La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21149/2024, ha stabilito che un finanziamento soci non è soggetto a imposta di registro proporzionale se viene menzionato (enunciato) in un verbale di assemblea che ne delibera la conversione in capitale sociale. La Corte ha chiarito che, in questo caso, gli effetti del finanziamento cessano proprio in virtù dell'atto che lo enuncia, rendendo applicabile la causa di non imponibilità prevista dall'art. 22, comma 2, del D.P.R. 131/1986. La decisione ribalta la posizione dell'Agenzia delle Entrate, che aveva richiesto il pagamento del 3% sul valore del finanziamento.
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