La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21177/2024, ha stabilito un principio di diritto rivoluzionario in materia di sanzioni tributarie soci. Contrariamente al precedente orientamento, la Corte ha affermato che, a seguito dell'estinzione di una società di capitali, i soci rispondono delle sanzioni tributarie secondo quanto previsto dall'art. 2495 c.c., ovvero nei limiti di quanto riscosso in base al bilancio finale di liquidazione. Il caso riguardava un avviso di accertamento per imposta unica sulle scommesse notificato agli ex soci di una società cancellata. La Suprema Corte ha ritenuto che il principio di personalità della sanzione non impedisce la sua trasmissibilità ai soci, in quanto si tratta di un fenomeno successorio patrimoniale volto a tutelare i creditori, incluso l'Erario, da manovre elusive.
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