La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 9272/2024, ha ribadito un principio cruciale in tema di fungibilità della pena. Un soggetto chiedeva di detrarre un periodo di ingiusta detenzione, sofferto in passato, dalla pena per un nuovo reato commesso successivamente. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, specificando che l'art. 657, comma 4, c.p.p. permette di computare solo la detenzione subita *dopo* la commissione del reato. Ammettere il contrario creerebbe un intollerabile "credito di pena", con un effetto criminogeno che annullerebbe la funzione preventiva e rieducativa della sanzione.
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