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Giurisprudenza Tributaria

Fatture soggettivamente inesistenti: onere prova
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20710/2024, ha stabilito che in caso di fatture soggettivamente inesistenti, spetta al contribuente l'onere di provare la reale effettività e inerenza dei costi per poterli dedurre. La Corte ha inoltre confermato che per la detrazione dell'IVA, il contribuente deve dimostrare la propria buona fede, superando la presunzione contraria derivante dall'uso di tali fatture.
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Amministratore di fatto: quando risponde delle sanzioni?
La Corte di Cassazione ha chiarito i criteri per la responsabilità personale dell'amministratore di fatto per sanzioni fiscali societarie. La Corte ha annullato una decisione che richiedeva all'Amministrazione Finanziaria una "certezza matematica" per provare l'uso della società come schermo. È stato stabilito che sono sufficienti prove basate su presunzioni gravi, precise e concordanti, come le ammissioni del contribuente. Il caso è stato rinviato per una nuova valutazione basata su questo corretto standard probatorio.
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Error in procedendo: fascicoli di merito necessari
In una controversia su dazi antidumping, l'Amministrazione doganale ricorre in Cassazione lamentando un vizio procedurale. La Corte Suprema, di fronte a un presunto 'error in procedendo' relativo all'ammissibilità del ricorso originario, ha stabilito la necessità di acquisire i fascicoli di merito dei gradi precedenti prima di poter decidere. La causa è stata quindi rinviata a nuovo ruolo in attesa della documentazione.
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Accertamento induttivo: sì a dati di anni precedenti
La Corte di Cassazione ha stabilito che, in caso di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, l'Amministrazione finanziaria può legittimamente procedere con un accertamento induttivo basandosi su dati di periodi d'imposta precedenti. In tale scenario, l'Ufficio può utilizzare presunzioni 'supersemplici', prive dei requisiti di gravità, precisione e concordanza, invertendo l'onere della prova a carico del contribuente, il quale dovrà dimostrare che il reddito presunto non è stato prodotto o è stato prodotto in misura inferiore.
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COSAP concessionaria: quando è dovuto il canone?
Una società che gestisce una rete autostradale in concessione si opponeva al pagamento del canone per l'occupazione di suolo pubblico (COSAP) richiesto da una Provincia per il passaggio di un viadotto sopra una strada provinciale. La società sosteneva di dover essere esentata, agendo per conto dello Stato. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che il pagamento del COSAP da parte della concessionaria è dovuto. L'esenzione è un beneficio strettamente personale dello Stato e non si estende a una società privata che, pur gestendo un'opera pubblica, opera con finalità di lucro. L'occupazione dello spazio aereo è sufficiente a far scattare l'obbligo di pagamento del canone.
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Concorso illecito tributario: responsabilità del terzo
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20697/2024, ha stabilito che un professionista esterno (nella specie, un notaio) è sanzionabile per concorso illecito tributario anche quando la violazione è riferibile a una società con personalità giuridica. La Corte ha chiarito che l'art. 7 del D.L. 269/2003, che prevede la responsabilità esclusiva dell'ente, non esclude l'applicabilità dell'art. 9 del D.Lgs. 472/1997 ai terzi concorrenti, superando un precedente orientamento giurisprudenziale.
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Errore di fatto: i limiti della revocazione in Cassazione
Una società ha chiesto la revocazione di una sentenza della Corte di Cassazione, sostenendo un errore di fatto legato a una presunta doppia imposizione. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, specificando che una valutazione errata delle prove costituisce un errore di giudizio, non un errore di fatto, e non può quindi giustificare la revocazione. Questo strumento non può essere utilizzato per riesaminare il merito della controversia.
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Responsabilità liquidatore: la Cassazione chiarisce
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20692/2024, ha chiarito i confini della responsabilità del liquidatore di una società. La Corte ha stabilito che la responsabilità per le sanzioni tributarie non è automatica ma richiede la prova di un vantaggio personale, mentre la responsabilità per le imposte non pagate deriva da una gestione negligente dei beni in fase di liquidazione. È stato accolto il ricorso del liquidatore, annullando la decisione che lo riteneva automaticamente responsabile, mentre è stato respinto il ricorso della società sportiva contro la revoca delle agevolazioni fiscali.
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Diritto di difesa: udienza negata e sentenza nulla
La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza della Commissione Tributaria Regionale per violazione del diritto di difesa. Un contribuente aveva chiesto di discutere la causa in udienza da remoto, come previsto dalla normativa emergenziale. Il giudice, anziché concederla o attivare la procedura alternativa della trattazione scritta, ha deciso la causa basandosi solo sugli atti, negando di fatto il contraddittorio. La Suprema Corte ha stabilito che tale omissione causa la nullità della sentenza, riaffermando l'inviolabilità del diritto di difesa.
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Definizione agevolata: estinzione del processo
Un contribuente, dopo aver impugnato una cartella di pagamento fino alla Corte di Cassazione, aderisce a una definizione agevolata durante il processo. Avendo saldato il debito come previsto dalla procedura, la Corte Suprema dichiara l'estinzione dell'intero giudizio, stabilendo che le spese legali restino a carico di chi le ha sostenute.
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Tassabilità diritti edificatori: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione interviene sulla tassabilità dei diritti edificatori ai fini ICI. Con l'ordinanza n. 20685/2024, ha chiarito che i diritti derivanti da perequazione urbanistica, essendo una qualità intrinseca del terreno, sono tassabili. La Corte ha cassato la sentenza di merito che aveva annullato un avviso di accertamento per vizi formali, senza indagare sulla natura perequativa o compensativa dei diritti. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame sulla base di questi principi.
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Imposta Unica Scommesse: obblighi del bookmaker
Una società di scommesse estera ha contestato l'applicazione dell'Imposta Unica Scommesse per l'anno 2012. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la piena responsabilità solidale tra il bookmaker estero e il centro di trasmissione dati locale. La sentenza stabilisce la compatibilità della tassa con il diritto dell'Unione Europea, basandosi su precedenti pronunce della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia UE, e chiarisce che per le annualità successive al 2010 la normativa era sufficientemente chiara da giustificare l'applicazione di sanzioni.
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Esenzione IVA massofisioterapista: la Cassazione
La Corte di Cassazione ha stabilito che l'esenzione IVA per il massofisioterapista non è automatica per i professionisti che hanno conseguito il diploma dopo le riforme del settore sanitario (post 1999). La sentenza rigetta il ricorso di un professionista, affermando che la differente formazione rispetto ai laureati in fisioterapia giustifica un diverso trattamento fiscale. L'equipollenza dei titoli era una misura transitoria e non si applica ai diplomi più recenti, non violando né il principio di uguaglianza né quello di neutralità fiscale.
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Rendita catastale impianti: quali componenti contano?
La Corte di Cassazione ha stabilito che, per il calcolo della rendita catastale impianti antecedente al 1° gennaio 2016, devono essere inclusi tutti i componenti strutturali e impiantistici essenziali per la funzionalità della centrale, come pozzi geotermici, vapordotti, alternatori e trasformatori. La controversia nasceva da un accertamento della Agenzia delle Entrate che aveva aumentato la rendita di una centrale geotermica. La Corte ha chiarito che la normativa successiva (L. 208/2015), che esclude i cosiddetti 'imbullonati', non ha efficacia retroattiva.
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Rinuncia al ricorso: estinzione del giudizio
Un Comune aveva presentato ricorso in Cassazione contro una società energetica per una questione relativa all'accertamento ICI su un impianto idroelettrico. A seguito di un accordo transattivo, il Comune ha effettuato la rinuncia al ricorso, a cui la società ha aderito. La Corte di Cassazione, preso atto dell'accordo, ha dichiarato l'estinzione del giudizio e compensato integralmente le spese legali tra le parti.
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Rimborso IVA triennio: dichiarazione omessa lo nega
Una società si è vista negare il rimborso IVA triennio perché, pur avendo un'eccedenza di credito costante, aveva presentato in ritardo le dichiarazioni IVA dei due anni precedenti. La Corte di Cassazione ha confermato il diniego, chiarendo che la presentazione tempestiva di tutte e tre le dichiarazioni è un requisito formale obbligatorio per questa specifica procedura di rimborso. La sua assenza, dovuta alla presentazione tardiva, impedisce la richiesta, indipendentemente dall'esistenza sostanziale del credito.
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Perequazione urbanistica: quando un terreno è tassabile?
Un'ordinanza della Corte di Cassazione affronta il tema della tassabilità ICI e IMU dei terreni inseriti in piani di perequazione urbanistica. Il caso riguarda un Comune che aveva emesso avvisi di accertamento a carico di alcuni contribuenti, i quali avevano ottenuto l'annullamento in appello. La Suprema Corte ha cassato la decisione, chiarendo che il punto cruciale non è la motivazione dell'atto impositivo (ritenuta sufficiente se rinvia a delibere pubbliche), ma la natura dei diritti edificatori. Se derivano da perequazione urbanistica, sono una qualità intrinseca del terreno e quindi tassabili; se sono meramente compensativi, non lo sono.
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Abuso del diritto prima casa: la Cassazione decide
Una contribuente ha trasferito un immobile al fratello con un mandato a vendere per poi acquistare una nuova abitazione usufruendo delle agevolazioni "prima casa". La Corte di Cassazione ha qualificato l'operazione come un abuso del diritto prima casa, confermando la revoca dei benefici fiscali. La Corte ha stabilito che il trasferimento era meramente strumentale e non una reale dismissione della proprietà, pertanto la contribuente non possedeva il requisito della non titolarità di altri immobili.
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Conflitto di giudicati: prevale la sentenza posteriore
Un contribuente ha impugnato una cartella di pagamento, evidenziando un conflitto di giudicati tra due sentenze regionali contrastanti sulla medesima questione delle sanzioni. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che in caso di conflitto di giudicati deve prevalere la decisione cronologicamente posteriore. La Corte ha inoltre respinto il motivo relativo alla mancata sottoscrizione del ruolo, ritenendolo un vizio non invalidante.
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Rinuncia al ricorso: estinzione del processo
Una società cooperativa aveva impugnato una sentenza della Commissione Tributaria Regionale relativa a una cartella di pagamento per IRAP e IVA. Prima della decisione della Corte di Cassazione, la società ha presentato una rinuncia al ricorso. Di conseguenza, la Corte ha dichiarato l'estinzione del giudizio, chiudendo il caso senza una pronuncia nel merito e senza statuizioni sulle spese, data la mancata costituzione della controparte.
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