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Giurisprudenza Penale

Concordato in appello: limiti al ricorso in Cassazione

Un imputato ha impugnato in Cassazione la sentenza emessa a seguito di ‘concordato in appello’, lamentando una errata qualificazione giuridica del fatto e la mancata valutazione di un possibile proscioglimento. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, ribadendo che l’accordo tra le parti preclude la possibilità di sollevare questioni a cui si è implicitamente rinunciato, salvo vizi nella formazione del consenso o l’applicazione di una pena illegale.

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Getto pericoloso di cose: quando è reato (art. 674)

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di due imputati condannati per il reato di getto pericoloso di cose. Avevano versato un liquido da una terrazza, danneggiando la tenda da sole dell’appartamento sottostante. La Corte ha stabilito che il reato sussiste anche se viene danneggiato solo un oggetto, poiché l’azione crea un potenziale pericolo di offendere, imbrattare o molestare le persone. Le questioni procedurali sollevate sono state ritenute tardive.

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Ricorso patteggiamento: limiti e inammissibilità

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso patteggiamento avverso una sentenza per reati di droga. L’imputato lamentava un’erronea qualificazione giuridica del fatto, ma la Corte ha ribadito che, secondo l’art. 448, co. 2-bis, c.p.p., tale motivo di ricorso è valido solo in caso di ‘errore manifesto’, palese ed evidente, e non per contestazioni generiche che richiederebbero una nuova valutazione dei fatti.

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Spaccio stupefacenti: quando il ricorso è inammissibile

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un uomo condannato per spaccio stupefacenti. La Corte ha confermato la decisione dei giudici di merito, escludendo la tenuità del fatto per l’abitualità della condotta e l’attenuante del lucro di speciale tenuità, ribadendo che il ricorso non può limitarsi a una mera riproposizione di censure fattuali già respinte.

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Dichiarazione IVA omessa: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imprenditore condannato per dichiarazione IVA omessa. La Corte ha stabilito che la ricostruzione del volume d’affari, basata su un’analisi documentale complessa e non solo su elementi presuntivi, non è contestabile in sede di legittimità se le obiezioni riguardano il merito della valutazione delle prove e non vizi di legge.

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Getto pericoloso di cose: quando è reato? Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di una condomina condannata per il reato di getto pericoloso di cose. La Corte ribadisce che il reato sussiste per la sola potenzialità di molestare le persone, anche se vengono colpiti solo oggetti. Il ricorso è stato respinto perché mirava a una nuova valutazione dei fatti, non consentita in sede di legittimità.

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Ricorso patteggiamento: quando è inammissibile?

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso patteggiamento per un presunto errore nella qualificazione giuridica del fatto. La decisione ribadisce che, ai sensi dell’art. 448, comma 2-bis c.p.p., l’impugnazione è consentita solo per errori manifesti ed evidenti, non per censure generiche o non autosufficienti.

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Ipotesi lieve stupefacenti: quando la quantità esclude?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per detenzione di stupefacenti. La richiesta di qualificare il reato come ipotesi lieve stupefacenti è stata respinta a causa dell’ingente quantitativo di dosi ricavabili (2340), ritenuto un indice di offensività incompatibile con la fattispecie di minor gravità, a prescindere dalla bassa percentuale di principio attivo. La Corte ha confermato che un dato ponderale così significativo è sufficiente a escludere la lieve entità del fatto.

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Spaccio di lieve entità: i criteri di esclusione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi di due soggetti condannati per spaccio. I ricorrenti chiedevano il riconoscimento dell’ipotesi di spaccio di lieve entità, sostenendo che le singole cessioni fossero di modica quantità. La Corte ha respinto la tesi, confermando che la natura organizzata, continuativa e professionale dell’attività, con un parco clienti e mezzi dedicati, è incompatibile con la qualificazione di fatto lieve, a prescindere dalla quantità di droga ceduta in ogni singola occasione.

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Ricorso Patteggiamento: i motivi inammissibili

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso contro una sentenza di patteggiamento. La decisione si fonda sulla riforma del 2017, che limita i motivi di impugnazione. Il ricorrente, che lamentava la mancata assoluzione, viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, poiché il suo ricorso patteggiamento verteva su questioni di merito non più appellabili.

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Ricorso inammissibile per rivalutazione dei fatti

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da un imputato condannato per plurimi reati di incendio. Il ricorso contestava sia la responsabilità penale che il trattamento sanzionatorio. La Corte ha stabilito che i motivi del ricorso miravano a una rivalutazione dei fatti e delle prove (video, GPS, tabulati), un’attività preclusa al giudice di legittimità. Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Recidiva e pena: quando il ricorso è inammissibile

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per resistenza a pubblico ufficiale. La Corte ha confermato la valutazione sulla recidiva e pena, ritenendo i motivi del ricorso manifestamente infondati e non in linea con la motivazione della sentenza d’appello.

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Rimessione nei termini: decorrenza e conoscenza effettiva

La Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un cittadino straniero per la rimessione nei termini, stabilendo che il termine decorre dalla data di notifica del provvedimento (conoscenza effettiva), non dal momento in cui un legale ne spiega il contenuto.

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Inammissibilità ricorso cassazione: motivi generici

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso di un imputato condannato per evasione. La decisione si basa sulla assoluta genericità dei motivi e sull’introduzione di un motivo nuovo, non sollevato in appello, ritenendo l’atto finalizzato unicamente a ritardare la condanna definitiva. Questa pronuncia sull’inammissibilità ricorso cassazione sottolinea l’importanza della specificità dei motivi.

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Espulsione patteggiamento: la decisione del giudice

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso contro un’ordinanza di espulsione dopo patteggiamento. Anche se non inclusa nell’accordo, il giudice può disporre l’espulsione se motiva la pericolosità sociale del soggetto, basandosi su precedenti e recidiva. La situazione familiare deve essere eccepita in primo grado.

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Errore di fatto: quando il ricorso in Cassazione è out

Un individuo, condannato per associazione di tipo mafioso, ha presentato un ricorso straordinario per un presunto errore di fatto relativo alla qualifica processuale di un collaboratore di giustizia. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, chiarendo la distinzione cruciale tra un errore di fatto, che è un errore percettivo correggibile, e un errore di giudizio, che riguarda la valutazione giuridica e non è emendabile con questo strumento. La sentenza sottolinea che la contestazione del ricorrente verteva sull’interpretazione delle norme e non su una svista materiale.

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Confisca obbligatoria: Cassazione chiarisce i limiti

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di una contribuente contro la confisca obbligatoria disposta in sede di patteggiamento per omessa dichiarazione. La Corte chiarisce che la confisca obbligatoria per reati tributari non può essere esclusa dall’accordo tra le parti e si applica anche a beni acquisiti lecitamente dopo il reato, a titolo di equivalente.

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Sequestro preventivo: quando è legittimo sui conti?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso contro un’ordinanza di sequestro preventivo per reati tributari. Il sequestro, disposto su conti correnti intestati a una ditta individuale formalmente di un terzo ma gestita di fatto dall’indagato, è stato ritenuto legittimo. La Corte ha ribadito che il denaro è un bene fungibile, quindi anche le somme affluite dopo il reato possono essere oggetto di confisca diretta o per equivalente, confermando la validità del provvedimento cautelare.

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Interesse ad impugnare: quando si può ricorrere?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un indagato contro il sequestro preventivo di immobili di proprietà di una società estera. Sebbene l’indagato fosse socio e legale rappresentante della società, e abitasse in uno degli immobili, la Corte ha negato il suo personale e concreto interesse ad impugnare, poiché l’eventuale restituzione del bene andrebbe a favore della società proprietaria e non della persona fisica.

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Remissione di querela: il silenzio estingue il reato

Un imputato, condannato in appello per un reato riqualificato come procedibile a querela, ottiene l’annullamento della sentenza in Cassazione. La Corte Suprema ha stabilito che, in caso di remissione di querela da parte della persona offesa, la mancata comparizione in udienza dell’imputato equivale a una mancanza di ricusa, portando così all’estinzione del reato.

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