LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisprudenza Tributaria

Sospensione termini processuali: la Cassazione chiarisce
Un appello dell'Agenzia delle Entrate, inizialmente ritenuto tardivo, è stato giudicato tempestivo dalla Corte di Cassazione. La Corte ha chiarito che la speciale sospensione dei termini processuali di sei mesi, prevista per le liti definibili in via agevolata, si aggiunge al termine ordinario di impugnazione, anche se quest'ultimo scade durante il periodo di sospensione. Questa proroga assorbe la sospensione feriale e si applica automaticamente a tutte le parti del processo.
Continua »
Cessione quote: no a riqualificazione in cessione azienda
Una società aveva ceduto il 100% delle quote di un'altra entità. L'Agenzia delle Entrate aveva riqualificato l'operazione in una cessione d'azienda per applicare imposte di registro più elevate. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7473/2024, ha annullato tale riqualificazione. Basandosi sulle recenti modifiche legislative all'art. 20 del Testo Unico sull'Imposta di Registro (TUR) e sulle pronunce della Corte Costituzionale, ha stabilito che la tassazione deve fondarsi esclusivamente sull'atto presentato per la registrazione, senza considerare elementi esterni o l'effetto economico complessivo. Pertanto, una cessione quote, anche se totalitaria, resta giuridicamente distinta da una cessione d'azienda e deve essere tassata come tale.
Continua »
Transfer pricing: onere probatorio sul contribuente
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7466/2024, ha rigettato il ricorso di una società italiana che aveva concesso un prestito alla sua controllante lussemburghese a un tasso d'interesse ritenuto anomalo dall'Agenzia delle Entrate. La Corte ha ribadito che, in tema di transfer pricing, spetta al contribuente l'onere di provare che il prezzo applicato nell'operazione infragruppo corrisponde al 'valore normale' di mercato. La società non è riuscita a fornire prove adeguate, rendendo legittima la rettifica fiscale operata dall'Amministrazione finanziaria.
Continua »
Onere della prova: dati fiscali non bastano da soli
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell'Agenzia delle Entrate, stabilendo che i dati presenti nell'Anagrafe Tributaria, pur costituendo una presunzione legale, non sono una prova assoluta. Un contribuente può superare tale presunzione fornendo prove documentali contrarie, come in questo caso, dove la documentazione della curatela fallimentare della società erogante ha dimostrato la mancata corresponsione di compensi. La sentenza chiarisce l'inversione dell'onere della prova a carico del Fisco una volta che il contribuente ha fornito elementi validi a sua discolpa.
Continua »
Cessione totalitaria partecipazioni: no a riqualificazione
L'Agenzia delle Entrate aveva riqualificato una cessione totalitaria partecipazioni in una cessione d'azienda, applicando un'imposta di registro proporzionale. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che, in base alla normativa vigente (Art. 20 T.U.R.) e alla sua interpretazione autentica retroattiva, l'imposta si applica solo in base alla natura giuridica dell'atto registrato, ovvero la vendita di quote. È quindi dovuta solo l'imposta di registro in misura fissa, essendo preclusa ogni valutazione di elementi esterni o dello scopo economico finale.
Continua »
Giudicato esterno: limiti in materia tributaria
Una società ha impugnato un avviso di accertamento per omesse ritenute, invocando il principio del giudicato esterno basato su una precedente sentenza favorevole. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, specificando che il giudicato esterno in materia tributaria non si estende a questioni di fatto variabili annualmente, come i compensi ai dipendenti. La Corte ha inoltre confermato il valore probatorio dei verbali redatti da pubblici ufficiali sulla base di dati informatici.
Continua »
Presunzione utili soci: serve l’accertamento?
Un socio di una società a ristretta base è stato oggetto di accertamento fiscale per utili non dichiarati, che l'Agenzia delle Entrate presumeva fossero stati distribuiti. La Corte di Cassazione ha annullato la decisione, stabilendo che la presunzione utili soci è applicabile solo se l'Amministrazione Finanziaria fornisce prima la prova concreta dei maggiori redditi conseguiti dalla società. Mancando tale prova fondamentale, l'onere non può essere invertito a carico del contribuente. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame.
Continua »
Imposta unica scommesse: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di due società estere operanti nel settore delle scommesse, confermando la loro soggezione all'imposta unica sulle scommesse per l'anno 2008. La Corte ha stabilito che chiunque gestisca la raccolta di scommesse sul territorio italiano è soggetto passivo d'imposta, indipendentemente dal possesso di una concessione statale o dalla sede legale all'estero. La decisione chiarisce che la responsabilità tra il "bookmaker" estero e il centro di trasmissione dati locale è di tipo paritetico e che la normativa italiana non viola i principi di non discriminazione del diritto dell'Unione Europea.
Continua »
Cessione quote totalitaria: no riqualificazione fiscale
Con la sentenza n. 7470/2024, la Corte di Cassazione ha stabilito che una cessione quote totalitaria non può essere riqualificata dall'Agenzia delle Entrate come cessione d'azienda ai fini dell'imposta di registro. La tassazione deve basarsi esclusivamente sulla natura giuridica dell'atto registrato, rispettando la volontà delle parti e le diverse conseguenze legali delle due operazioni, senza considerare il solo risultato economico.
Continua »
Cartella di pagamento: i motivi di ricorso validi
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un contribuente contro una cartella di pagamento per IRPEF. La decisione sottolinea che i motivi di impugnazione devono essere specifici e autosufficienti, ovvero devono contenere tutti gli elementi necessari alla loro valutazione, senza che il giudice debba ricercarli altrove. Inoltre, il ricorso deve basarsi sulla normativa vigente e non su leggi abrogate, altrimenti risulta infondato.
Continua »
Onere della prova: come evitare contestazioni fiscali
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7458/2024, ha rigettato il ricorso di una società coinvolta in un caso di operazioni soggettivamente inesistenti. La Corte ha ribadito che, in tali circostanze, l'onere della prova grava sul contribuente, il quale non può limitarsi a dimostrare la regolarità formale della contabilità. È necessario fornire prove concrete ed esterne per dimostrare la propria buona fede e l'estraneità alla frode fiscale.
Continua »
Transfer pricing: onere della prova e valore normale
Una società italiana concede un prestito a tasso agevolato alla sua controllante estera. La Cassazione interviene sul tema del transfer pricing, confermando l'accertamento dell'Agenzia delle Entrate. La sentenza chiarisce che spetta al contribuente l'onere di provare la congruità del prezzo pattuito rispetto al 'valore normale' di mercato, respingendo le giustificazioni basate sul costo nullo dei fondi o su benchmark finanziari non comparabili.
Continua »
Imposta unica scommesse: la Cassazione conferma la tassa
Un operatore di scommesse estero ha impugnato un avviso di accertamento relativo all'imposta unica scommesse per l'anno 2014, sostenendo la violazione del diritto UE e l'illegittimità dell'imposizione. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando che l'imposta si applica a tutte le scommesse raccolte sul territorio italiano, indipendentemente dalla sede dell'operatore o dalla presenza di una concessione. È stata inoltre ribadita la responsabilità solidale tra il bookmaker estero e il Centro Trasmissione Dati (CTD) locale, ritenendo la normativa non discriminatoria e conforme ai principi europei.
Continua »
Reintestazione fiduciaria: quando è trasferimento?
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7434/2024, ha stabilito che un atto di reintestazione fiduciaria a seguito dell'estinzione di un mandato non è un mero atto ricognitivo, ma un vero e proprio trasferimento immobiliare. Di conseguenza, è soggetto a imposte ipotecarie e catastali in misura proporzionale e non fissa. La Corte ha rigettato il ricorso di un notaio, confermando che l'interpretazione della natura sostanziale dell'atto spetta al giudice di merito e non può essere messa in discussione in sede di legittimità se non per violazione dei canoni ermeneutici.
Continua »
Cartella esattoriale concordato: legittima la notifica
Una società in liquidazione, ammessa a concordato preventivo, ha impugnato due cartelle esattoriali notificatele dopo l'omologa del piano. I giudici di merito avevano dichiarato illegittime le cartelle, ritenendole un'azione non consentita durante la procedura. La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso dell'Amministrazione Finanziaria, ha ribaltato la decisione. Ha chiarito che la notifica di una cartella esattoriale durante un concordato non è un'azione esecutiva vietata, ma un atto necessario per formalizzare il credito tributario e consentire al Fisco di insinuarsi nella procedura concorsuale. La cartella, quindi, è legittima e la sua utilità va valutata all'interno del concordato stesso.
Continua »
Divisione immobiliare: tassazione e conguagli fittizi
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7439/2024, ha stabilito che una divisione immobiliare deve essere considerata una vendita ai fini fiscali quando ai condividenti vengono attribuiti diritti reali diversi (es. usufrutto e nuda proprietà) rispetto alle quote di proprietà originarie. In questo caso, l'Amministrazione Finanziaria ha il potere di riqualificare l'atto e liquidare l'imposta di registro come se si trattasse di un trasferimento, calcolando il valore dei beni sulla base dei criteri normativi e non solo su quanto dichiarato dalle parti, anche se superiore al valore catastale.
Continua »
Legittimazione liquidatore: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha stabilito che la legittimazione del liquidatore di una società cancellata persiste per cinque anni ai fini fiscali. La Corte ha annullato una decisione di secondo grado che negava al liquidatore il diritto di impugnare un avviso di accertamento notificato dopo la cancellazione della società dal registro delle imprese, chiarendo che la normativa speciale tributaria prevale su quella civilistica generale, estendendo i poteri rappresentativi del liquidatore.
Continua »
Divisione con usufrutto: quando scatta l’imposta
Un notaio ha impugnato un avviso di liquidazione dell'imposta di registro relativo a un atto di divisione immobiliare. Con l'atto, due comproprietari si attribuivano rispettivamente l'usufrutto e la nuda proprietà sull'intero bene. L'Agenzia delle Entrate ha riqualificato l'operazione come un trasferimento parzialmente oneroso, tassando come vendita l'eccedenza di valore assegnata all'usufruttuaria rispetto alla sua quota di diritto. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando che l'attribuzione di diritti reali diversi (usufrutto/nuda proprietà) da quelli originari (comproprietà) in una divisione con usufrutto, se genera un'eccedenza di valore, va tassata come una vendita ai sensi dell'art. 34 T.U.R., senza che operino i limiti alla rettifica di valore basati sul valore catastale.
Continua »
Principio di competenza: la Cassazione chiarisce
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7421/2024, ha chiarito l'applicazione del principio di competenza per la deducibilità dei costi. La Corte ha stabilito che per i costi legati a diritti contenziosi e per gli appalti, la competenza si determina non solo dall'ultimazione dei lavori ma dall'accettazione del committente o dal verificarsi delle condizioni contrattuali. Rigettato invece il ricorso dell'Agenzia delle Entrate sulla PEX per le holding.
Continua »
Canone impianti pubblicitari: quando è cumulabile
Una società si opponeva al pagamento di un canone alla Provincia per l'installazione di cartelli pubblicitari, ritenendolo una duplicazione dell'imposta già versata al Comune. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7426/2024, ha chiarito che il canone impianti pubblicitari dovuto alla Provincia per l'installazione in fasce di rispetto stradale ha natura di corrispettivo e non di tributo, pertanto è cumulabile con l'imposta comunale sulla pubblicità, che ha presupposti e finalità differenti.
Continua »