La Corte di Cassazione ha stabilito che grava sul contribuente l'onere della prova agriturismo, ossia dimostrare che l'attività agrituristica è meramente complementare a quella agricola principale ai fini della TARI. Il caso riguardava un'azienda agrituristica che contestava un avviso di accertamento del Comune. La Corte ha rigettato il ricorso, confermando che la semplice documentazione formale (iscrizione come impresa agricola, dichiarazioni dei redditi) non è sufficiente a provare la prevalenza dell'attività agricola. La decisione dei giudici di merito, che lamentavano la carenza probatoria, è stata ritenuta sufficientemente motivata, respingendo le censure del ricorrente come un tentativo inammissibile di riesaminare i fatti in sede di legittimità.
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