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Giurisprudenza Penale

Ricorso patteggiamento inammissibile: i limiti
La Corte di Cassazione dichiara un ricorso patteggiamento inammissibile, ribadendo i limiti stringenti per l'impugnazione. La decisione analizza due casi: un ricorso presentato personalmente dall'imputato e un altro basato su un vizio di motivazione, entrambi non rientranti nei motivi tassativamente previsti dalla legge dopo la riforma del 2017. La Corte condanna i ricorrenti al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.
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Attenuanti generiche: quando il giudice può negarle?
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per spaccio. La Corte ha confermato la decisione di merito che negava le attenuanti generiche, ritenendo sufficiente la motivazione basata sui precedenti penali specifici e sulla pericolosità sociale dimostrata, anche se il reato era di lieve entità. Il ricorso è stato giudicato manifestamente infondato.
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Funzionamento etilometro: la Cassazione decide
Un automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza ha contestato il funzionamento etilometro per mancata taratura. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, stabilendo che la semplice assenza di revisione periodica non basta a invalidare il test se non si forniscono prove concrete di un malfunzionamento. La Corte ha inoltre confermato la mancata applicazione della causa di non punibilità per tenuità del fatto, a causa della pericolosità della condotta complessiva.
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Attenuanti generiche: quando il giudice può negarle
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso contro una condanna per spaccio di stupefacenti. La decisione conferma il diniego delle attenuanti generiche, basato sui precedenti penali e sulla personalità dell'imputato, ritenuti elementi sufficienti a giustificare l'esclusione del beneficio e a dimostrare una spiccata capacità a delinquere.
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Rinuncia al ricorso in Cassazione: le conseguenze
Un individuo, condannato per reati legati agli stupefacenti, ha presentato ricorso in Cassazione. Successivamente, ha formalizzato una valida rinuncia al ricorso stesso. La Corte di Cassazione, prendendo atto della rinuncia, ha dichiarato il ricorso inammissibile senza entrare nel merito. Di conseguenza, ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di € 500,00.
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Ricorso inammissibile: motivi generici e ripetitivi
La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile in un caso di omicidio stradale. I motivi sono stati giudicati generici e riproduttivi di censure già respinte in appello, senza una critica specifica alla sentenza impugnata. La Corte ha ribadito che la mancanza di specificità porta all'inammissibilità del ricorso.
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Ricorso per cassazione: inammissibile se personale
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso per cassazione avverso una condanna per violazione della legge sugli stupefacenti. La ragione dell'inammissibilità risiede nel fatto che l'imputato ha presentato il ricorso personalmente, senza l'assistenza di un avvocato abilitato. A seguito di una modifica legislativa del 2017, tale modalità di impugnazione non è più consentita, rendendo obbligatoria la firma di un difensore iscritto all'albo speciale. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 4.000 euro.
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Art. 131-bis c.p.: quando l’appello è inammissibile
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per guida in stato di ebbrezza. L'imputato lamentava la mancata applicazione d'ufficio della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (Art. 131-bis c.p.) da parte della Corte d'Appello. La Suprema Corte ha chiarito che, sebbene il giudice possa valutare tale causa d'ufficio, il ricorso deve essere specifico e indicare tutti i presupposti di fatto e di diritto che ne giustificherebbero l'applicazione, cosa che nel caso di specie non è avvenuta.
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Spaccio di lieve entità: i criteri della Cassazione
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per spaccio di stupefacenti. La Corte conferma la decisione di merito che ha escluso la qualificazione di spaccio di lieve entità a causa della sistematicità dell'attività e della notevole potenzialità diffusiva, negando anche le attenuanti generiche per la gravità della condotta e i precedenti penali.
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Ricorso patteggiamento: limiti all’impugnazione
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso patteggiamento avverso una sentenza per reati di droga. Il motivo, un vizio di motivazione sulla pena, non rientra tra quelli tassativamente previsti dall'art. 448, co. 2-bis c.p.p. per impugnare una sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti.
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Concordato in appello: limiti del ricorso in Cassazione
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro una sentenza basata su un concordato in appello per reati di droga. L'ordinanza ribadisce che, una volta accettato l'accordo, non è possibile contestare in Cassazione la valutazione sulla responsabilità penale, se non per vizi specifici legati alla formazione della volontà delle parti o al consenso del PM.
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Attenuanti generiche: quando il giudice può negarle
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per reati legati agli stupefacenti, che lamentava la mancata concessione delle attenuanti generiche. La Corte ha ribadito che il diniego è un giudizio di fatto insindacabile in sede di legittimità se la motivazione è logica. In questo caso, la valutazione negativa si è basata correttamente sui precedenti penali specifici e sul comportamento processuale dell'imputato, confermando che l'assenza di elementi positivi è sufficiente a giustificare l'esclusione di tale beneficio.
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Potere discrezionale del giudice: il caso in Cassazione
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso sulla quantificazione della pena, ribadendo l'ampio potere discrezionale del giudice di merito. La motivazione, anche sintetica, è sufficiente se non arbitraria o illogica, specialmente per pene non superiori alla media edittale.
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Reato di fuga: quando è esclusa la non punibilità
La Corte di Cassazione conferma la condanna per il reato di fuga a carico di un automobilista allontanatosi dopo un sinistro. La Corte chiarisce che per configurare il reato basta la mera possibilità di aver causato lesioni, non essendo necessario un danno effettivo. Viene inoltre esclusa l'applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, data la pericolosità della condotta.
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Ricorso inammissibile: i limiti in Cassazione
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per detenzione di stupefacenti. La decisione si fonda sul principio per cui un ricorso inammissibile è tale quando si limita a riproporre le stesse argomentazioni già respinte in appello, senza una critica specifica alla sentenza impugnata, e quando contesta la misura della pena, che rientra nel potere discrezionale del giudice di merito ed era stata fissata ben al di sotto della media edittale.
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Reati ostativi e pene sostitutive: la Cassazione chiarisce
La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un condannato per reati ostativi legati agli stupefacenti che chiedeva la detenzione domiciliare sostitutiva. La Corte ha confermato che tali reati precludono l'accesso alle pene sostitutive, salvo specifiche eccezioni non applicabili al caso.
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Ricorso inammissibile: la Cassazione e i motivi
Un uomo condannato per spaccio ha presentato appello in Cassazione, ma il suo è stato dichiarato un ricorso inammissibile. La Corte ha stabilito che la mera ripetizione dei motivi d'appello, senza una critica specifica alla sentenza impugnata, rende il ricorso non valido. La condanna basata su prove indiziarie, come il comportamento sospetto e la tecnica dell' 'imbosco', è stata confermata.
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Concordato in appello: limiti al ricorso in Cassazione
La Corte di Cassazione dichiara inammissibili i ricorsi di tre soggetti per spaccio di droga. Due ricorrenti avevano siglato un concordato in appello, precludendosi la possibilità di contestare la responsabilità. Per il terzo, viene esclusa la lieve entità del fatto a causa del suo ruolo centrale nell'organizzazione criminale.
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Ricorso patteggiamento: limiti e motivi di inammissibilità
Un imputato ha proposto ricorso contro una sentenza di patteggiamento per reati di droga, lamentando un vizio di motivazione riguardo la mancata valutazione delle cause di proscioglimento. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ribadendo che, a seguito della riforma del 2017, le sentenze di patteggiamento possono essere impugnate solo per i motivi tassativamente elencati dall'art. 448, comma 2-bis c.p.p., tra cui non rientra il vizio di motivazione. La decisione sottolinea la natura limitata dei mezzi di impugnazione in questo rito speciale.
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Onere della prova etilometro: la Cassazione decide
Un automobilista, condannato per guida in stato di ebbrezza, ha contestato in Cassazione la validità del test alcolemico. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, ribadendo che l'onere della prova etilometro, in caso di presunto malfunzionamento, grava sulla difesa. È stata inoltre negata l'applicazione della non punibilità per particolare tenuità del fatto a causa dell'elevato tasso alcolemico e dei danni provocati.
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