LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisprudenza Tributaria

Notifica al socio: valida anche senza avviso prodromico
La Corte di Cassazione ha stabilito che la notifica al socio di una società di persone di una cartella di pagamento è legittima, anche qualora il socio non abbia ricevuto la notifica del prodromico avviso di accertamento. Tale avviso, se notificato alla società e ad altri soci, produce i suoi effetti. Il diritto di difesa del socio è comunque garantito, poiché egli può impugnare congiuntamente sia la cartella di pagamento sia l'avviso di accertamento presupposto non notificato.
Continua »
Credito inesistente: la Cassazione chiarisce la colpa
Un imprenditore, condannato per l'indebita compensazione di un credito d'imposta per Ricerca e Sviluppo, ha presentato ricorso in Cassazione. Sosteneva che il credito fosse solo "non spettante" e non "inesistente", e di aver agito senza dolo, fidandosi di consulenti esterni. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, confermando la natura di credito inesistente in quanto mancavano i presupposti costitutivi oggettivi. Ha inoltre ribadito che l'affidamento a professionisti non esonera automaticamente dalla responsabilità penale, poiché la non esistenza del credito è un forte indizio della volontà di frodare il Fisco.
Continua »
Sentenza penale irrevocabile: effetti sul processo
Un contribuente, assolto in sede penale con la formula "perché il fatto non sussiste" dall'accusa di evasione fiscale, ha presentato tale decisione nel relativo processo tributario. La Corte di Cassazione, di fronte a una nuova normativa (art. 21-bis D.Lgs. 74/2000) sull'efficacia vincolante della sentenza penale irrevocabile e a contrasti giurisprudenziali, ha sospeso il giudizio in attesa di una pronuncia chiarificatrice delle Sezioni Unite sulla medesima questione.
Continua »
Fatture false: Cassazione su pena e continuazione
La Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso di un imprenditore condannato per l'utilizzo di fatture false. La Corte ha confermato la responsabilità penale e la legittimità della confisca del profitto del reato, ma ha annullato la sentenza limitatamente al calcolo della pena. È stato ritenuto illogico l'aumento di pena per il reato continuato, in quanto non teneva conto della diversa gravità degli episodi di evasione fiscale. Il caso è stato rinviato alla Corte d'Appello per una nuova determinazione della sanzione.
Continua »
Accordo conciliativo tributario: estinzione del processo
Una società ha impugnato un avviso di accertamento fiscale basato sull'uso di fatture per operazioni inesistenti. Dopo un lungo iter giudiziario, giunto fino alla Corte di Cassazione, le parti hanno raggiunto un accordo conciliativo tributario. Di conseguenza, la Corte ha dichiarato l'estinzione del giudizio, compensando le spese legali tra la società e l'Agenzia Fiscale.
Continua »
Estinzione del giudizio: l’accordo conciliativo
Una società impugnava un avviso di accertamento per fatture inesistenti. Dopo una sentenza di secondo grado sfavorevole, ricorreva in Cassazione. Le parti hanno poi raggiunto un accordo conciliativo, portando la Corte a dichiarare l'estinzione del giudizio e a compensare le spese legali.
Continua »
Utili extracontabili: la presunzione di distribuzione
La Cassazione conferma che per le società a ristretta base sociale, gli utili extracontabili si presumono distribuiti ai soci. Il Fisco può quindi accertare il maggior reddito in capo al socio, che ha l'onere di provare il contrario. Rigettato il ricorso del contribuente, che contestava anche la validità della firma dell'atto da parte di un funzionario delegato.
Continua »
Accordo conciliativo tributario: estinzione del giudizio
Una società ha impugnato in Cassazione una sentenza di secondo grado che confermava un avviso di accertamento per l'uso di fatture per operazioni inesistenti. Durante il processo, le parti hanno stipulato un accordo conciliativo tributario. Di conseguenza, la Corte di Cassazione ha dichiarato l'estinzione del giudizio, compensando le spese legali tra le parti.
Continua »
Accordo conciliativo tributario: estinzione giudizio
Una società impugnava un avviso di accertamento per l'uso di fatture inesistenti. Dopo aver perso in appello, ricorreva in Cassazione. Prima della decisione, le parti hanno raggiunto un accordo conciliativo tributario, portando la Suprema Corte a dichiarare l'estinzione del giudizio e la compensazione delle spese.
Continua »
Notifica sentenza tributaria: le regole per il termine
La Corte di Cassazione ha stabilito che la notifica di una sentenza tributaria, per far decorrere il termine breve di impugnazione di 60 giorni, deve essere seguita dal deposito dell'atto notificato presso la segreteria del giudice entro 30 giorni. In assenza di tale adempimento, la notifica non si perfeziona e si applica il termine lungo di sei mesi. La Corte ha accolto il ricorso dell'Amministrazione Finanziaria, il cui appello era stato erroneamente dichiarato tardivo, ribadendo la necessità del rigoroso rispetto delle formalità procedurali a garanzia della certezza del diritto.
Continua »
Operazioni inesistenti: Cassazione nega detrazione IVA
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una società che chiedeva la detrazione dell'IVA per fatture relative a operazioni inesistenti. L'ordinanza conferma che l'imposta su transazioni fittizie non è mai detraibile. La Corte ha inoltre sanzionato la società per abuso del processo, avendo insistito in un ricorso palesemente infondato, condannandola al pagamento di ulteriori somme a titolo di responsabilità aggravata.
Continua »
Sovraffatturazione e prova: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un'azienda contro l'Agenzia delle Entrate in un caso di presunta sovraffatturazione di costi di sponsorizzazione. La Corte ha confermato la decisione dei giudici di merito, che avevano negato la detrazione dell'IVA a causa della mancata prova del pagamento tracciabile e dell'effettiva congruità dei costi sostenuti. L'ordinanza chiarisce che una motivazione non è 'apparente' quando analizza le deduzioni delle parti ed espone chiaramente l'iter logico-giuridico seguito, anche se respinge le tesi del contribuente.
Continua »
Accertamento Induttivo: Cassazione su contabilità
Una società di noleggio con conducente contesta un avviso di accertamento basato su studi di settore, lamentando un errato calcolo della resa chilometrica. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, confermando che l'inaffidabilità e l'incoerenza marcata delle scritture contabili legittimano l'accertamento induttivo da parte dell'amministrazione finanziaria, anche tramite presunzioni semplici, e ribadendo l'impossibilità di rivalutare i fatti in sede di legittimità.
Continua »
Impugnazione estratto di ruolo: quando è inammissibile
Un contribuente impugnava tre cartelle di pagamento basandosi su un estratto di ruolo. La Corte di Cassazione, applicando una nuova normativa (ius superveniens), ha dichiarato il ricorso originario inammissibile. La decisione chiarisce che l'impugnazione estratto di ruolo è consentita solo se il contribuente dimostra di subire un pregiudizio effettivo e concreto, condizione non provata nel caso di specie.
Continua »
Accertamento a tavolino: la Cassazione chiarisce
La Cassazione ha respinto il ricorso di un imprenditore edile contro un accertamento a tavolino. La Corte ha chiarito che in tali controlli, l'obbligo di contraddittorio per i tributi armonizzati richiede che il contribuente dimostri concretamente le sue ragioni, non essendo sufficiente un'opposizione generica. Confermato l'indebito utilizzo del reverse charge e l'indeducibilità dei costi per mancanza di prove.
Continua »
Notifica cartella esattoriale: l’onere della prova
Una società ha impugnato diverse intimazioni di pagamento, sostenendo la mancata notifica delle cartelle esattoriali sottostanti e la prescrizione del credito. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, specificando che per contestare la prova della notifica non basta un generico disconoscimento delle fotocopie prodotte dall'Agente della Riscossione. Ha inoltre ribadito la validità della notifica effettuata a mani proprie del legale rappresentante, anche in presenza di imprecisioni formali, e ha dichiarato inammissibili per genericità i motivi relativi alla motivazione degli atti e alla prescrizione.
Continua »
Accertamento sintetico: prova e motivazione del giudice
La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza che aveva parzialmente accolto le ragioni di un contribuente sottoposto ad accertamento sintetico. La Corte ha ritenuto la motivazione del giudice di merito contraddittoria e illogica, in particolare riguardo la valutazione dell'apporto finanziario del coniuge e la mancata verifica di un disinvestimento, stabilendo che la prova contraria del contribuente deve essere esaminata con rigore. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame.
Continua »
Concessione demaniale: chi paga l’ICI/IMU?
La Corte di Cassazione ha stabilito che, in caso di concessione demaniale, l'unico soggetto passivo ai fini ICI/IMU è il concessionario. Questa responsabilità non può essere trasferita a terzi attraverso la cessione di diritti di superficie o altri accordi privati. La Corte ha chiarito che, per legge, la titolarità della concessione determina la soggettività passiva d'imposta fino alla revoca o all'annullamento della stessa. Inoltre, un sequestro antimafia successivo non esonera dal pagamento dei tributi maturati in anni precedenti.
Continua »
Imposta di registro assegnazione crediti: cosa tassare?
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 27265/2025, ha chiarito un punto cruciale sull'imposta di registro assegnazione crediti. Nel caso di un pignoramento di crediti futuri, come una pensione, la base imponibile non è l'intero importo teoricamente assegnato, ma solo la somma che il creditore ha effettivamente recuperato. La Corte ha basato la sua decisione sul principio costituzionale di capacità contributiva, affermando che tassare somme mai incassate equivarrebbe a un'espropriazione fiscale. Di conseguenza, ha annullato la decisione precedente che tassava il valore nominale del credito e ha rinviato il caso per ricalcolare l'imposta sulla base dell'importo reale.
Continua »
Rinuncia al Ricorso: estinzione del giudizio fiscale
Una contribuente, dopo aver impugnato una cartella di pagamento fino alla Corte di Cassazione, ha aderito a una definizione agevolata dei debiti ("rottamazione ter"). A seguito di ciò, ha presentato una formale rinuncia al ricorso. La Corte ha quindi dichiarato l'estinzione del giudizio, compensando le spese legali tra le parti e specificando che la rinunciante non era tenuta al versamento del doppio del contributo unificato, previsto invece per i casi di rigetto o inammissibilità dell'impugnazione.
Continua »