La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 24176/2024, ha stabilito che la normativa italiana sulle società di comodo non può prevalere sui principi del diritto europeo in materia di IVA. Il caso riguardava una società immobiliare che si era vista negare un rimborso IVA a seguito dell'acquisto di un immobile da ristrutturare, poiché non aveva superato il "test di operatività". La Corte, richiamando una pronuncia della Corte di Giustizia UE, ha affermato che il diritto alla detrazione IVA non può essere negato sulla base di una presunzione legale legata a soglie di reddito, se la società dimostra di esercitare un'effettiva attività economica, anche se in fase preparatoria. Di conseguenza, la normativa nazionale è stata disapplicata e il diritto al rimborso della società è stato confermato.
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