Un risparmiatore ha agito in giudizio per ottenere il pagamento di interessi su alcuni buoni postali fruttiferi, sostenendo che dovessero applicarsi i tassi più vantaggiosi stampati originariamente sul modulo per l’ultimo decennio di validità. I buoni, della nuova serie “Q/P”, erano stati emessi su vecchi moduli della serie “P” e modificati con un timbro che aggiornava i tassi solo per i primi 20 anni. La Corte di Cassazione, ribaltando le decisioni dei giudici di merito, ha stabilito che la presenza del timbro e l’indicazione della nuova serie sono sufficienti a rendere applicabile la disciplina dei tassi prevista dal decreto ministeriale per l’intera durata del buono, anche per il periodo non esplicitamente modificato dal timbro stesso. La normativa sopravvenuta, infatti, prevale sulla volontà delle parti.
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