La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 43376/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di due imputati condannati per tentato furto di legna. La Corte ha ribadito un principio cruciale: la distinzione tra il furto di legna e il danneggiamento si basa sulla finalità della condotta. Se l'azione, come il taglio di alberi, è finalizzata all'impossessamento del legno, si configura il reato di furto, anche in forma tentata. La sentenza ha inoltre sottolineato l'impossibilità di sollevare per la prima volta in Cassazione motivi non presentati nel precedente grado di giudizio.
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