La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 27265/2025, ha chiarito un punto cruciale sull'imposta di registro assegnazione crediti. Nel caso di un pignoramento di crediti futuri, come una pensione, la base imponibile non è l'intero importo teoricamente assegnato, ma solo la somma che il creditore ha effettivamente recuperato. La Corte ha basato la sua decisione sul principio costituzionale di capacità contributiva, affermando che tassare somme mai incassate equivarrebbe a un'espropriazione fiscale. Di conseguenza, ha annullato la decisione precedente che tassava il valore nominale del credito e ha rinviato il caso per ricalcolare l'imposta sulla base dell'importo reale.
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