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Giurisprudenza Penale

Concordato in appello: limiti del ricorso in Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato che, dopo aver accettato un concordato in appello per tentato furto, ha tentato di contestare la valutazione sulla colpevolezza. La Suprema Corte ribadisce che il concordato limita fortemente i motivi di impugnazione, escludendo quelli relativi al merito della responsabilità penale, considerati rinunciati con l’accordo stesso. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese e di una sanzione.

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Ricorso inammissibile: motivi generici e ripetitivi

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile, confermando la decisione della Corte d’Appello. I motivi, incentrati su una presunta falsità della notifica e sul mancato riconoscimento di attenuanti, sono stati ritenuti manifestamente infondati e riproduttivi di censure già correttamente respinte nel grado precedente. La sentenza ribadisce che il giudice può liberamente valutare le attestazioni della relazione di notifica.

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Appello tardivo nel rito abbreviato: la Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso a causa di un appello tardivo. La sentenza chiarisce che l’imputato giudicato con rito abbreviato è considerato legalmente presente, escludendo così la proroga dei termini per l’impugnazione prevista per i soggetti assenti. Di conseguenza, l’appello depositato oltre il termine ordinario è stato ritenuto inammissibile, assorbendo ogni altra questione, come quella relativa alla procura speciale.

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Violazione sorveglianza speciale: quando è abituale?

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un soggetto condannato per la violazione sorveglianza speciale. La sentenza chiarisce che per configurare il reato non è necessaria una relazione costante con altri pregiudicati, ma sono sufficienti contatti plurimi e non occasionali che dimostrino l’abitualità del comportamento. Viene inoltre ribadito che la prescrizione maturata dopo la sentenza d’appello non può essere dichiarata se il ricorso è manifestamente infondato.

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Ricorso inammissibile: la Cassazione chiarisce i limiti

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile quando i motivi sono una mera riproposizione di argomenti già valutati o quando l’impugnazione è rivolta contro una sentenza emessa a seguito di un concordato in appello ai sensi dell’art. 599-bis c.p.p. Nel caso esaminato, due ricorsi sono stati respinti: il primo perché riproduttivo di censure già confutate dalla Corte d’Appello; il secondo perché non esperibile avverso una sentenza basata su un accordo processuale. La Corte ha condannato i ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Reazione atti arbitrari: quando non si applica

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di una donna condannata per aver reagito con violenza a un controllo di polizia. La Corte ha stabilito che la causa di giustificazione della reazione atti arbitrari non è applicabile, poiché la condotta violenta non era finalizzata a impedire una perquisizione illegittima, ma a sottrarsi al controllo e a nascondere un oggetto, nonostante le ripetute richieste di consegnarlo.

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Pena sostitutiva in appello: onere dell'imputato

La Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi di quattro imputati, condannati per esercizio arbitrario delle proprie ragioni. La Corte ha stabilito che la richiesta di pena sostitutiva in appello doveva essere presentata contestualmente alla richiesta di riqualificazione del reato, essendo già in vigore la normativa pertinente. L’omessa richiesta tempestiva preclude la concessione del beneficio, confermando l’importanza dell’onere processuale dell’imputato.

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Trattamento sanzionatorio: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso riguardante un trattamento sanzionatorio giudicato eccessivo. L’appello è stato ritenuto manifestamente infondato e una mera ripetizione di questioni già adeguatamente respinte dalla Corte d’Appello, che aveva considerato la pena congrua. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Particolare tenuità del fatto: evasione e ricorso

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per evasione, il quale chiedeva l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. La Corte ha ritenuto che il ricorso fosse una mera ripetizione di argomenti già respinti in appello, dove i giudici avevano correttamente valutato la gravità del fatto basandosi sulla distanza dall’abitazione e sulla tempistica dell’allontanamento, escludendo così la scarsa offensività della condotta.

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Ricorso inammissibile: reazione a procedura esecutiva

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da un gruppo di familiari contro una condanna. Gli imputati sostenevano che le loro azioni fossero una reazione giustificata a una procedura esecutiva. La Corte ha ritenuto l’appello una mera ripetizione di argomentazioni già respinte, sottolineando che l’esito di un separato giudizio civile non può giustificare una condotta violenta priva del requisito dell’immediatezza, rendendo così il ricorso inammissibile.

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Attenuanti generiche: quando il ricorso è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro la sentenza della Corte di Appello che gli aveva negato la concessione delle attenuanti generiche. La Suprema Corte ha ritenuto il ricorso manifestamente infondato, in quanto si limitava a riproporre questioni già adeguatamente valutate e respinte nel merito. La decisione di negare le attenuanti generiche è stata confermata sulla base dei precedenti penali e della condotta complessiva dell’imputato. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Resistenza a pubblico ufficiale: quando è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un individuo condannato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. L’imputato, con precedenti penali, aveva colpito un agente causandogli una frattura. La Corte ha confermato la decisione di merito, escludendo l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto e la concessione delle attenuanti generiche, data la gravità dei fatti e il profilo dell’imputato.

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Resistenza a pubblico ufficiale: quando la fuga è reato

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un automobilista condannato per resistenza a pubblico ufficiale. La Corte ha stabilito che una fuga, se condotta con modalità di guida tali da creare un serio pericolo per pedoni e altri utenti della strada, integra il reato di resistenza e non può essere considerata una mera condotta passiva. La valutazione della pericolosità della guida è un accertamento di fatto insindacabile in sede di legittimità.

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Attenuanti generiche: quando il ricorso è inammissibile

La Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di due imputati condannati per aver favorito la latitanza di un soggetto. I giudici hanno respinto le doglianze sul mancato riconoscimento delle attenuanti generiche, ritenendo la motivazione della Corte d’Appello adeguata e logica, basata sulla gravità dei fatti e sui precedenti penali degli imputati.

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Stato di necessità: non giustifica l'evasione

La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un uomo che, evaso per tre mesi dai domiciliari, ha invocato lo stato di necessità per la presunta depressione del figlio. La motivazione è generica, non documentata e non integra la scriminante.

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Inammissibilità ricorso generico: analisi Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità del ricorso presentato da un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello. I motivi sono stati giudicati tardivi, ripetitivi di questioni già decise e privi della necessaria specificità, in particolare riguardo alla richiesta di applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. La decisione comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Ricorso inammissibile per resistenza a pubblico ufficiale

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile presentato da un individuo condannato per resistenza a pubblico ufficiale. La Corte ha stabilito che i motivi del ricorso erano una mera riproduzione di argomentazioni già adeguatamente esaminate e respinte dalla Corte d’Appello, la quale aveva confermato la responsabilità dell’imputato per la sua condotta violenta (calci e pugni) durante un tentativo di identificazione. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Inammissibilità del ricorso: appello generico e vago

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato contro un’ordinanza di una Corte d’Appello, poiché i motivi sono stati ritenuti generici e privi di una critica specifica e articolata. La Corte ha sottolineato che la declaratoria di inammissibilità del ricorso si fonda su principi giurisprudenziali consolidati, antecedenti alla norma di cui si eccepiva l’incostituzionalità, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di un’ammenda.

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Esercizio arbitrario: cambio serratura e condanna

La Corte di Cassazione conferma la condanna per il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni a carico di una donna che aveva cambiato la serratura di un immobile conteso. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché mirava a una rivalutazione dei fatti, non consentita in sede di legittimità, e non confutava adeguatamente la consapevolezza dell’autrice del reato, dimostrata dalla sua conoscenza dei recenti lavori di rifacimento eseguiti sull’immobile.

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Ricorso inammissibile evasione: la Cassazione conferma

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per evasione dagli arresti domiciliari. La decisione si fonda sul fatto che il ricorso era meramente ripetitivo degli stessi argomenti già respinti dalla Corte d’Appello, la quale aveva basato la condanna sulle dichiarazioni dell’imputato e sulla mancanza di valide giustificazioni per l’allontanamento. Il ricorso inammissibile per evasione ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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