La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7518/2024, ha stabilito un principio fondamentale in materia di imposta di registro. Il caso riguardava la cessione del 100% delle quote di una società immobiliare, che l'Agenzia delle Entrate aveva riqualificato come cessione indiretta d'azienda, applicando un'imposta proporzionale più elevata. La Corte ha respinto la tesi del Fisco, confermando che, in base alla versione aggiornata e retroattiva dell'art. 20 del T.U.R., l'imposta va calcolata solo sulla base degli effetti giuridici dell'atto registrato. Di conseguenza, una cessione totalitaria di quote sconta l'imposta di registro in misura fissa, senza possibilità di riqualificazione basata su elementi esterni o sullo scopo economico perseguito dalle parti.
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