La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 22356/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato. La Corte ha stabilito che le dichiarazioni della persona offesa, deceduta prima del processo, sono legittimamente utilizzabili ai sensi dell'art. 512 c.p.p., in quanto il decesso rappresenta un'oggettiva impossibilità di esame. Tale utilizzo non viola il diritto al contraddittorio sancito dalla CEDU. La Corte ha inoltre ribadito l'impossibilità di rivalutare nel merito la concessione di attenuanti in sede di legittimità.
Continua »