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Esenzione IMU enti non commerciali: la Cassazione

Con la sentenza n. 34601 del 30/12/2019, la Corte di Cassazione, Sezione V Civile, ha negato l’esenzione IMU a un ente di edilizia popolare per gli immobili destinati a locazione sociale. La Corte ha ribadito che per beneficiare della esenzione IMU enti non commerciali è necessario un doppio requisito: la natura non commerciale dell’ente e, soprattutto, l’utilizzo diretto dell’immobile per le finalità istituzionali. La locazione a terzi, anche a canone calmierato, configura un utilizzo indiretto e, pertanto, esclude l’agevolazione fiscale.

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Pubblicato il 10 luglio 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

La questione della esenzione IMU per gli enti non commerciali è un tema di grande rilevanza, che tocca da vicino numerose realtà del terzo settore e del mondo dell’edilizia sociale. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 34601/2019) ha fornito chiarimenti decisivi, stabilendo paletti rigorosi per l’accesso a questa importante agevolazione fiscale. La Corte ha negato l’esenzione a un ente di edilizia popolare, sottolineando come la semplice destinazione sociale degli immobili non sia sufficiente se questi vengono concessi in locazione.

I Fatti di Causa: La Richiesta di Rimborso dell’Ente

Il caso ha origine dalla richiesta di un Ente Territoriale per la Casa di ottenere il rimborso dell’IMU versata per l’anno 2012 a un Comune. L’Ente sosteneva di avere diritto all’esenzione in quanto ente pubblico non economico, proprietario di un complesso di alloggi destinati a edilizia popolare. Secondo la tesi dell’Ente, la sua attività istituzionale, consistente nel fornire alloggi a canoni calmierati a famiglie bisognose, rientrava a pieno titolo tra le attività assistenziali meritevoli di esenzione ai sensi della normativa (art. 7, comma 1, lett. i) del D.Lgs. 504/1992).

Sia la Commissione Tributaria di primo grado che quella Regionale avevano però rigettato le istanze dell’Ente, ritenendo che mancasse un requisito fondamentale previsto dalla legge.

La Questione Giuridica e l’Esenzione IMU Enti Non Commerciali

Il cuore della controversia ruota attorno all’interpretazione dei requisiti necessari per ottenere l’esenzione IMU. La norma di riferimento prevede che l’agevolazione spetti agli enti non commerciali per gli immobili da essi posseduti e destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive.

La giurisprudenza ha da tempo consolidato il principio secondo cui, per l’applicazione dell’esenzione, devono coesistere due condizioni:

1. Requisito Soggettivo: Il proprietario dell’immobile deve essere un ente non commerciale.
2. Requisito Oggettivo: L’immobile deve essere utilizzato direttamente dall’ente per le sue finalità istituzionali e non commerciali.

Il punto critico sollevato nel caso di specie era se la locazione di alloggi a canone sociale potesse essere considerata un ‘utilizzo diretto’ per fini assistenziali.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso dell’Ente, confermando le decisioni dei giudici di merito e negando il diritto all’esenzione.

Le Motivazioni: Perché l’Esenzione non si Applica?

La Corte ha basato la sua decisione su un’argomentazione chiara e lineare. L’attività di locazione, anche se svolta a condizioni di favore e per finalità sociali, non costituisce un ‘utilizzo diretto’ del bene da parte dell’ente proprietario. Al contrario, si tratta di un utilizzo indiretto, in cui il bene viene concesso in godimento a terzi (gli inquilini) a fronte del pagamento di un canone. Questo canone, per quanto inferiore ai valori di mercato, rappresenta comunque una remunerazione del capitale investito e configura un’attività di carattere economico.

La Corte ha precisato che l’esenzione spetta solo quando è l’ente stesso a svolgere la propria attività all’interno dell’immobile (ad esempio, una ONLUS che usa un edificio come mensa per i poveri o come centro di accoglienza). Quando l’immobile viene affittato, l’attività svolta è quella di locazione, non direttamente quella assistenziale.

Inoltre, i giudici hanno evidenziato che il legislatore aveva già previsto un’agevolazione specifica per gli alloggi di edilizia sociale: una detrazione d’imposta, analoga a quella per l’abitazione principale. L’esistenza di questa misura specifica e meno vantaggiosa (detrazione invece di esenzione totale) rafforza l’idea che il legislatore non intendesse concedere a tali enti il beneficio più ampio dell’esenzione totale.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per gli Enti del Terzo Settore

La sentenza ribadisce un principio fondamentale per tutti gli enti non commerciali che possiedono patrimonio immobiliare. Per beneficiare dell’esenzione IMU, non è sufficiente che l’attività dell’ente sia meritevole o che i proventi della gestione immobiliare siano reinvestiti in scopi sociali. È indispensabile che vi sia un legame diretto e immediato tra l’immobile e l’attività non commerciale svolta dall’ente. La concessione in locazione a terzi, di norma, spezza questo legame, facendo venir meno il diritto all’esenzione e lasciando spazio, al più, ad altre forme di agevolazione fiscale specificamente previste dalla legge.

Un ente di edilizia popolare ha diritto all’esenzione totale dall’IMU per gli alloggi che affitta a canone sociale?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la locazione di immobili, anche se a canone calmierato e per finalità sociali, costituisce un’attività economica e un utilizzo indiretto del bene. Pertanto, manca il requisito dell’utilizzo diretto da parte dell’ente, necessario per l’esenzione totale.Cosa si intende per ‘utilizzo diretto’ di un immobile ai fini dell’esenzione IMU?
Per ‘utilizzo diretto’ si intende che l’ente non commerciale deve svolgere la propria attività istituzionale (es. assistenziale, sanitaria, culturale) direttamente all’interno dei locali di sua proprietà, senza cederne il godimento a terzi verso un corrispettivo. Ad esempio, un immobile usato come sede di una ONLUS o come dormitorio gestito direttamente dall’ente.

Se l’esenzione totale non è applicabile, esistono altre agevolazioni per gli enti di edilizia popolare?
Sì. La normativa fiscale ha previsto specifiche agevolazioni per gli alloggi sociali, come una detrazione dall’imposta. La presenza di queste misure specifiche, secondo la Corte, conferma che il legislatore non intendeva concedere l’esenzione totale in questi casi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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