La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 1881/2024, chiarisce i presupposti per la tassazione della plusvalenza derivante dalla vendita di terreni. Il caso riguardava un terreno, formalmente agricolo, per il quale l'Agenzia delle Entrate riteneva sussistente una 'suscettività edificatoria' di fatto basata su atti comunali preliminari. La Corte ha stabilito che, ai fini fiscali, non sono sufficienti atti meramente programmatici o prodromici, ma è necessario un atto formale, come una variante urbanistica adottata dal Comune, che modifichi la destinazione del terreno, anche se non ancora definitivamente approvato a livello regionale. Di conseguenza, la plusvalenza non era tassabile.
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