LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisprudenza Tributaria

Utili extrabilancio: il socio paga per la società
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21268/2024, ha rigettato il ricorso di un socio di una S.r.l. a ristretta base, al quale erano stati notificati avvisi di accertamento per maggiori imposte su utili extrabilancio. La Corte ha confermato la legittimità della presunzione di distribuzione di tali utili ai soci, chiarendo che spetta a questi ultimi fornire la prova contraria. Sono stati inoltre respinti i motivi procedurali relativi alla mancata notifica del PVC e alla violazione del contraddittorio, poiché la verifica era stata condotta presso la società e non direttamente presso il socio.
Continua »
Amministratore di fatto: notifica nulla se manca prova
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21266/2024, ha rigettato il ricorso dell'Agenzia delle Entrate, confermando la nullità di un avviso di accertamento notificato a un presunto amministratore di fatto. La Corte ha stabilito che, in assenza di prove concrete sul ruolo di gestione effettivo, la notifica è illegittima e non può essere sanata, anche qualora si provasse l'esistenza di una stabile organizzazione in Italia della società estera.
Continua »
Litisconsorzio necessario: appello nullo senza un socio
Una società a responsabilità limitata e i suoi soci hanno contestato degli avvisi di accertamento fiscale. La Corte di Cassazione ha dichiarato nullo il giudizio d'appello perché uno dei soci non era stato coinvolto nel procedimento. La sentenza sottolinea l'importanza del litisconsorzio necessario nelle cause fiscali riguardanti società che hanno optato per il regime di trasparenza, dove il reddito è imputato direttamente ai soci. La causa è stata rinviata al giudice di secondo grado per un nuovo processo che includa tutte le parti necessarie.
Continua »
Compensazione crediti e fallimento: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21256/2024, ha stabilito che l'Agenzia delle Entrate può legittimamente opporre la compensazione crediti fiscali verso una società fallita, anche se il credito di quest'ultima era stato precedentemente pignorato da terzi. Il pignoramento, pur rendendo il credito indisponibile, non estingue il diritto del debitore (in questo caso l'Erario) di eccepire la compensazione, a condizione che entrambi i crediti siano sorti prima della dichiarazione di fallimento.
Continua »
Onere probatorio accertamento catastale: la Cassazione
Una società energetica ha impugnato la rettifica della rendita catastale di un impianto eolico, ritenuta eccessiva. Dopo due gradi di giudizio sfavorevoli, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso. La Suprema Corte ha chiarito che l'onere probatorio nell'accertamento catastale grava sull'Amministrazione finanziaria, non potendo la prova derivare dalla semplice insufficienza delle difese del contribuente. Inoltre, ha stabilito che i giudici d'appello hanno errato nel non ammettere e valutare i nuovi documenti prodotti dalla società, cassando la sentenza e rinviando il caso per un nuovo esame.
Continua »
Rinuncia al ricorso: estinzione e spese in Cassazione
Una società, dopo aver ottenuto in appello un risarcimento danni, aveva presentato ricorso in Cassazione. Prima dell'udienza, tuttavia, ha presentato una rinuncia al ricorso, che è stata accettata dalla controparte. La Corte di Cassazione, di conseguenza, ha dichiarato l'estinzione del giudizio, specificando che in questi casi non si provvede alla condanna alle spese e non si applica il raddoppio del contributo unificato.
Continua »
Immobile fantasma: chi paga la tassa sui rifiuti?
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21247/2024, ha confermato la legittimità di un avviso di accertamento per la tassa sui rifiuti relativo a un **immobile fantasma**. Anche se non accatastato, un immobile è tassabile se è identificabile e nella disponibilità del contribuente. La Corte ha stabilito che spetta al contribuente, che inizialmente non aveva contestato l'esistenza del bene, provare in giudizio la sua inesistenza o la sua non disponibilità.
Continua »
Motivo composito: inammissibile nel ricorso tributario
Un contribuente ha impugnato un avviso di liquidazione per un maggior valore accertato su un terreno edificabile. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, dichiarando inammissibili i principali motivi perché formulati come 'motivo composito', ovvero mescolando in un'unica censura vizi di violazione di legge e di motivazione. La Corte ha inoltre confermato il diritto dell'Agenzia delle Entrate a ottenere il rimborso delle spese legali anche se difesa da un proprio funzionario.
Continua »
Costi deducibili: Cassazione sull’onere della prova
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21226/2024, ha riaffermato che l'onere di dimostrare l'inerenza dei costi deducibili grava interamente sul contribuente. La mancanza di una prova concreta e specifica che colleghi il costo all'attività d'impresa rende la spesa indeducibile, legittimando l'atto di accertamento dell'amministrazione finanziaria.
Continua »
Estinzione giudizio tributario: il caso di definizione
Un contribuente impugna un fermo amministrativo basato su una cartella non notificata. Durante il ricorso in Cassazione, aderisce a una definizione agevolata, saldando il debito. La Corte Suprema, prendendo atto del pagamento e della rinuncia agli atti, dichiara l'estinzione del giudizio tributario, con spese a carico di chi le ha anticipate.
Continua »
Concorso del professionista: quando risponde delle sanzioni
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21222/2024, ha stabilito che il professionista esterno, come un consulente fiscale, che concorre in una violazione tributaria commessa da una società con personalità giuridica, è personalmente sanzionabile. Il principio di responsabilità esclusiva della società, introdotto dall'art. 7 del D.L. n. 269/2003, si applica solo agli organi interni dell'ente e non esclude la responsabilità per il concorso del professionista esterno, ai sensi dell'art. 9 del D.Lgs. n. 472/1997. La Corte ha inoltre confermato la validità degli avvisi di accertamento firmati digitalmente anche nel periodo precedente le modifiche normative del 2017.
Continua »
Presunzioni fiscali versamenti professionisti
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un professionista contro un accertamento fiscale basato su indagini bancarie. La Corte ha confermato che le presunzioni fiscali versamenti sui conti correnti si applicano ai lavoratori autonomi, i quali hanno l'onere di dimostrare che tali somme non costituiscono compensi imponibili. La sentenza distingue nettamente la disciplina dei versamenti da quella dei prelevamenti, per i quali la presunzione non opera nei confronti dei professionisti.
Continua »
Associazione sportiva non commerciale: i requisiti
La Corte di Cassazione analizza il caso di una associazione sportiva non commerciale a cui erano state revocate le agevolazioni fiscali. L'Agenzia delle Entrate aveva contestato la natura non commerciale dell'ente, rilevando l'assenza del libro soci e una gestione di fatto assimilabile a un'impresa. La Suprema Corte, pur non entrando nel merito della commercialità, ha cassato la sentenza d'appello per omessa pronuncia su questioni cruciali come la detrazione IVA e le sanzioni, rinviando il caso per un nuovo esame.
Continua »
Indagini bancarie: i versamenti sono sempre ricavi?
Un professionista ha impugnato un avviso di accertamento basato su indagini bancarie. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando che per i lavoratori autonomi vige una presunzione legale secondo cui i versamenti su conto corrente costituiscono reddito, a differenza dei prelevamenti. L'onere di dimostrare la natura non imponibile dei versamenti spetta interamente al contribuente.
Continua »
Amministratore di fatto: responsabilità e sanzioni
La Corte di Cassazione ha confermato le sanzioni tributarie a carico di un contribuente, riconosciuto quale amministratore di fatto e socio occulto di un complesso schema fraudolento basato su società "cartiere". La sentenza stabilisce che il principio di responsabilità esclusiva della persona giuridica non si applica quando questa è una mera "fictio", utilizzata come schermo per commettere illeciti a vantaggio personale dell'amministratore di fatto. In questi casi, la responsabilità per le sanzioni ricade direttamente sulla persona fisica che ha ideato e gestito la frode.
Continua »
Esenzione IMU culto: onere della prova e dichiarazione
La Corte di Cassazione ha stabilito che per beneficiare dell'esenzione IMU culto, il contribuente deve non solo presentare una specifica dichiarazione al Comune, ma anche fornire la prova rigorosa dell'uso esclusivo dell'immobile per attività di culto. La sentenza impugnata è stata annullata perché il giudice di merito aveva omesso di valutare questi presupposti, basandosi su una motivazione meramente apparente.
Continua »
Avviso di accertamento: quando è obbligatorio per la TARSU
Una società di logistica aveva richiesto l'esenzione dalla tassa rifiuti (TARSU) per i propri magazzini, gestendo in proprio lo smaltimento degli imballaggi terziari. Il Comune, ignorando la richiesta, ha emesso direttamente una cartella di pagamento. La Corte di Cassazione ha annullato la cartella, stabilendo che in presenza di una contestazione o di una richiesta che crea incertezza sulla pretesa fiscale, l'ente deve obbligatoriamente notificare un preventivo avviso di accertamento, non potendo procedere con la liquidazione diretta.
Continua »
Decadenza agevolazioni fiscali e onere della prova
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21200/2024, ha chiarito i termini di decadenza delle agevolazioni fiscali per l'imprenditoria agricola. La Corte ha stabilito che il termine triennale per l'azione dell'Agenzia delle Entrate decorre dalla scadenza del quinquennio durante il quale il contribuente è tenuto a mantenere i requisiti. Una volta che l'Ufficio contesta la perdita dei requisiti, spetta al contribuente fornire la prova contraria del loro mantenimento.
Continua »
Accertamento bancario: no a riduzioni equitative
Una società ha subito un accertamento bancario basato su movimenti non giustificati. La Commissione Tributaria Regionale aveva ridotto la pretesa del 30% in via equitativa. La Corte di Cassazione ha annullato questa decisione, stabilendo che nel contenzioso tributario non è ammesso un giudizio di equità. Il contribuente deve fornire una prova analitica per superare le presunzioni legali, e il giudice deve decidere nel merito, accogliendo o respingendo la pretesa, senza poter applicare riduzioni forfettarie.
Continua »
Agevolazioni fiscali ASD: requisiti e sanzioni
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 21190/2024, ha negato le agevolazioni fiscali a un'ASD per mancanza dei requisiti essenziali, come l'iscrizione al CONI e la tracciabilità dei pagamenti. La Corte ha stabilito che la perdita dei benefici non è una sanzione soggetta al principio del "favor rei" e ha confermato l'accertamento fiscale. Il caso evidenzia l'importanza della corretta gestione formale e sostanziale per le associazioni sportive dilettantistiche che intendono usufruire delle agevolazioni fiscali ASD.
Continua »