La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 29739/2025, ha chiarito un punto fondamentale sull'accertamento bancario professionisti. A seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 228/2014, la presunzione che i prelievi ingiustificati costituiscano compensi non si applica più ai lavoratori autonomi. Tuttavia, la Suprema Corte ha ribadito che la presunzione legale per cui i versamenti bancari non giustificati sono considerati ricavi imponibili rimane pienamente valida. Di conseguenza, ha cassato la sentenza di merito che aveva annullato integralmente l'accertamento, rinviando la causa per un nuovo esame che tenga conto di questa distinzione.
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