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Giurisprudenza Penale

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Cassazione Civile, Sezione Terza, Sentenza n. 8127 del 3 aprile 2009

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Obblighi del datore di lavoro non delegabili

Pur a fronte di una delega corretta ed efficace, non potrebbe andare esente da responsabilità il datore di lavoro allorché le carenze nella disciplina antinfortunistica e, più in generale, nella materia di sicurezza, attengano a scelte di carattere generale della politica aziendale ovvero a carenze strutturali, rispetto alle quali nessuna capacità di intervento possa realisticamente attribuirsi al delegato alla sicurezza. Tali principi hanno trovato conferma nel decreto legislativo n. 81 del 2008, che prevede, infatti, gli obblighi del datore di lavoro non delegabili, per l’importanza e, all’evidenza, per l’intima correlazione con le scelte aziendali di fondo che sono e rimangono attribuite al potere/dovere del datore di lavoro.

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Infortuni sul lavoro, imprese di grandi dimensioni

Nelle imprese di grandi dimensioni non è possibile attribuire tout court all’organo di vertice la responsabilità per l’inosservanza della normativa di sicurezza, occorrendo sempre apprezzare l’apparato organizzativo che si è costituito, sì da poter risalire, all’interno di questo, al responsabile del settore. E’ altrettanto vero che il problema interpretativo ricorrente è sempre stato quello della individuazione delle condizioni di legittimità della delega: questo, per evitare una facile elusione dell’obbligo di garanzia gravante sul datore di lavoro, ma, nel contempo, per scongiurare il rischio, sopra evidenziato, di trasformare tale obbligo in una sorta di responsabilità oggettiva, correlata tout court alla posizione soggettiva di datore di lavoro.

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Infortuni sul lavoro, Inail, costituzione di parte civile

Ulteriore conferma della correttezza di tale interpretazione può desumersi da una disposizione del d. lgs. Anche questa disposizione conferma la diversità di posizione che si è voluta riconoscere all’Inail rispetto agli altri soggetti menzionati al comma 2, e conferma che con il prescrivere l’obbligo di dare notizia all’Inail dell’inizio dell’azione penale ai fini della costituzione di parte civile e dell’azione di regresso si è voluto attribuire all’istituto quella legittimazione in tal senso.

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Frode informatica, confisca dei beni

Frode informatica, l’autore del reato risponde con i propri beni per un valore corrispondente a quello del profitto. 322 ter deve intendersi riferito all’ipotesi del capoverso, nella quale l’autore del reato risponde comunque con i propri beni per un valore corrispondente a quello del profitto, prescindendo dall’estraneità dei terzi al reato.

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Affidamento dei lavori ad imprese appaltatrici

Cassazione Penale, Sezione Quarta, Sentenza n. 41815 del 30 settembre 2008 – depositata il 7 novembre 2008

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Guida in stato di ebbrezza, confisca del veicolo

186 del codice della strada là dove contempla che sia sempre disposta, con la sentenza di condanna o con quella di applicazione della pena a richiesta delle parti, la confisca del veicolo con il quale è stato commesso il reato ai sensi dell’art. 240 c. p. , non come riferimento alla natura ed alle caratteristiche delle cose ivi elencate, bensì nel senso della previsione della obbligatorietà della confisca per il veicolo condotto da soggetto in stato di ebbrezza ai sensi della lettera c) del secondo comma dell’art.

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Guida in stato di ebbrezza, art. 186 C.d.S.

186 C. d. S. , a seguito delle modifiche apportate dal D. Lgs. Si tratta, dunque, di fattispecie autonome di reato, destinate a non subire il gioco del giudizio di bilanciamento tra opposte circostanze che potrebbe vanificare l’applicazione del più rigoroso trattamento sanzionatorio introdotto per le violazioni di maggiore entità.

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Acquisizione al fascicolo per il dibattimento

Ai fini dell’acquisizione al fascicolo per il dibattimento, ai sensi dell’art. Nella specie il giudice di merito accertava l’effettività delle minacce ed il concreto timore dimostrato dalla parte lesa nel corso degli immediati accertamenti dei Carabinieri.

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Imputazioni alternative, poteri di cognizione del giudice

In tema di divieto di bis in idem, ove l’imputato sia stato assolto da una determinata imputazione, congiuntamente contestata assieme ad un’altra, relativa allo stesso fatto, nell’ambito del medesimo procedimento, sulla residua imputazione non ha modo di esplicarsi l’effetto preclusivo derivante dal giudicato intervenuto sulla prima; e ciò proprio in quanto l’altra, alternativa alla prima, sia ancora sub judice.

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Frode brevettuale, presentazione della domanda

Deve prescindere dalla validità e legittimità della registrazione o del brevetto una tutela penale intesa a garantire non un diritto di privativa, bensì solo ad impedire che un prodotto possa essere immesso sul mercato con una falsa rappresentazione della sua provenienza. n. 30/05, nel loro complesso, con conseguente anticipazione della tutela penale delle condotte di contraffazione ed alterazione fin dal momento della presentazione della domanda, anticipazione riconosciuta solo quando i modelli risultino conoscibili al pubblico (comma 5), e quindi anche prima della registrazione.

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Ambito del potere istruttorio del giudice nel giudizio di appello

507 c. p. p. può essere definito nello stesso ambito previsto dall’art. 603, comma 3, c. p. p. , il quale è esercitatile anche in caso di inerzia delle parti e, quindi, anche nel caso di prove che, benché conosciute, non siano state assunte, fermo restando che l’iniziativa ufficiosa deve essere assolutamente necessaria, e che la prova deve avere carattere di decisività.

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Il potere officioso di integrazione probatoria in appello

Il potere officioso di integrazione probatoria riconosciuto dall’art. 441 comma 5 c. p. p. al giudice di primo grado è certamente esercitatile negli stessi limiti, anche dal giudice di appello e la sua valutazione discrezionale circa la necessità della prova non è censurabile in sede di legittimità.

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Satira, valori fondamentali della persona

La satira, al pari di ogni altra manifestazione del pensiero, non può infrangere il rispetto dei valori fondamentali della persona, per cui non va riconosciuta la scriminante di cui all’art. In modo particolare, è stata esclusa la scriminante nella satira che, trasmodando da un attacco all’immagine pubblica del personaggio, si risolva in un insulto gratuito alla persona in quanto tale, o nella rappresentazione caricaturale e ridicolizzante di alcuni magistrati posta in essere allo scopo di denigrare l’attività professionale da loro svolta attraverso l’allusione a condotte lesive del dovere funzionale di imparzialità.

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Provvedimento ablativo, incremento patrimoniale ingiustificato

Il provvedimento ablativo deve essere limitato al valore del bene, proporzionato all’incremento patrimoniale ingiustificato per il reimpiego in esso effettuato di profitti illeciti.

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Il dato probatorio che si assume travisato o omesso

Allorché le sentenze di primo e secondo grado concordino nell’analisi e nella valutazione degli elementi di prova posti a fondamento delle rispettive decisioni, la struttura motivazionale della sentenza di appello si salda con quella precedente per formare un unico, complesso corpo argomentativo. e) c. p. p. introdotta dalla legge 46/2006, consente la deduzione del vizio di travisamento della prova, travisamento che si realizza allorché di introduca nella motivazione un’informazione rilevante che non esiste nel processo ovvero si ometta la valutazione di una prova decisiva ai fini della pronuncia.

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Soddisfacimento di un singolo creditore fallimentare

Il soddisfacimento di un singolo creditore fallimentare con mezzi di pagamento rivenienti da un patrimonio diverso da quello del fallito non comporta alcun depauperamento dell’attivo fallimentare

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Causa d’onore, circostanza attenuante

La causa d’onore non può assurgere al rango di circostanza attenuante in quanto espressione di una concezione augusta e arcaica del rapporto di coniugio

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Limitate probabilità di successo di un intervento chirurgico

Quando è in gioco la vita umana, anche limitate probabilità di successo di un immediato intervento chirurgico valgono a configurare la necessità di operare.

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Superamento dei valori limite di emissione

Il problema del superamento del limite della normale tollerabilità si riferisce alle emissioni autorizzate e comunque a quelle che costituiscono una naturale conseguenza dell’attività autorizzata.

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