La Corte di Cassazione ha confermato il diniego della liberazione anticipata a un detenuto a causa della commissione di nuovi e gravi reati. La sentenza chiarisce che, sebbene la valutazione della condotta debba essere effettuata per singoli semestri, la commissione di nuovi illeciti, anche al di fuori del periodo in esame, può dimostrare una mancata adesione al percorso rieducativo e giustificare il rigetto del beneficio. L'ordinanza sottolinea come la pervicacia criminale del soggetto possa influenzare negativamente la valutazione complessiva, portando alla dichiarazione di inammissibilità del ricorso.
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