La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 22046/2024, chiarisce i limiti dell'impugnazione di una sentenza di prescrizione. Un imputato aveva richiesto l'assoluzione nel merito anziché la declaratoria di estinzione del reato. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, sottolineando che, per contestare la prescrizione, è necessario dimostrare un concreto e attuale interesse al ricorso, ovvero un vantaggio tangibile derivante da una formula di proscioglimento più favorevole, cosa non avvenuta nel caso di specie.
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