Un soggetto condannato per più reati con sentenze separate otteneva il riconoscimento della continuazione reati. Tuttavia, il giudice dell'esecuzione calcolava la pena finale sottraendo una quota dal cumulo materiale, anziché seguire la procedura corretta. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 17948/2024, ha annullato tale decisione, ribadendo che il metodo corretto impone di individuare il reato più grave, utilizzare la sua pena come base e applicare aumenti specifici per ogni reato satellite, garantendo così la congruità e la trasparenza del calcolo.
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