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Giurisprudenza Tributaria

Rimborso IRES: onere della prova e bilancio
Una società richiedeva un rimborso IRES per un investimento in un impianto fotovoltaico, basato su un beneficio fiscale. La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso dell'Agenzia delle Entrate, ha stabilito che la sola perizia tecnica giurata non è sufficiente a provare il diritto al rimborso. È onere del contribuente esibire le scritture contabili per dimostrare l'effettivo investimento, il pagamento e l'assenza di altri benefici incompatibili, requisiti che la corte di merito aveva erroneamente trascurato.
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Presunzione evasione fiscale: il caso della Cassazione
Una contribuente ha ricevuto un avviso di accertamento per redditi non dichiarati derivanti da capitali detenuti all'estero, sulla base di informazioni contenute in una nota lista di correntisti. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della contribuente, chiarendo importanti principi sulla presunzione evasione fiscale. Pur confermando che la presunzione legale di evasione introdotta nel 2009 non è retroattiva, ha stabilito che gli stessi fatti possono essere usati come presunzioni semplici, gravi, precise e concordanti. Inoltre, ha affermato la natura procedurale e quindi l'immediata applicabilità del raddoppio dei termini di accertamento per violazioni in materia di monitoraggio fiscale.
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Estinzione del giudizio: la pace fiscale in Cassazione
Una società ha impugnato una decisione tributaria. Durante il procedimento in Corte di Cassazione, ha aderito con successo a una procedura di definizione agevolata, saldando il proprio debito. L'Amministrazione Finanziaria non si è opposta. Di conseguenza, la Corte ha dichiarato l'estinzione del giudizio, ponendo fine alla controversia.
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Circolazione veicoli extra UE: la Cassazione chiarisce
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 15208/2024, ha stabilito che la circolazione di veicoli extra UE guidati da un residente italiano non beneficia dell'esenzione dai dazi doganali, anche se il conducente è il legale rappresentante della società estera proprietaria del mezzo. La Corte ha confermato le sanzioni amministrative e la confisca del veicolo, sottolineando che il requisito fondamentale per l'agevolazione è che l'utilizzatore del veicolo sia una persona stabilita al di fuori del territorio doganale dell'Unione, al fine di prevenire abusi e fenomeni di contrabbando.
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TOSAP cavalcavia: la concessionaria autostradale paga
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 15204/2024, ha stabilito che una società concessionaria autostradale è tenuta al pagamento della TOSAP per l'occupazione dello spazio aereo sovrastante il suolo comunale tramite un cavalcavia. La Corte ha chiarito che l'esenzione prevista per lo Stato non si estende al concessionario, in quanto quest'ultimo è un soggetto privato che gestisce l'infrastruttura con autonomia e a fini di lucro, realizzando così il presupposto impositivo della tassa.
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TOSAP cavalcavia: la concessionaria paga la tassa
Una società concessionaria di una rete autostradale è stata chiamata a versare la Tassa per l'Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche (TOSAP) per un cavalcavia che sovrastava una strada comunale. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 15201/2024, ha stabilito che la TOSAP cavalcavia è dovuta. La Corte ha chiarito che la società concessionaria, pur gestendo un'opera pubblica, agisce come un soggetto privato con finalità di lucro. L'occupazione dello spazio aereo comunale costituisce il presupposto oggettivo della tassa e l'esenzione prevista per lo Stato non si estende al concessionario privato.
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Presunzione evasione fiscale: la Lista Falciani basta?
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 15202/2024, ha esaminato un caso di accertamento fiscale per redditi esteri non dichiarati, emerso dalla cosiddetta 'Lista Falciani'. Il ricorso di una contribuente, basato sulla non retroattività della norma che introduce una presunzione di evasione fiscale, è stato respinto. La Corte ha chiarito che, sebbene la presunzione legale specifica non sia retroattiva, i dati della lista costituiscono una 'presunzione semplice' sufficientemente grave e precisa per legittimare l'accertamento. L'onere della prova si sposta quindi sul contribuente, che deve dimostrare la liceità dei fondi.
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Notifica cartella esattoriale: la prova con fotocopia
Un contribuente ha impugnato un'intimazione di pagamento, sostenendo la mancata notifica della cartella esattoriale presupposta. L'agente di riscossione ha prodotto solo una fotocopia dell'avviso di ricevimento. La Cassazione ha respinto il ricorso, affermando che la fotocopia è una prova sufficiente se il contribuente non la contesta in modo specifico, indicando le difformità dall'originale. Una contestazione generica è inefficace.
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Ricorso improcedibile per mancato deposito sentenza
Un'ordinanza della Corte di Cassazione dichiara un ricorso improcedibile perché l'Agenzia delle Entrate non ha depositato la copia autentica della sentenza impugnata. Il caso evidenzia come un vizio di forma possa precludere l'esame nel merito di una controversia tributaria relativa a fatture per operazioni inesistenti.
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Notifica appello: errore del giudice su PEC e posta
La Corte di Cassazione ha annullato una decisione di merito che aveva dichiarato inammissibile un appello. La Commissione Tributaria Regionale aveva errato nel considerare solo la notifica dell'appello via PEC, all'epoca non consentita, ignorando completamente che lo stesso atto era stato validamente notificato anche tramite posta raccomandata. La Suprema Corte ha ravvisato un travisamento dei fatti, sottolineando che la presenza di una notifica valida rende l'appello ammissibile, a prescindere dall'esistenza di un'altra modalità di notifica inefficace. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame.
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Notifica a società cancellata: valida per gli ex soci
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 15191/2024, ha stabilito che la notifica di una cartella di pagamento a una società cancellata è valida se l'atto perviene a conoscenza di uno degli ex soci. Questo perché la cancellazione della società dal registro delle imprese innesca un fenomeno successorio, trasferendo i debiti sociali sui soci. Pertanto, la notifica all'ex socio, anche se l'atto è intestato alla società estinta, raggiunge il suo scopo e rende efficace la pretesa fiscale nei confronti dei successori.
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TOSAP cavalcavia: quando la concessionaria paga?
Una società concessionaria autostradale è stata chiamata a pagare la tassa per l'occupazione di suolo pubblico (TOSAP) per un cavalcavia che sovrasta una strada comunale. La società riteneva di essere esente, agendo per conto dello Stato. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che la TOSAP cavalcavia è dovuta in quanto la concessionaria è il soggetto che occupa concretamente lo spazio pubblico e lo sfrutta economicamente, rendendo inapplicabile l'esenzione prevista per lo Stato.
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Motivazione apparente: sentenza nulla per poche righe
La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di merito che aveva dato ragione a una ONLUS in un contenzioso fiscale. Il motivo è la motivazione apparente: i giudici di secondo grado avevano affermato che l'ente avesse provato la sua natura non profit, senza però spiegare come e, soprattutto, senza affrontare il vero tema della causa, ovvero il mancato versamento delle ritenute fiscali sui redditi dei dipendenti. La Suprema Corte ha ribadito che una decisione deve sempre esporre un percorso logico-giuridico chiaro, altrimenti è da considerarsi nulla.
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Notifica cartella di pagamento: la Cassazione decide
Un contribuente ha impugnato delle intimazioni di pagamento sostenendo la mancata notifica delle cartelle esattoriali prodromiche. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che la notifica della cartella di pagamento è valida se effettuata presso la residenza effettiva del destinatario, anche se diversa da quella anagrafica. Inoltre, ha chiarito che l'avviso di ricevimento costituisce prova sufficiente della notifica, senza la necessità per l'ente di riscossione di produrre l'originale dell'atto in giudizio.
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Comunicazione ENEA: obbligatoria per bonus energetici
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 15178/2024, ha stabilito che la mancata comunicazione ENEA delle spese per la riqualificazione energetica comporta la decadenza dal diritto alla detrazione fiscale. Il caso riguardava un contribuente che aveva richiesto il bonus per l'acquisto di frigoriferi senza inviare la prescritta documentazione. La Corte ha ribaltato le decisioni dei giudici di merito, affermando che tale adempimento non è una mera formalità, ma un requisito sostanziale per prevenire frodi e garantire la finalità della norma.
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Notifica cartella esattoriale al portiere: è valida?
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una contribuente che contestava un'intimazione di pagamento, sostenendo la nullità della notifica della cartella esattoriale originaria perché consegnata al portiere. La Corte ha stabilito che, in caso di invio diretto della cartella tramite raccomandata da parte dell'Agente della Riscossione, si applicano le norme del servizio postale ordinario, che non richiedono un'ulteriore comunicazione di avvenuta notifica. La notifica della cartella esattoriale al portiere è stata quindi ritenuta pienamente valida, rendendo tardiva ogni successiva contestazione nel merito.
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TOSAP cavalcavia: la concessionaria deve pagare
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 15173/2024, ha stabilito che una società concessionaria autostradale è tenuta al pagamento della TOSAP (Tassa per l'Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche) per un cavalcavia che sovrasta il suolo comunale. La Corte ha chiarito che l'occupazione dello spazio aereo pubblico costituisce il presupposto per l'imposta e che l'esenzione prevista per lo Stato non si estende al concessionario, un soggetto privato che agisce per fini di lucro.
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Rimborso fiscale: termine di decadenza e diritto UE
Un contribuente ha richiesto un rimborso fiscale per imposte pagate su un incentivo all'esodo, basando la sua richiesta su una successiva sentenza della Corte di Giustizia UE che aveva dichiarato illegittime le differenze di trattamento fiscale basate sul genere. La richiesta è stata presentata oltre il termine di 48 mesi dal pagamento. La Corte di Cassazione ha respinto la domanda, stabilendo che il termine per il rimborso fiscale decorre dalla data del versamento e non può essere riaperto da sentenze successive, in nome del principio della certezza del diritto e dei rapporti giuridici ormai esauriti.
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TOSAP cavalcavia autostradale: paga il concessionario
Una società di gestione autostradale si opponeva al pagamento della TOSAP richiesta da un Comune per l'occupazione dello spazio aereo sovrastante una strada comunale da parte di un cavalcavia autostradale. La società sosteneva di essere esente in quanto concessionaria dello Stato. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che la TOSAP per il cavalcavia autostradale è dovuta dal concessionario. L'esenzione fiscale prevista per lo Stato non si estende alla società concessionaria, che occupa il suolo pubblico per svolgere un'attività d'impresa con scopo di lucro.
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TOSAP cavalcavia: concessionari autostradali pagano
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 15167/2024, ha stabilito che la tassa per l'occupazione di spazi pubblici (TOSAP) è dovuta anche dalle società concessionarie autostradali per i cavalcavia che sovrastano strade comunali. La Corte ha chiarito che l'esenzione fiscale prevista per lo Stato non si estende alle società private che, pur gestendo un servizio pubblico, operano in regime di concessione con autonomia imprenditoriale e scopo di lucro. Il presupposto della tassa è l'oggettiva sottrazione di spazio pubblico, in questo caso l'aria sovrastante la strada, a prescindere dalla proprietà statale dell'infrastruttura.
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