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Giurisprudenza Penale

Il delitto tentato

La fattispecie in esame è descritta dall’art 56, 1° comma del c.p. che testualmente recita: “Chi compie atti idonei, diretti in modo non equivoco commettere un delitto, risponde di delitto tentato, se l’azione non si compie o l’evento non s verifica”. E’ questa, un figura criminosa atipica, in quanto manca la consumazione del delitto; ciò […]

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Responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni

La materia trova disciplina nel decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 le cui disposizioni si applicano oltre che agli enti privi di responsabilità giuridica anche, agli enti forniti, ad esclusione dello Stato, enti pubblici territoriali, ed altri enti pubblici non economici nonchè agli enti che svolgono funzioni di rilievo costituzionale. L’ente non può essere […]

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Mancato deposito della lista testi nel termine prescritto

Il mancato deposito della lista dei testi in cancelleria nel termine prescritto non comporta l’inutilizzabilità della relativa prova ove l’escussione del teste sia in ogni caso avvenuta, in quanto, non ricorrendo uno specifico divieto di assunzione della prova, non è applicabile l’art.

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Rinnovazione del dibattimento in appello

La rinnovazione del dibattimento in appello è sostanzialmente uno strumento finalizzato all’integrazione totale o parziale del quadro probatorio del giudizio di primo grado e quindi all’acquisizione di materiale nuovo e diversificato. 603 c. p. p. , allorché viene chiesta l’ammissione di una prova nuova, diversa da quelle indicate nell’articolo 190 bis, non è indispensabile la sua decisività essendo sufficiente l’utilità.

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Il "delitto tentato"

In diritto penale il “delitto tentato”, in contrapposizione a quello consumato, si delinea per il fatto della mancata consumazione della condotta delittuosa del reo, in quanto, per ragioni del tutto indipendenti dalla sua volontà non si è verificato l’evento dannoso e la sua condotta non è pertanto giunta a compimento. Il codice penale lo prevede […]

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L' irretroattività della legge penale: "tempus regit actus"

Il principio di irretroattività della legge penale è consacrato in una serie di norme, prime fra tutte, si annovera l’11 delle pre-leggi il quale sancisce che “la legge non dispone che per l’avvenire: essa non ha effetto retroattivo”;tale riconoscimento è elevato anche a principio di rango costituzionale, infatti ; l’art. 25 Cost.comma 2 :recita “nessuno […]

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Violazione degli obblighi di assistenza familiare

Nel caso ci si trova di fronte ad una fattispecie delittuosa consacrata nell’art 570 del Codice Penale, ed inserita Titolo XI: dei delitti contro la famiglia, Capo IV: dei delitti contro l’assistenza familiare. Pertanto ai sensi e per gli effetti dell’art. 750 c.p.: “chiunque, abbandonando il domicilio domestico, o comunque serbando una condotta contraria all’ordine […]

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Legittimazione processuale degli enti e delle associazioni

Le associazioni ecologiste, ancorché non riconosciute ex art. 13 L. 349/1986, sono legittimate in via autonoma e principale all’azione di risarcimento per il danno ambientale e, quindi, a costituirsi parte civile nel processo penale, quando siano, in base al loro statuto, portatrici di interessi ambientali, territorialmente delimitati, in modo concreto lesi dalla attività illecita.

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Ragionevole durata del processo

Cassazione Civile, Sezione Prima, Sentenza n. 4476 del 27 febbraio 2007

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Agente disponibile a concedere prestiti a chiunque li richieda

Escluso il prestito occasionale, incorre nelle sanzioni previste dall’articolo 132 legge 385/93, l’agente disponibile a concedere prestiti a chiunque li richieda.

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Determinazione della misura della pena del giudice di merito

In tema di determinazione della misura della pena, il giudice di merito, con la enunciazione, anche sintetica, delle eseguita valutazione di uno (o più) dei criteri indicati nell’articolo 133 c. p. , assolve adeguatamente all’obbligo della motivazione; infatti, tale valutazione rientra nella sua discrezionalità e non postula un’analitica esposizione dei criteri adottati per addivenirvi in concreto.

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Il reato di truffa, reato a forma libera

Il reato di truffa è strutturato quale reato a forma libera e, in ipotesi plurioffensivo, nel senso che la condotta del colpevole può cagionare danno a più soggetti, dovendosi intendere per danneggiato chiunque abbia riportato un danno eziologicamente riferibile all’azione o omissione del soggetto attivo del reato.

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Mancato svolgimento dell'interrogatorio, misura custodiale

294 c. p. p. nel rispetto dei termini di legge con conseguente inefficacia dell’ordinanza cautelare, è necessario sottolineare che l’ambito di applicabilità della disposizione in esame presuppone testualmente la mancata instaurazione della fase del giudizio (fino alla dichiarazione di apertura del dibattimento), che per i suoi caratteri essenziali di pienezza del contraddittorio e per l’immanente presenza dell’imputato, assorbe la stessa funzione dell’interrogatorio previsto dall’art. Il giudice del dibattimento ha, quindi, la possibilità di verificare in ogni momento la legittimità del vincolo cautelare così come all’imputato è assicurata la possibilità di rendere dichiarazioni in ogni stato del procedimento a norma dell’art.

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Il perdono giudiziale

Il perdono giudiziale è un istituto di natura penale, introdotto dal Codice Rocco” e successivamente contemplato nelle disposizioni istitutive del Tribunale per i Minorenni. La sua previsione codicistica, si ravvisa con esplicito riferimento all’art. 169 del Codice Penale, in base al quale il minore di anni 18, responsabile di un reato per il quale non […]

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La concussione

Nella legislazione italiana, la concussione è un reato disciplinato dall’articolo 317 del codice penale il quale recita: “Il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio che, abusando della sua qualità e dei suoi poteri costringe o induce taluno a dare o promettere indebitamente, a lui o ad un terzo, denaro od altra utilità, è […]

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Il giudice può disporre la sostituzione di un teste

L’ammissione di prove non tempestivamente indicate dalle parti nelle apposite liste, non comporta alcuna nullità, né le prove in questione, dopo essere state assunte, possono essere considerate inutilizzabili, posto che l’art. 507 c. p. p. consente al giudice di assumere d’ufficio anche prove irregolarmente indicate dalle parti, ed in ogni caso non sussiste un divieto di assunzione che possa attivare la sanzione di inutilizzabilità prevista dall’art.

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Revoca del giudizio abbreviato già ammesso

La revoca del giudizio abbreviato già ammesso è in linea di principio illegittima, ma non è sanzionata da alcuna previsione espressa di nullità, salvo il diritto dell’imputato a ottenere l’applicazione della diminuente di cui all’art. Il provvedimento con il quale venga revocato quello di accoglimento della richiesta di giudizio abbreviato non rientra nella categoria dei provvedimenti abnormi, trattandosi di una mera irregolarità non sanzionata da alcuna nullità.

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Inosservanza di termini o formalità, acquisizione della prova

L’inosservanza di termini o formalità prescritti dalla legge ai fini della legittima acquisizione della prova nel processo non è, di per sé, sufficiente a rendere questa inutilizzabile ai sensi dell’art.

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Impugnazione delle misure cautelari personali, interesse

Il carattere dell’attualità e della concretezza dell’interesse ad impugnare può essere riconosciuto a condizione che la parte manifesti, in termini positivi ed univoci, la sua intenzione a servirsi della pronuncia richiesta in vista dell’azione di riparazione per l’ingiusta detenzione, intenzione che, naturalmente, nel giudizio in cassazione può essere comunicata dal difensore direttamente in udienza ovvero attraverso memorie scritte. Sebbene in questo modo risulti realizzato un meccanismo assolutamente inedito, attraverso cui il legislatore ha instaurato un legame funzionale tra procedimento di merito e accertamento cautelare, tuttavia deve escludersi che sussista sempre e comunque l’interesse all’impugnazione da parte della persona sottoposta ad indagini, sul presupposto che la decisione della Corte di Cassazione condizionerà la scelta del pubblico ministero.

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Respingimento dello straniero con accompagnamento alla frontiera

Il respingimento dello straniero con accompagnamento alla frontiera, disposto dal questore nei casi indicati dall’art.

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