La Corte di Cassazione interviene sul tema dei capitali detenuti all'estero, stabilendo un'importante distinzione. Confermato che il raddoppio dei termini di accertamento è una norma procedurale e quindi retroattiva, la Corte chiarisce però che la presunzione di evasione legale, introdotta nel 2009, ha natura sostanziale e non può essere applicata a periodi d'imposta precedenti. L'Agenzia delle Entrate, per gli anni anteriori, dovrà quindi provare l'evasione basandosi su presunzioni semplici, gravi, precise e concordanti, senza poter ricorrere all'automatismo della presunzione legale.
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