La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 839/2024, ha stabilito che le royalties pagate per l'uso di un marchio devono essere incluse nel valore in dogana delle merci se il titolare del marchio esercita un controllo, anche solo indiretto o di mero 'orientamento', sul produttore. La Corte ha cassato la sentenza di merito che aveva escluso tali costi, ritenendo la sua interpretazione del concetto di autonomia del produttore troppo restrittiva. Secondo i giudici, per determinare il corretto valore in dogana, è necessario verificare se il pagamento delle royalties costituisce una condizione di vendita, analizzando in concreto il potere del licenziante di influenzare le scelte produttive e commerciali, al di là dei meri controlli di qualità.
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