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Giurisprudenza Civile

Errore di fatto: Cassazione chiarisce i limiti

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso per revocazione, specificando che l’errore di fatto deve riguardare una svista percettiva della Corte stessa sugli atti del giudizio di legittimità, e non un presunto errore di valutazione compiuto dal giudice di merito. Il caso verteva su una presunta irregolarità nella notifica di un atto, ma la Corte ha stabilito che tale valutazione spetta al merito e non può essere oggetto di revocazione in sede di legittimità.

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Indennità di mobilità anticipata: quando va restituita

La Cassazione ha stabilito che l’indennità di mobilità anticipata deve essere restituita se il lavoratore, pur avendo avviato un’attività autonoma, accetta un lavoro subordinato entro 24 mesi. L’obiettivo della norma è l’uscita definitiva dal bisogno di lavoro dipendente, obiettivo non raggiunto in questo caso.

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Inammissibilità ricorso cassazione: requisiti di forma

Una società conduttrice di un immobile ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione in una controversia di locazione. La Corte ha dichiarato l’inammissibilità ricorso per cassazione perché l’atto era redatto in modo confuso, prolisso e non esponeva in modo chiaro e sintetico i fatti di causa e le vicende processuali, violando così il requisito di contenuto-forma previsto dall’art. 366, n. 3, del codice di procedura civile e il principio di autosufficienza del ricorso.

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Prova testimoniale: quando il giudice può rifiutarla?

Un ex appartenente alle forze dell’ordine si è visto negare i benefici per le vittime del dovere a causa della genericità del suo racconto su un presunto incidente. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione, stabilendo che una prova testimoniale non può essere ammessa se i capitoli di prova sono vaghi e non specificano i contorni del fatto da dimostrare, ribadendo così i limiti del sindacato sulla valutazione delle prove.

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Legittimazione ad impugnare: prova della successione

Un istituto di credito propone ricorso per cassazione contro una decisione emessa nei confronti di un’altra banca, sostenendo di esserne il successore legale a seguito di una fusione. La Suprema Corte dichiara il ricorso inammissibile perché la banca appellante non ha fornito la prova documentale della fusione, venendo meno al suo onere di dimostrare la propria legittimazione ad impugnare.

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Disconoscimento copia: quando è inefficace in giudizio

Un contribuente ha impugnato un’intimazione di pagamento, sostenendo la mancata notifica delle cartelle esattoriali sottostanti. Il tentativo di disconoscimento della copia fotostatica della relata di notifica, prodotto dall’agente di riscossione, è stato al centro del caso. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che il disconoscimento, per essere efficace, deve essere specifico e non generico e confuso come nel caso di specie, confermando così la validità dell’atto impugnato.

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Diffamazione intervistato: la responsabilità legale

In un caso di presunta diffamazione, la Corte d’Appello aveva ritenuto responsabile solo l’avvocato intervistato e non il giornale che ne aveva pubblicato le dichiarazioni. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha ritenuto la questione giuridica sulla diversa responsabilità tra intervistato e giornalista talmente complessa da richiedere una trattazione in pubblica udienza, rinviando la decisione finale. Il caso si concentra sulla diffamazione dell’intervistato e sulla sua autonoma valutazione legale.

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Prova contratto trasporto: la carta d'imbarco basta

In un caso di volo cancellato, la Corte di Cassazione ha stabilito che la motivazione di una sentenza d’appello è nulla se meramente apparente. Ai fini della prova del contratto di trasporto, la carta d’imbarco costituisce prova sufficiente, al pari del biglietto. La Corte ha annullato la decisione che negava il risarcimento ai passeggeri per non aver prodotto il biglietto aereo, nonostante avessero presentato le carte d’imbarco.

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Azione revocatoria e conferimento beni: la Cassazione

La Corte di Cassazione rigetta il ricorso di una società, confermando l’inefficacia di un conferimento d’azienda. Un debitore aveva trasferito i propri beni immobili in una società da lui amministrata, pregiudicando la garanzia patrimoniale di una banca creditrice. La Suprema Corte chiarisce i presupposti dell’azione revocatoria in ambito societario, i limiti di competenza del Tribunale delle Imprese e i soggetti legittimati passivi.

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Estinzione anticipata finanziamento: costi rimborsabili

La Corte di Cassazione conferma il diritto del consumatore al rimborso dei costi in caso di estinzione anticipata del finanziamento, anche per contratti antecedenti al 2010. L’ordinanza chiarisce che l’intermediario finanziario che ha materialmente incassato le somme è il soggetto tenuto alla restituzione, agendo come diretto percettore, a prescindere dal suo ruolo di mandatario. Viene inoltre stabilito che le clausole contrattuali che escludono tale rimborso sono da considerarsi nulle.

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Crediti società cancellata: la parola alle Sezioni Unite

Ex soci di una società cancellata agiscono per un credito non inserito nel bilancio di liquidazione. La Corte d’Appello rigetta la domanda, presumendo la rinuncia. La Cassazione, rilevando un contrasto giurisprudenziale sul tema dei crediti società cancellata, sospende il giudizio e rimette la questione alle Sezioni Unite per una decisione definitiva.

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Finanziamento soci postergato: la Cassazione decide

Una società creditrice si opponeva alla postergazione del proprio credito nel fallimento di un’altra società. Il credito, derivante da somme versate per sostenere una procedura di concordato poi rinunciata, è stato qualificato come finanziamento soci postergato ai sensi dell’art. 2467 c.c. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando che senza una continuità giuridica tra le procedure concorsuali, il credito non può godere della prededuzione e deve essere subordinato agli altri creditori.

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Divieto di nova in appello: limiti e spese legali

Una figlia cita in giudizio una compagnia assicurativa dopo essere stata esclusa come beneficiaria dalla polizza vita della madre. La Corte d’Appello le riconosce solo il diritto di conoscere il nome del nuovo beneficiario. La Corte di Cassazione conferma la decisione, facendo chiarezza sui limiti del divieto di nova in appello e sui criteri di ripartizione delle spese legali in caso di vittoria solo parziale.

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Contratto di locazione non registrato: riduzione canone

Un inquilino con un contratto di locazione non registrato del 2004 ha chiesto la riduzione del canone. La Corte di Cassazione ha stabilito che la riduzione è possibile, ma solo a partire dal 1° gennaio 2016, data di entrata in vigore della legge n. 208/2015. Questa norma si applica retroattivamente ai contratti più vecchi che erano ancora in corso a quella data, fissando il canone massimo a quello concordato a livello locale.

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Prescrizione medici specializzandi: la Cassazione decide

Un gruppo di medici ha richiesto un risarcimento per la mancata retribuzione durante la specializzazione, a causa della tardiva attuazione di direttive UE da parte dell’Italia. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando che la prescrizione decennale per tali azioni decorre dal 27 ottobre 1999. L’ordinanza ha inoltre condannato i ricorrenti per lite temeraria, qualificando l’azione come un abuso del processo data la consolidata giurisprudenza contraria sulla prescrizione medici specializzandi.

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Beneficio d'inventario: limiti all'esecuzione forzata

La Corte di Cassazione chiarisce i limiti dell’azione esecutiva nei confronti di un erede che ha accettato l’eredità con beneficio d’inventario. In un caso riguardante un’opposizione all’esecuzione, la Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso del creditore, stabilendo che se l’accettazione con beneficio d’inventario è un fatto pacifico e non controverso nel giudizio di cognizione, la responsabilità dell’erede è limitata ai beni ereditati, anche se la sentenza di condanna non lo menziona esplicitamente.

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Crediti irreperibili: le somme non si ridistribuiscono

La Corte di Cassazione ha stabilito che nelle procedure di amministrazione straordinaria iniziate prima della riforma del 2006, le somme accantonate per i crediti irreperibili non possono essere redistribuite agli altri creditori. La vecchia normativa prevedeva un “effetto liberatorio” del deposito di tali somme, che quindi fuoriuscivano definitivamente dal patrimonio della procedura, impedendo ogni successiva ripartizione. La richiesta di una società controllante, che aveva agito anche come garante, di ottenere tali fondi è stata pertanto respinta.

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Rinuncia al ricorso: estinzione senza spese

Un pensionato ha presentato una rinuncia al ricorso in Cassazione riguardante la rivalutazione della sua pensione, a seguito di una sentenza della Corte Costituzionale che ha respinto questioni simili. La Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del giudizio, escludendo la condanna al pagamento delle spese e l’applicazione della sanzione del doppio contributo unificato, data la natura della conclusione del procedimento.

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Concordato preventivo e fallimento: decisione Cassazione

La Corte di Cassazione chiarisce le regole per l’ammissione dei crediti in un fallimento che segue un concordato preventivo. La decisione dipende crucialmente dalla scadenza del termine per la risoluzione del concordato. Se il fallimento è dichiarato dopo tale scadenza, i creditori possono insinuarsi solo per l’importo ridotto dal concordato, poiché l’effetto esdebitatorio è divenuto definitivo. Il caso è stato rinviato al Tribunale per verificare questo specifico presupposto temporale.

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Appello inammissibile: motivi non specifici

Un condominio citava in giudizio i propri legali per negligenza professionale, avendo omesso di riassumere tempestivamente una procedura esecutiva. La Corte d’Appello dichiarava l’impugnazione inammissibile per la genericità dei motivi. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione, stabilendo che un appello è inammissibile se le argomentazioni non contrastano specificamente la ratio decidendi della sentenza di primo grado e se vengono introdotte nuove domande.

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