La Corte di Cassazione si pronuncia sul reato di lesioni gravissime, chiarendo la nozione di sfregio permanente. Nel caso esaminato, un uomo era stato condannato per tentata rapina e lesioni per aver colpito la vittima al volto con una bottiglia, lasciandole una cicatrice. La difesa sosteneva che la cicatrice, essendo lieve e rimovibile chirurgicamente, non integrasse l'aggravante. La Corte ha respinto questa tesi, ribadendo che lo sfregio permanente sussiste ogni volta che vi è un'alterazione irreversibile dell'armonia del viso, indipendentemente dalla possibilità di un intervento correttivo. Tuttavia, ha annullato la sentenza con rinvio per omessa motivazione su un'altra circostanza attenuante.
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