La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 15117/2024, ha stabilito un principio chiave in materia di accertamento sintetico. Un contribuente aveva subito un accertamento fiscale dopo l'acquisto di un'autovettura, giustificando la spesa con un finanziamento. La Corte ha chiarito che, sebbene il mutuo dimostri la provenienza non reddituale della somma iniziale, non annulla la capacità contributiva. Le rate mensili, infatti, rappresentano esse stesse una spesa che il contribuente deve dimostrare di poter sostenere con il proprio reddito dichiarato. Di conseguenza, la semplice esibizione del contratto di finanziamento non è sufficiente come prova contraria per superare la presunzione del Fisco. La sentenza del giudice di merito è stata cassata per non aver valutato adeguatamente questo aspetto.
Continua »