La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 25720/2024, chiarisce la distinzione tra tentativo e reato di furto consumato. Il caso riguarda un individuo condannato per il furto di un telefono. La Corte ha dichiarato inammissibile il suo ricorso, stabilendo che il reato si considera consumato nel momento in cui l'agente acquisisce l'autonoma disponibilità del bene, anche se per un breve lasso di tempo e sotto la sorveglianza della vittima, interrompendo così la sfera di controllo di quest'ultima.
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