La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 31185/2025, ha rigettato il ricorso di una società IT, confermando la sua condanna al pagamento integrale delle retribuzioni a favore di alcuni lavoratori. Il caso riguarda una cessione di ramo d'azienda dichiarata nulla. I giudici hanno ribadito che, in tale ipotesi, il rapporto di lavoro con il cedente non si interrompe mai. Di conseguenza, il datore di lavoro che non riammette in servizio il dipendente che offre la propria prestazione è tenuto a versare l'intera retribuzione, senza poter detrarre quanto percepito dal lavoratore presso l'azienda cessionaria. Questa decisione consolida un orientamento giurisprudenziale consolidato in materia di cessione ramo d'azienda nulla.
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