La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 31246/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di una donna contro un sequestro preventivo di denaro e orologi. I beni, trovati nella sua abitazione, erano stati sequestrati nell'ambito di un procedimento per reati fiscali e fallimentari a carico dell'ex coniuge. La Corte ha ribadito che, in caso di sequestro preventivo, spetta al terzo che ne reclama la proprietà fornire la prova della sua titolarità esclusiva. Inoltre, il ricorso in Cassazione non può contestare la valutazione dei fatti, ma solo le violazioni di legge.
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