La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 28049/2024, ha stabilito che la causa di non punibilità per i reati contro il patrimonio commessi in danno del coniuge, prevista dall'art. 649 c.p., non si applica al convivente more uxorio. La Corte ha rigettato il ricorso di un imputato condannato per truffa ai danni della partner, chiarendo che la norma in questione ha natura eccezionale, basata su ragioni di opportunità politica, e come tale non può essere estesa per analogia a situazioni non espressamente previste, a differenza di altre cause di esclusione della colpevolezza.
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