La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 10171/2024, ha dichiarato inammissibile un ricorso, confermando che l'atto di appello deve essere accompagnato, a pena di inammissibilità, da una nuova e specifica dichiarazione o elezione di domicilio. La Corte ha stabilito che una precedente elezione di domicilio non è sufficiente, poiché la norma mira a garantire la reale conoscenza degli atti e l'efficienza del processo. Questa regola, introdotta dalla recente riforma, non è stata ritenuta incostituzionale, in quanto bilancia il diritto di difesa con la ragionevole durata del processo.
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