, ha stabilito un importante principio in materia di imposta di registro. Accogliendo il ricorso di una società, la Corte ha chiarito che l'amministrazione finanziaria non può riqualificare una serie di operazioni complesse, come una cessione di quote totalitarie, in una cessione di ramo d'azienda basandosi su atti collegati o elementi esterni. In applicazione della nuova formulazione dell'art. 20 del Testo Unico sull'Imposta di Registro, che ha efficacia retroattiva, la tassazione deve basarsi esclusivamente sulla natura e sugli effetti giuridici del singolo atto presentato alla registrazione.
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Accatastamento imbullonati: la Cassazione sul 2011
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 6085/2024, ha stabilito che per l'annualità d'imposta ICI 2011, i macchinari industriali (i cosiddetti 'imbullonati') funzionalmente essenziali al processo produttivo devono essere inclusi nella determinazione della rendita catastale. La Corte ha chiarito che la normativa del 2015, che esclude tali beni dal calcolo, non ha efficacia retroattiva. Di conseguenza, è stato accolto il ricorso di un Comune contro una società, validando l'avviso di accertamento che includeva il valore di due grandi presse nella base imponibile, ribaltando la decisione della Commissione Tributaria Regionale che si era erroneamente basata sulla loro mera amovibilità.
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Sospensione feriale: inammissibile ricorso tardivo
Un contribuente ha presentato ricorso in Cassazione contro una sentenza relativa alle spese legali in una causa di opposizione a cartelle esattoriali. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile perché depositato oltre il termine di 60 giorni, ribadendo che la sospensione feriale non si applica ai procedimenti di opposizione esecutiva, neppure quando l'oggetto del contendere sia limitato alla sola statuizione sulle spese.
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Restituzione addizionale energia: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione si è pronunciata su un caso di restituzione addizionale energia pagata da un'azienda e riscossa da una società di factoring. L'ordinanza conferma il diritto del consumatore a ottenere il rimborso della somma, in quanto l'addizionale era basata su una norma nazionale in contrasto con il diritto dell'Unione Europea. Il ricorso della società fornitrice di energia, che aveva ceduto il credito, è stato rigettato, consolidando il principio per cui l'azione di restituzione va intentata contro chi ha materialmente ricevuto il pagamento.
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Litisconsorzio necessario: nullo l’accertamento fiscale
La Corte di Cassazione ha annullato le sentenze di merito relative a un accertamento fiscale a carico di una società di persone e di un suo socio. La decisione non entra nel merito della pretesa fiscale, ma si fonda su un vizio procedurale insanabile: la mancata partecipazione al giudizio di tutti i soci. La Corte ha ribadito che, in questi casi, sussiste un'ipotesi di litisconsorzio necessario, la cui violazione comporta la nullità assoluta del procedimento, con rinvio della causa al giudice di primo grado per la corretta instaurazione del contraddittorio.
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Rinuncia al ricorso: come si estingue il processo
Una società energetica, dopo aver presentato ricorso per cassazione contro una sentenza della Corte d'Appello, ha formalmente rinunciato all'impugnazione prima dell'udienza. La Corte di Cassazione, accertata la regolarità della rinuncia al ricorso, ha dichiarato l'estinzione del giudizio. La Corte ha inoltre chiarito che, data la mancata difesa della controparte, non vi era luogo a provvedere sulle spese e che non sussistevano i presupposti per il pagamento dell'ulteriore importo a titolo di contributo unificato.
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Obbligo di allegazione PVC terzo: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione stabilisce che un avviso di accertamento basato su una verifica fiscale condotta su un terzo è legittimo anche senza l'allegazione del relativo processo verbale di constatazione (PVC). È sufficiente che l'atto impositivo riporti il contenuto essenziale degli atti richiamati, garantendo così il diritto di difesa del contribuente. Viene inoltre chiarito che il contraddittorio preventivo di 60 giorni si applica solo al soggetto direttamente ispezionato e non a terzi. L'ordinanza sottolinea l'importanza della motivazione sostanziale dell'atto rispetto al mero formalismo dell'obbligo di allegazione.
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Accertamento induttivo: la valutazione complessiva
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza in esame, ha stabilito un principio fondamentale in materia di accertamento induttivo. Il caso riguardava un avviso di accertamento emesso dall'Agenzia delle Entrate nei confronti di una società di ristorazione, basato su una serie di elementi presuntivi come il consumo di tovaglioli, l'acquisto di materie prime e il basso numero di ricevute fiscali. La Corte ha cassato la decisione del giudice di merito che aveva annullato l'accertamento analizzando solo uno degli indizi. È stato ribadito che, in un accertamento induttivo, gli elementi di prova devono essere valutati in modo complessivo e combinato, e non atomisticamente, poiché la loro forza probatoria deriva proprio dalla loro concordanza.
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Notifica al socio: l’atto è nullo se impugna lui
La Corte di Cassazione ha esaminato il caso di una notifica al socio di un avviso di accertamento ICI destinato alla società in nome collettivo. Sebbene la notifica fosse irregolare perché non effettuata al legale rappresentante, il ricorso proposto dal socio è stato dichiarato inammissibile. La Corte ha chiarito che solo il soggetto destinatario dell'atto, ovvero la società stessa, ha la legittimazione per contestarne la nullità, non il singolo socio che lo ha materialmente ricevuto senza averne titolo.
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Accertamento bancario: l’onere della prova del ricorso
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di una società e dei suoi soci avverso un accertamento bancario. L'Agenzia delle Entrate aveva contestato maggiori redditi basandosi su movimenti non giustificati sui conti correnti. I contribuenti non sono riusciti a superare la presunzione legale, sostenendo che le somme derivassero da vincite al gioco. La Corte ha ribadito che, in sede di legittimità, non è possibile richiedere una nuova valutazione delle prove, ma solo denunciare l'omesso esame di un fatto storico decisivo, cosa non avvenuta nel caso di specie.
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Ricorso inammissibile: l’obbligo di esporre i fatti
La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile in materia di tributi speciali sui rifiuti. La decisione si fonda su un vizio di forma: la mancata esposizione sommaria dei fatti di causa nell'atto di appello, un requisito essenziale per la validità del ricorso stesso. Di conseguenza, la Corte non ha esaminato nel merito le contestazioni del contribuente relative alla sanzione per scarico abusivo, confermando la condanna.
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Morte difensore: rinvio udienza e nuovo avvocato
La Corte di Cassazione ha disposto il rinvio di un'udienza a causa della morte del difensore della società ricorrente. La decisione, presa per garantire il diritto di difesa, ha considerato anche il sopravvenuto fallimento della società, ordinando la comunicazione del provvedimento sia alla parte che alla curatela fallimentare. Il principio applicato è che, sebbene la morte del difensore non interrompa automaticamente il processo in Cassazione, la Corte può posticipare l'udienza per consentire la nomina di un nuovo legale.
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Motivazione apparente: sentenza fiscale annullata
Una società impugna una cartella di pagamento mai notificata. La Corte di Cassazione annulla la sentenza d'appello per motivazione apparente, poiché le ragioni dei giudici erano incomprensibili e non rispettavano il "minimo costituzionale" richiesto. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame.
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Estinzione del giudizio: niente doppio contributo
Una società impugnava un avviso di accertamento IMU. Giunta in Cassazione, raggiungeva un accordo con il Comune e rinunciava al ricorso. La Corte ha dichiarato l'estinzione del giudizio, specificando che in questi casi non è dovuto il raddoppio del contributo unificato, previsto solo per le ipotesi di rigetto o inammissibilità dell'impugnazione. La decisione sottolinea come la conciliazione tra le parti eviti l'applicazione di sanzioni processuali.
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Litisconsorzio necessario: processo nullo senza soci
Un socio di una società di persone ha impugnato un avviso di accertamento relativo al maggior reddito della società a lui imputato. La Corte di Cassazione ha dichiarato la nullità dell'intero procedimento poiché né la società né l'altro socio erano stati coinvolti nel giudizio. La decisione riafferma il principio del litisconsorzio necessario tributario, secondo cui in cause relative a società di persone devono partecipare tutti i soggetti interessati, pena l'invalidità del processo, che è stato rinviato al giudice di primo grado.
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Domicilio fiscale: la sede legale vince sempre
Una società sposta la propria sede legale ma tenta di mantenere il domicilio fiscale nella vecchia sede. L'Agenzia Fiscale emette un accertamento dalla nuova sede, che viene impugnato per incompetenza territoriale. La Corte di Cassazione stabilisce che il domicilio fiscale è inderogabilmente legato alla sede legale, annullando la decisione di merito e validando l'operato dell'ufficio. La mera comunicazione del contribuente non è sufficiente a derogare a tale principio.
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Morte del difensore: rinvio della causa in Cassazione
La Corte di Cassazione, in un caso di contenzioso tributario, ha affrontato la questione procedurale derivante dalla morte del difensore della società controricorrente. Pur non interrompendo automaticamente il processo, la Corte ha stabilito che la morte del difensore giustifica un rinvio della causa per permettere alla parte, nel frattempo dichiarata fallita, di nominare un nuovo legale, tutelando così il diritto fondamentale alla difesa.
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Errore di fatto: quando la Cassazione non revoca
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso per revocazione basato su un presunto errore di fatto. L'ordinanza chiarisce che una valutazione errata delle tesi difensive o degli atti di causa costituisce un errore di giudizio, non un errore di fatto idoneo a giustificare la revisione della sentenza.
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