La Corte di Cassazione annulla un'ordinanza di sequestro preventivo su beni ereditari, chiarendo un principio fondamentale. Il caso riguarda una vedova accusata di falso per aver omesso un presunto coerede nella dichiarazione di successione. La Corte ha stabilito che, ai fini del sequestro, non basta l'astratta possibilità del reato, ma il giudice deve valutare concretamente la sussistenza del 'fumus commissi delicti', compreso l'elemento soggettivo, ovvero la consapevolezza dell'indagata di omettere un erede legittimo. Una motivazione che rimanda tale accertamento al processo di merito è considerata 'apparente' e quindi illegittima.
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