La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per concorso nel reato di immigrazione clandestina. La condanna, confermata in appello, si basa su una serie di indizi gravi, precisi e concordanti: la stessa nazionalità degli scafisti (diversa da quella di tutti i migranti), il possesso di due cellulari, coltelli e uno sfollagente. Secondo i giudici, questi elementi, valutati nel loro complesso, dimostrano un ruolo attivo e non quello di un semplice passeggero, rendendo la motivazione della corte d'appello logica e coerente.
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