La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 12619/2019, ha stabilito la sussistenza della giurisdizione italiana per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina anche quando il trasporto avviene in acque internazionali. Nel caso di specie, l’imputato, skipper di un gommone, è stato condannato poiché il successivo soccorso in mare non interrompe il nesso causale, ma è considerato un evento previsto e voluto dall’organizzazione criminale per completare l’ingresso illegale nel territorio dello Stato. Questo configura un’ipotesi di soccorso in mare reato, dove i soccorritori diventano, inconsapevolmente, strumenti dell’azione delittuosa.
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