La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 24103/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un'indagata accusata di partecipazione ad un'associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. La Corte ha ribadito che per configurare la partecipazione associazione criminale non è necessaria la commissione di reati-fine, essendo sufficiente un contributo stabile, anche minimo, alla vita del sodalizio. Nel caso di specie, l'identificazione dell'indagata, le sue lamentele al capo per la merce e la consegna dei proventi sono stati ritenuti gravi indizi sufficienti per la misura cautelare.
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