La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per furto di energia elettrica. La Corte ha stabilito che, ai fini della responsabilità, non rileva chi abbia materialmente manomesso il contatore, ma chi ne abbia beneficiato. Inoltre, ha confermato che la manomissione del contatore, anche se situato in un'abitazione privata, costituisce un'aggravante per furto su cose destinate a pubblico servizio. Di conseguenza, il reato resta procedibile d'ufficio, senza necessità di querela, anche dopo la Riforma Cartabia.
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