La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 25003/2024, ha ribadito un principio cruciale in materia di accertamenti fiscali basati su indagini bancarie. La Corte ha stabilito che, per superare la presunzione legale di ricavi non dichiarati, il contribuente ha l'onere della prova di fornire una giustificazione analitica e puntuale per ogni singola movimentazione bancaria contestata. Una difesa generica, anche se supportata da documenti, non è sufficiente. Il caso riguardava un imprenditore edile al quale erano stati contestati movimenti per oltre 2,5 milioni di euro. La Suprema Corte ha cassato la decisione di merito che aveva erroneamente ritenuto sufficiente una giustificazione complessiva, rinviando la causa per un nuovo esame.
Continua »