La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 34061/2024, ha chiarito i limiti della procedibilità d'ufficio per il furto di energia. Il caso riguardava la manomissione di un contatore domestico. La Corte ha stabilito che, per procedere senza querela, l'accusa deve descrivere in modo inequivocabile che l'energia sottratta era destinata a un pubblico servizio. La semplice alterazione di un contatore privato non è sufficiente a integrare 'in fatto' tale aggravante, che ha natura valutativa e non puramente oggettiva. Di conseguenza, in assenza di querela, il reato è stato dichiarato improcedibile.
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