La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 20160/2024, ha chiarito la responsabilità fiscale in materia di imposta unica sulle scommesse per gli anni 2009 e 2010. Una società di scommesse estera, operante in Italia tramite centri di trasmissione dati senza concessione, aveva impugnato gli avvisi di accertamento. La Corte ha rigettato il ricorso, stabilendo che, in base alla sentenza n. 27/2018 della Corte Costituzionale, per le annualità antecedenti al 2011 la responsabilità del pagamento del tributo ricade esclusivamente sul bookmaker estero e non sulla ricevitoria locale.
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