La Corte di Cassazione ha confermato la decisione di concedere l'estradizione esecutiva verso l'Albania di un soggetto condannato per omicidio. Il ricorso, basato sulla presunta carenza di prove, violazione del giusto processo e timore di vendette private legate alla legge del Kanun, è stato respinto. La Corte ha ribadito che, in materia di estradizione esecutiva, il giudice italiano non può riesaminare il merito della sentenza straniera, dovendo limitarsi a un controllo formale del titolo. Inoltre, ha stabilito che il rischio di vendette private non rientra tra le cause ostative all'estradizione, poiché non deriva da un'azione dello Stato richiedente.
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