LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisprudenza Penale

Disegno Criminoso: No alla Continuazione se Manca Piano

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un condannato che chiedeva di unificare due reati sotto il vincolo della continuazione. La Corte ha stabilito che la ricaduta nel reato a distanza di due anni, pur con modalità simili, dimostra una generica proclività a delinquere e non un unico disegno criminoso, per il quale è necessaria la prova di una programmazione unitaria fin dal primo episodio.

Continua »
Attenuanti generiche: no se manca prova positiva

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per detenzione di arma clandestina, al quale erano state negate le attenuanti generiche. La Corte ha ribadito che tali attenuanti non sono un diritto automatico derivante dalla sola assenza di precedenti penali, ma richiedono la presenza di elementi positivi. La gravità del reato è stata ritenuta una motivazione sufficiente per il diniego del beneficio.

Continua »
Attenuanti generiche: no se la condotta è grave

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un soggetto condannato per violazione della sorveglianza speciale. La Corte ha confermato la decisione di merito che negava le attenuanti generiche a causa della gravità della condotta e della mancanza di elementi positivi a favore dell’imputato, ritenendo sufficiente anche un solo elemento per giustificare il diniego.

Continua »
Ricorso straordinario: No a misure di prevenzione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 6650/2025, ha dichiarato inammissibili tre ricorsi straordinari proposti contro una sentenza in materia di misure di prevenzione. La Corte ha ribadito il suo orientamento consolidato, secondo cui il rimedio del ricorso straordinario per errore di fatto, previsto dall’art. 625-bis c.p.p., è riservato esclusivamente al ‘condannato’ e non può essere esteso ai destinatari di tali misure. Di conseguenza, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Continua »
Patteggiamento in appello: limiti al ricorso

La Corte di Cassazione dichiara inammissibili i ricorsi di quattro imputati contro una sentenza d’appello. La Corte ha stabilito che, in caso di patteggiamento in appello (art. 599-bis c.p.p.), le eccezioni generiche sulla mancata motivazione o sull’omessa applicazione dell’art. 129 c.p.p. non sono ammissibili, limitando la cognizione del giudice ai soli motivi non rinunciati.

Continua »
Ricorso inammissibile: revoca detenzione domiciliare

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso la revoca della detenzione domiciliare. Il ricorso è stato giudicato troppo generico e assertivo, in quanto non contestava specificamente le motivazioni del provvedimento impugnato, basato su reiterate violazioni delle prescrizioni da parte della condannata. Di conseguenza, la ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Continua »
Attenuanti generiche: quando il giudice può negarle

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro la negazione delle attenuanti generiche. La Corte ha ribadito che un casellario giudiziale pulito non è sufficiente per ottenere il beneficio. È necessaria la presenza di elementi positivi sulla personalità dell’imputato, e il giudice può negare le attenuanti basandosi anche su un solo elemento negativo, come la gravità del reato o le modalità di esecuzione.

Continua »
Particolare tenuità del fatto: quando è esclusa

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un soggetto sottoposto a sorveglianza speciale che chiedeva l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. La decisione si fonda sulla non occasionalità della condotta, provata da due violazioni ravvicinate e da sei precedenti condanne per episodi analoghi, elementi che dimostrano un’offensività complessiva non trascurabile.

Continua »
Sorveglianza speciale: possesso telefono è reato

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un individuo condannato per aver violato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale. Il soggetto era stato trovato in possesso di due telefoni cellulari, contravvenendo a una specifica prescrizione. La Corte ha ribadito che la violazione delle prescrizioni accessorie, come il divieto di possedere un telefono, integra pienamente il reato previsto dalla legge, confermando la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Continua »
Affidamento in prova: la Cassazione sui requisiti

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un detenuto contro il diniego dell’affidamento in prova. La Suprema Corte conferma la decisione del Tribunale di Sorveglianza, ritenendo la richiesta prematura a causa di una revisione critica ancora acerba e di un percorso trattamentale non ancora maturo, ribadendo la discrezionalità del giudice di merito se la sua valutazione è logicamente motivata.

Continua »
Bilanciamento circostanze: insindacabile in Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato contro il bilanciamento circostanze tra attenuanti generiche e recidiva. La Corte ribadisce che tale valutazione è un potere discrezionale del giudice di merito e non è riesaminabile in sede di legittimità se la motivazione è logica e coerente, come nel caso di specie.

Continua »
Revoca sospensione condizionale: da quando decorre?

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso riguardante la revoca della sospensione condizionale della pena. La Corte stabilisce che il termine di cinque anni, entro cui non commettere nuovi reati, decorre dalla data in cui la sentenza che concede il beneficio diventa irrevocabile, e non dalla data di commissione del nuovo delitto.

Continua »
Causa di non punibilità: quando chiederla in appello

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato che chiedeva l’applicazione della causa di non punibilità per la prima volta in sede di legittimità. La Corte ha chiarito che tale richiesta deve essere formulata nei gradi di merito, in particolare in appello, e non può essere introdotta come nuovo motivo davanti alla Suprema Corte.

Continua »
Inammissibilità ricorso: evasione e tardività

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità del ricorso di un condannato che, dopo anni di evasione volontaria, chiedeva la nullità di notifiche. La decisione si fonda sulla tardività dell’istanza e, soprattutto, sull’infondatezza nel merito, poiché l’irreperibilità era causata dalla condotta dello stesso ricorrente. La Suprema Corte sottolinea che non si può trarre vantaggio dalla propria condotta illecita, confermando l’inammissibilità ricorso.

Continua »
Restituzione nel termine: la riforma Cartabia non è retroattiva

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso per la restituzione nel termine. Il caso riguardava una sentenza emessa prima della Riforma Cartabia. La Corte ha chiarito che le nuove, più favorevoli, norme sulla restituzione per l’imputato assente non hanno efficacia retroattiva e si applicano solo a sentenze pronunciate dopo l’entrata in vigore della riforma, sancendo un importante principio di diritto intertemporale.

Continua »
Foglio di via obbligatorio: la Cassazione conferma

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un individuo condannato per la violazione di un foglio di via obbligatorio. Il ricorso è stato respinto in quanto riproponeva le stesse questioni già decise in appello, relative alla presunta illegittimità del provvedimento del Questore e alla mancanza della cosiddetta ‘doppia intimazione’. La Corte ha confermato che l’obbligo di presentarsi all’autorità del comune di residenza implica l’ordine di rientro.

Continua »
Continuazione reato: come si calcola la pena da scontare

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un condannato che chiedeva di detrarre integralmente la riduzione di pena, ottenuta con il riconoscimento della continuazione reato, da quella ancora da scontare. La Corte ribadisce che la differenza non può essere automaticamente imputata alla pena residua, richiamando l’orientamento consolidato secondo cui si detraggono solo la custodia cautelare e le pene espiate ‘sine titulo’. Il ricorso è stato inoltre ritenuto generico per la mancata specificazione dei criteri di calcolo.

Continua »
Revoca sorveglianza speciale: l'interesse del detenuto

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un detenuto all’ergastolo per la revoca della sorveglianza speciale. La Corte ha stabilito che manca un interesse concreto e attuale alla revoca, poiché la misura potrà essere rivalutata solo al termine della detenzione e il ricorrente già usufruisce di permessi premio.

Continua »
Reato continuato: inammissibile ricorso generico

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 6667/2025, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un condannato che contestava il mancato riconoscimento del reato continuato per una violazione di misure di prevenzione e la motivazione sulla quantificazione della pena. La Corte ha ritenuto le doglianze generiche e assertive, confermando la decisione del giudice dell’esecuzione che aveva adeguatamente motivato la sua scelta discrezionale.

Continua »
Ricorso per cassazione: l'avvocato è obbligatorio?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso per cassazione presentato personalmente dall’interessato. La decisione si basa sulla violazione delle norme che impongono, a pena di inammissibilità, la sottoscrizione dell’atto da parte di un avvocato iscritto all’albo speciale. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Continua »