Un risparmiatore, indotto con dolo a sostituire due polizze vita in scadenza con altre meno vantaggiose, si è visto trattenere una somma di oltre 22.000 euro. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 15728/2024, ha stabilito che in caso di annullamento delle polizze vita per dolo, spetta alla compagnia di assicurazioni, e non al cliente, l'onere della prova sulla legittimità delle somme trattenute, ribaltando la decisione della Corte d'Appello.
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