La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20113/2024, ha annullato con rinvio una condanna per bancarotta fraudolenta documentale. La Corte ha stabilito che, per configurare il reato, non è sufficiente la mancata consegna delle scritture contabili, ma è necessario provare il dolo specifico, ovvero l'intenzione di arrecare un pregiudizio ai creditori. La condanna per bancarotta patrimoniale e impropria è stata invece confermata, poiché l'amministratore aveva aggravato un dissesto preesistente.
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