Un soggetto in affidamento in prova si vede negare la liberazione anticipata perché, dopo aver risolto una disputa con il suo locatore, lo ha querelato per i torti subiti. Il Tribunale di Sorveglianza ha interpretato questo gesto come un'indole litigiosa, contraria al percorso di reinserimento. La Corte di Cassazione ha annullato tale decisione, stabilendo che l'esercizio legittimo di un proprio diritto, come quello di sporgere querela, non può essere valutato negativamente ai fini della concessione della liberazione anticipata, in quanto dimostra adesione alle regole sociali e non il contrario.
Continua »