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Procedura Civile

Produzione avviso di ricevimento: quando è tardi?

Con la sentenza n. 34591/2019, la Cassazione Civile, Sezione Tributaria, ha ribadito che la mancata produzione dell’avviso di ricevimento della notifica dell’atto di appello comporta l’inammissibilità del ricorso. Anche se è possibile un deposito tardivo fino all’udienza di discussione, la sua totale omissione è un vizio insanabile che impedisce al giudice di esaminare il merito della causa. Il caso riguardava un’impugnazione di cartelle esattoriali e la Corte ha respinto il ricorso della società contribuente, confermando la centralità di questo adempimento processuale.

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Istanza sospensione efficacia esecutiva lodo arbitrale

L’ordinanza ribadisce il principio di diritto secondo cui l’annullamento di una delibera assembleare ha natura costitutiva ed è efficace solo dopo il passaggio in giudicato. Pertanto, la mera proposizione dell’impugnazione non giustifica la sospensione dell’esecuzione del lodo arbitrale, in assenza di gravi motivi.

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Sospensione Esecuzione Sentenza per Periculum in Mora

L’ordinanza conferma il principio per cui la sospensione dell’esecuzione di una sentenza può essere concessa in presenza di un concreto ‘periculum in mora’, anche a fronte di una possibile perdita economica per la parte appellata. La tutela del diritto all’abitazione prevale in questo caso.

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Inammissibilità della revocazione per mancanza di procura speciale

La sentenza ribadisce il principio di diritto secondo cui la procura per la revocazione di una sentenza d’appello deve essere speciale e rilasciata successivamente al provvedimento impugnato. L’eventuale procura rilasciata per il giudizio di primo grado non può essere utilizzata per il giudizio di revocazione.

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Riduzione spese di lite per soccombenza reciproca

In caso di soccombenza reciproca, il giudice deve valutare attentamente la ripartizione delle spese processuali, evitando di addossarle interamente ad una sola parte.

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Notifica al destinatario con denominazione incompleta

La sentenza chiarisce la validità di una notifica amministrativa anche in caso di denominazione incompleta del destinatario, qualora l’indirizzo PEC risulti da pubblici registri. Inoltre, ribadisce l’impossibilità per il giudice ordinario di sindacare il merito di valutazioni tecnico-discrezionali dell’amministrazione in merito a bandi di gara.

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Competenza territoriale e luogo di adempimento dell'obbligazione

La sentenza conferma la competenza territoriale del Tribunale adito in base al criterio del forum destinatae solutionis, in quanto il luogo di adempimento dell’obbligazione coincideva con la sede legale della società creditrice al momento della scadenza. Viene, inoltre, rigettata l’eccezione di incostituzionalità della norma che prevede la riduzione dei compensi per gli operatori del gioco, in quanto il criterio di riparto dell’onere, basato sulla partecipazione alla distribuzione del compenso, risulta conforme al principio di ragionevolezza e proporzionalità. Infine, la sentenza conferma la corretta quantificazione del credito, desunta dagli estratti conto prodotti e dalla normativa di riferimento.

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Sospensione dell'esecuzione di una sentenza

L’ordinanza conferma il principio per cui la sospensione dell’esecuzione di una sentenza di primo grado richiede la sussistenza di un grave e irreparabile pregiudizio, non ravvisabile nel solo danno derivante dall’esecuzione. La semplice impugnazione non basta, se non supportata da una manifesta fondatezza o da errori evidenti nella sentenza impugnata.

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Sospensione parziale provvisoria esecuzione sentenza

La Corte d’Appello, in sede di delibazione sommaria ex art. 283 c.p.c., ha concesso parzialmente la sospensione della provvisoria esecuzione della sentenza impugnata limitatamente agli importi eccedenti la somma ritenuta congrua a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale e di rendita vitalizia.

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Sospensione esecutività sentenza per accettazione eredità

L’ordinanza conferma il principio per cui gli eredi che accettano un’eredità con beneficio d’inventario rispondono dei debiti del defunto solo nei limiti dell’attivo ereditario.

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Rigettata istanza di sospensione sentenza

La Corte d’appello ha rigettato l’istanza di sospensione dell’efficacia esecutiva di una sentenza di primo grado, affermando che la sospensione è possibile solo in presenza di gravi motivi o se l’esecuzione può causare un danno grave e irreparabile.

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Incompetenza territoriale in favore del foro del consumatore

La sentenza afferma il principio di competenza territoriale inderogabile del foro del consumatore nei contratti stipulati tra professionista e consumatore, stabilendo che l’eccezione è rilevabile anche d’ufficio e comporta la decisione sulle spese processuali.

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Incompetenza territoriale per clausola vessatoria

La sentenza chiarisce che una clausola contrattuale che stabilisce la competenza esclusiva per un foro specifico è da considerarsi vessatoria se non è stata approvata espressamente per iscritto. Nel caso in esame, la Corte ha ritenuto che la clausola non fosse stata validamente approvata perché i caratteri tipografici utilizzati erano troppo piccoli e quindi illeggibili.

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Contumacia e contestazione dei fatti costitutivi

La Corte d’Appello ha ribadito il principio secondo cui la contumacia del convenuto non equivale alla non contestazione dei fatti costitutivi e, pertanto, l’onere della prova rimane a carico dell’attore. Nel caso di specie, l’attore ha assolto a tale onere fornendo documentazione idonea a provare la sussistenza del rapporto professionale e l’esecuzione delle prestazioni.

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Inammissibilità della querela di falso per mancata riassunzione

La sentenza conferma il principio di diritto secondo cui il termine fissato dal giudice per la riassunzione della causa dinanzi al collegio competente per il giudizio sulla querela di falso è perentorio e non può essere prorogato o abbreviato. La parte che chiede la rimessione in termini deve dimostrare che la decadenza è stata determinata da una causa ad essa non imputabile, con i caratteri dell’assolutezza.

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Liquidazione spese processuali in cause riunite con pluralità di parti

La sentenza chiarisce i criteri per la liquidazione delle spese processuali in caso di cause riunite, affermando che il compenso dell’avvocato deve essere unico, con una maggiorazione proporzionale al numero delle parti assistite solo se l’attività difensiva ha comportato l’esame di questioni distinte per ogni parte.

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Rigetto ricorso per ricusazione ex art. 52 c.p.c.

L’ordinanza affronta il tema della ricusazione del giudice, affermando che la semplice richiesta di provvedimenti o la loro mancata adozione non configura l’inimicizia necessaria. Si sottolinea l’abuso dello strumento processuale quando è preordinato a interrompere il processo.

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Ricusazione e sanzione pecuniaria

L’ordinanza ribadisce che la ricusazione di un giudice richiede la prova di elementi concreti che dimostrino una situazione di incompatibilità non riconducibile alla normale dialettica processuale. L’abuso dello strumento della ricusazione può comportare sanzioni pecuniarie.

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Inammissibilità dell'appello per tardività: notifica e colpa grave

La mancata conoscenza del processo a causa di una notifica non andata a buon fine non esonera il ricorrente dal rispetto dei termini di appello se la mancata ricezione è imputabile a negligenza del destinatario. Costituisce colpa grave l’omessa adozione di misure minime per assicurare la funzionalità della cassetta postale.

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Inammissibilità dell'appello per errata scelta del rito e tardività

In materia di locazione, l’errata scelta del rito processuale e la tardività della sua proposizione comportano l’inammissibilità dell’appello. Il termine perentorio per l’impugnazione, se violato, determina una decadenza non sanabile e impatta sul principio del contraddittorio e sul diritto di difesa.

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