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Esenzione COSAP: serve il richiamo esplicito

La Cass. Civ., Sez. 5, n. 34575 del 30/12/2019 chiarisce i requisiti per l’applicazione dell’esenzione COSAP. Una società pubblicitaria si è vista negare il rimborso del canone per impianti di piccole dimensioni poiché la delibera comunale specifica per la pubblicità non richiamava espressamente la norma di esenzione prevista dal regolamento generale. La Corte ha stabilito che le norme di esenzione, avendo natura derogatoria, devono essere esplicitamente recepite e non possono considerarsi incluse in un rinvio generico alle norme sulla determinazione e riscossione del canone.

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Pubblicato il 10 luglio 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Esenzione COSAP: Quando un Rinvio tra Delibere non Basta

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha affrontato un’importante questione relativa all’esenzione COSAP per gli impianti pubblicitari di piccole dimensioni. Il caso, che vedeva contrapposti una società di pubblicità e il Comune di Roma, offre spunti cruciali sull’interpretazione delle normative locali e sulla necessità di chiarezza nei regolamenti comunali. La decisione sottolinea un principio fondamentale: le norme di favore, come le esenzioni, non possono essere applicate per analogia o presunzione, ma richiedono un richiamo normativo esplicito e diretto.

I Fatti di Causa: Una Richiesta di Rimborso

Una società operante nel settore della pubblicità aveva corrisposto al Comune di Roma il COSAP per gli anni dal 2002 al 2006. Successivamente, la società ha chiesto il rimborso di tali somme, sostenendo che i propri impianti pubblicitari, essendo di dimensioni inferiori al mezzo metro quadrato, rientrassero in una specifica ipotesi di esenzione prevista da una Delibera del Consiglio Comunale del 1998 (n. 339/1998).
Il Comune si è opposto alla richiesta, argomentando che tale esenzione non fosse applicabile. La ragione risiedeva in una successiva Delibera del 2001 (n. 145/2001), che aveva regolamentato specificamente l’applicazione del COSAP al settore dell’impiantistica pubblicitaria senza, tuttavia, recepire la norma di esenzione invocata dalla società.

La Questione della Giurisdizione: Un Errore Strategico

Prima di entrare nel merito, la Cassazione ha esaminato un’eccezione procedurale sollevata dalla società ricorrente. In appello, la società aveva tentato di far valere il difetto di giurisdizione del giudice tributario, alla luce di una sentenza della Corte Costituzionale del 2008 che aveva spostato le controversie in materia di COSAP al giudice ordinario.
La Corte ha dichiarato questo motivo inammissibile. Il principio affermato è netto: la parte che ha scelto di adire un determinato giudice non può, dopo essere risultata soccombente nel merito, contestare la giurisdizione di quel medesimo giudice. Avendo la Commissione Tributaria Provinciale deciso la causa nel merito, si era formato un “giudicato implicito” sulla questione della giurisdizione, che non poteva più essere messo in discussione.

L’Interpretazione delle Delibere e l’Applicazione dell’Esenzione COSAP

Il cuore della controversia risiede nell’interpretazione del rapporto tra le due delibere comunali. La società sosteneva che la delibera del 2001, pur essendo specifica per il settore pubblicitario, dovesse essere letta in combinato con il regolamento generale del 1998, includendo quindi anche l’esenzione per le piccole occupazioni.

Il Principio del Rinvio Selettivo

La Corte di Cassazione ha respinto questa tesi, offrendo un’importante lezione di ermeneutica giuridica. La delibera del 2001 aveva operato un “rinvio selettivo” al regolamento del 1998. Aveva infatti richiamato espressamente le norme relative alla “determinazione, il pagamento, la riscossione ed il recupero del canone”, ma aveva omesso qualsiasi riferimento alle norme sulle esenzioni.

Le motivazioni

La Corte ha motivato la sua decisione sulla base di due criteri interpretativi, uno sistematico e uno letterale. Le norme che prevedono esenzioni fiscali o patrimoniali hanno carattere derogatorio e speciale rispetto alla regola generale dell’imposizione. In quanto tali, non possono essere applicate in via analogica o estensiva. Per essere valide, devono essere espressamente previste e richiamate dalla normativa specifica che disciplina la fattispecie.
Nel caso di specie, il silenzio della delibera del 2001 sulla specifica esenzione non poteva essere interpretato come una svista, ma come una precisa scelta del legislatore locale di non estendere quel beneficio al settore dell’impiantistica pubblicitaria. Il regime di esenzione, costituendo una deroga alle regole sulla determinazione del canone, non poteva ritenersi implicitamente incluso nel rinvio a queste ultime, poiché si pone in una relazione di contrapposizione ontologica con esse.

Le conclusioni

La sentenza rigetta il ricorso della società, confermando che l’esenzione dal pagamento del COSAP non era applicabile. La decisione stabilisce un principio di certezza del diritto fondamentale per i rapporti tra contribuenti ed enti locali: per beneficiare di un’esenzione, non è sufficiente che essa esista in un regolamento generale, ma è necessario che la normativa specifica applicabile al caso concreto la recepisca in modo chiaro ed esplicito. In assenza di un tale richiamo, la regola generale del pagamento del canone prevale.

Una delibera comunale che istituisce un canone specifico (come il COSAP per la pubblicità) deve richiamare esplicitamente le esenzioni previste da un regolamento generale precedente?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, le norme che prevedono esenzioni hanno natura eccezionale e derogatoria. Pertanto, per essere applicabili, devono essere oggetto di un richiamo esplicito e specifico nella normativa settoriale. Un rinvio generico alle sole norme sulla determinazione e riscossione del canone non è sufficiente a estendere anche le ipotesi di esenzione.

Se un cittadino inizia una causa davanti a un giudice e perde nel merito, può poi appellare la sentenza sostenendo che quel giudice non aveva giurisdizione?
No. La Corte ha stabilito che la parte che ha incardinato la causa dinanzi a un giudice e sia rimasta soccombente nel merito non è legittimata a interporre appello per denunciare il difetto di giurisdizione di quel giudice. In tal caso, si forma un “giudicato implicito” sulla giurisdizione, che preclude future contestazioni.

L’esenzione COSAP per occupazioni di suolo pubblico inferiori a mezzo metro quadrato è sempre applicabile?
No, non è automatica. La sua applicabilità dipende dalle specifiche previsioni del regolamento comunale vigente per la fattispecie concreta. Come dimostra la sentenza, se una delibera successiva, che disciplina in modo specifico un settore (in questo caso la pubblicità), non recepisce esplicitamente tale esenzione, quest’ultima non può essere applicata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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