LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisprudenza Tributaria

Estinzione processo tributario: guida alla normativa

La Corte di Cassazione dichiara l’estinzione del processo tributario tra l’Agenzia delle Entrate e una società. La controversia era stata inclusa in un elenco per la definizione agevolata e nessuna delle parti ha presentato istanza di trattazione entro i termini di legge, portando alla cessazione del giudizio.

Continua »
Motivazione apparente: Cassazione annulla sentenza

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza della commissione tributaria regionale per motivazione apparente. I giudici di secondo grado non avevano esaminato la difesa del contribuente sulla sua carenza di legittimazione passiva e avevano giustificato la pretesa fiscale con frasi generiche, non rispettando il “minimo costituzionale” richiesto per una valida motivazione. La causa è stata rinviata per un nuovo esame.

Continua »
Contributi consortili: onere della prova e delibere

La Corte di Cassazione interviene sul tema dei contributi consortili, chiarendo due principi fondamentali. Primo, la mancata impugnazione della delibera di approvazione del bilancio da parte del consorziato rende la pretesa di pagamento legittima. Secondo, le esenzioni previste per i consorzi di bonifica non si estendono automaticamente ai consorzi di miglioramento fondiario, data la loro diversa natura giuridica. La Corte ha cassato la sentenza precedente che aveva errato su questi punti, rinviando il caso alla Commissione Tributaria Regionale.

Continua »
Motivazione per relationem: Cassazione annulla sentenza

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza della Commissione Tributaria Regionale per vizio di motivazione. Il giudice d’appello si era limitato a confermare la decisione di primo grado con una motivazione per relationem, senza analizzare le specifiche censure sollevate dai contribuenti, soci di una società estinta. La Suprema Corte ha ribadito che la motivazione è solo apparente, e quindi la sentenza è nulla, quando il giudice non dimostra di aver esaminato i motivi di gravame, limitandosi a una mera adesione acritica alla pronuncia precedente.

Continua »
Prescrizione crediti tributari: differenze e termini

Con l’ordinanza n. 18485/2025, la Corte di Cassazione interviene sulla prescrizione crediti tributari, stabilendo una netta distinzione. Se il tributo erariale, una volta divenuta definitiva la cartella, si prescrive in dieci anni, lo stesso non vale per sanzioni e interessi. Per queste voci accessorie, il termine di prescrizione è quinquennale. La Corte ha inoltre confermato che la sospensione dei termini prevista dalla L. 147/2013 opera automaticamente per tutti i carichi affidati alla riscossione entro il 31 ottobre 2013, indipendentemente dall’adesione del contribuente alla definizione agevolata.

Continua »
Deduzione costi forfettaria: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso di un imprenditore del settore edile contro un avviso di accertamento dell’Agenzia delle Entrate basato su indagini bancarie. L’accertamento contestava maggiori ricavi per oltre 5 milioni di euro. La questione centrale riguardava il mancato riconoscimento dei costi a fronte dei maggiori ricavi accertati e la presunta violazione del contraddittorio. La Corte ha accolto il motivo relativo alla deduzione costi forfettaria, stabilendo, in linea con una precedente pronuncia della Corte Costituzionale, che a fronte di maggiori ricavi presunti deve essere riconosciuta una deduzione forfettaria dei costi, anche in caso di accertamento analitico-induttivo. La sentenza impugnata è stata cassata con rinvio, obbligando la Corte di Giustizia Tributaria a rideterminare il reddito imponibile applicando tale principio.

Continua »
Estinzione del processo tributario: la Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del processo in una controversia tra una società cooperativa e l’Agenzia delle Entrate. La decisione si basa su una norma che prevede la definizione agevolata delle liti pendenti. Poiché la controversia era stata inserita in un apposito elenco dall’Agenzia e nessuna delle parti ha richiesto la prosecuzione del giudizio, la Corte ha applicato l’estinzione automatica, stabilendo che le spese restano a carico di chi le ha anticipate.

Continua »
Estinzione processo tributario: il decreto della Cassazione

La Corte di Cassazione, con un recente decreto, ha dichiarato l’estinzione del processo tributario a seguito della regolare adesione del contribuente a una procedura di definizione agevolata. La decisione chiarisce che l’inserimento della controversia negli elenchi dell’Agenzia delle Entrate è prova sufficiente della definizione, portando alla chiusura del giudizio e alla compensazione delle spese legali. Questo principio conferma l’efficacia delle procedure di sanatoria fiscale nel deflazionare il contenzioso pendente.

Continua »
Estinzione processo tributario: il ruolo della sanatoria

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del processo tributario tra l’Amministrazione Finanziaria e un gruppo di società. La decisione si basa sull’adesione delle parti alla definizione agevolata (L. 197/2022). Poiché le società hanno pagato le somme dovute e l’Amministrazione non ha notificato un diniego, il processo si è estinto per legge, con spese a carico di chi le ha sostenute.

Continua »
Estinzione del processo per definizione agevolata

Una società estera operante nel settore dei giochi aveva impugnato un atto impositivo dell’Agenzia delle Entrate. Durante il giudizio in Cassazione, la società ha aderito alla definizione agevolata prevista dalla L. n. 197/2022. Avendo presentato la domanda e versato le somme dovute, e in assenza di un diniego da parte dell’amministrazione finanziaria, la Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del processo. Le spese legali del giudizio estinto sono state poste a carico della società che le aveva anticipate.

Continua »
Opponibilità del giudicato: il caso della fusione

Una società, nata da una fusione per incorporazione, ha impugnato una sentenza tributaria sfavorevole, sostenendo che fosse in contrasto con un’altra decisione definitiva (giudicato) su una questione simile riguardante una delle società incorporate. La Corte di Cassazione, riconoscendo la particolare rilevanza della questione sull’opponibilità del giudicato in contesti di riorganizzazione societaria, non ha deciso nel merito ma ha disposto il rinvio a una pubblica udienza per approfondire gli effetti estensivi della precedente sentenza sulla nuova entità legale.

Continua »
Impugnazione estratto di ruolo: i limiti d'interesse

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 15905/2025, chiarisce i nuovi e stringenti limiti per l’impugnazione dell’estratto di ruolo. Un contribuente, ex socio di una società, aveva contestato un debito IVA appreso solo tramite estratto di ruolo, sostenendo la mancata notifica della cartella di pagamento. La Corte ha applicato la nuova normativa (art. 12, c. 4-bis, d.P.R. 602/1973), stabilendo che l’impugnazione è ammissibile solo se il contribuente dimostra un pregiudizio specifico e concreto, come l’impossibilità di partecipare ad appalti pubblici. In assenza di tale prova, il ricorso originario è stato dichiarato inammissibile per difetto di interesse ad agire.

Continua »
Spese di sponsorizzazione: quando sono deducibili?

La Corte di Cassazione chiarisce la distinzione tra spese di sponsorizzazione qualificabili come pubblicità e quelle considerate di rappresentanza. Con l’ordinanza n. 16698/2025, ha stabilito che, per la deducibilità, il contribuente deve provare l’inerenza e la congruità del costo, dimostrando una diretta aspettativa di ritorno commerciale. In caso contrario, le spese di sponsorizzazione sono indeducibili se non rispettano i limiti previsti per quelle di rappresentanza. Il ricorso di una società è stato respinto per non aver fornito tale prova.

Continua »
Giurisdizione tributaria e canoni: la Cassazione decide

Un Consorzio di Bonifica ha impugnato una decisione della commissione tributaria regionale che annullava una cartella di pagamento emessa nei confronti di una società pubblicitaria. La corte inferiore aveva negato la legittimazione del Consorzio, ritenendo che la società avesse rapporti solo con il Comune. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, stabilendo che la commissione regionale ha errato nel non esaminare i documenti (disciplinari di concessione) che provavano un rapporto diretto tra le parti. La questione della giurisdizione tributaria era già stata decisa e coperta da giudicato interno. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame che tenga conto di tutte le prove.

Continua »
Dichiarazione integrativa tardiva: sì al bonus fiscale

Una società si è vista negare un credito d’imposta per un investimento ambientale a causa di una dichiarazione integrativa tardiva, presentata dopo l’abrogazione della legge di riferimento. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’azienda, stabilendo che il diritto al beneficio fiscale sorge al momento della realizzazione dell’investimento, non con la sua comunicazione formale. La Corte ha inoltre ribadito il diritto del contribuente di emendare la dichiarazione per correggere errori dovuti a incertezza normativa, anche a distanza di tempo.

Continua »
Accertamento induttivo puro: onere della prova

Una società in liquidazione, a seguito di omessa presentazione della dichiarazione, è stata sottoposta a un accertamento induttivo puro. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha chiarito che in tale scenario l’onere della prova per la deducibilità dei costi e la detraibilità dell’IVA grava interamente sul contribuente, non potendo fare affidamento su scritture contabili considerate inattendibili. La Corte ha cassato la sentenza di merito che aveva illegittimamente riconosciuto tali deduzioni, rinviando la causa per un nuovo esame.

Continua »
Compensazione credito IVA: sanzioni per uso anticipato

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 17853/2025, ha stabilito che l’utilizzo di un credito IVA non ancora maturato per estinguere un debito tributario tramite compensazione costituisce una violazione sostanziale, assimilabile all’omesso versamento, e non un mero differimento. Di conseguenza, si applica la sanzione piena prevista dall’art. 13 del D.Lgs. 471/1997. La Corte ha cassato la decisione di secondo grado che aveva erroneamente qualificato tale comportamento come una violazione meno grave, rinviando la causa per un nuovo esame.

Continua »
Presunzione distribuzione utili: la Cassazione conferma

Un socio di una s.r.l. a ristretta base impugnava un accertamento IRPEF basato sulla presunzione di distribuzione utili extracontabili della società. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la legittimità della presunzione, chiarendo che non si tratta di una “doppia presunzione” e respingendo le eccezioni sulla pregiudizialità e sui vizi formali dell’atto.

Continua »
Estinzione processo tributario: la definizione agevolata

La Corte di Cassazione dichiara l’estinzione del processo tributario a seguito dell’adesione di una società a una procedura di definizione agevolata. L’inserimento della controversia in un elenco trasmesso dall’Agenzia delle Entrate è ritenuto prova sufficiente della regolarizzazione, comportando la cessazione del giudizio e la compensazione delle spese legali tra le parti.

Continua »
Legittimazione ad agire: chi impugna l'avviso fiscale?

La Corte di Cassazione ha stabilito che un soggetto che riceve un avviso di accertamento intestato esclusivamente a una società, pur essendo menzionato come rappresentante, non ha la legittimazione ad agire per impugnarlo in nome proprio. L’impugnazione spetta unicamente al soggetto destinatario della pretesa fiscale, ossia la società. Di conseguenza, il ricorso proposto dalla persona fisica è stato dichiarato inammissibile.

Continua »