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Giurisprudenza Civile

Vendita immobile minore e investimento ricavato

Il Tribunale, in presenza di un’offerta congrua e nell’interesse del minore, può autorizzare la vendita di un immobile di sua proprietà. Il ricavato della vendita, dedotte le spese, deve essere investito in modo sicuro e redditizio, nell’interesse del minore e sotto il controllo del Giudice Tutelare.

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Vendita bene immobile minore in successione

Il decreto tratta la tutela del patrimonio del minore in caso di successione ereditaria, con particolare attenzione alla vendita di beni immobili. Il giudice, valutando la richiesta dei genitori e il parere del tutore, autorizza la vendita a tutela degli interessi del minore. Il ricavato deve essere reinvestito secondo le indicazioni del giudice tutelare.

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Omesso versamento ritenute previdenziali e assistenziali

La sentenza chiarisce che il pagamento tardivo dei contributi previdenziali e assistenziali, anche se effettuato tramite istanza di definizione agevolata, non esclude l’irrogazione di sanzioni amministrative se il termine di 3 mesi per la regolarizzazione è decorso.

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Reintegrazione nel possesso di servitù di parcheggio

Il giudice ha stabilito che per ottenere la reintegrazione nel possesso di una servitù è necessario dimostrare l’effettivo esercizio del possesso e che la mera proprietà o il titolo di acquisto non sono sufficienti. Inoltre, l’istituto dell’accessio possessionis non può essere invocato senza la prova di un concreto esercizio del possesso.

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Condanna al pagamento del TFR per insolvenza del datore

La sentenza afferma il diritto del lavoratore a ricevere il TFR anche in caso di insolvenza del datore di lavoro, grazie all’intervento del Fondo di garanzia. Si applica il principio di surrogazione legale, in base al quale il Fondo, una volta effettuato il pagamento al lavoratore, si sostituisce a quest’ultimo nel diritto di credito nei confronti del datore inadempiente.

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Accertamento inadempimento ed esecuzione specifica

La sentenza ribadisce il principio di diritto secondo cui in caso di inadempimento di un’obbligazione di fare, il creditore può chiedere al giudice l’esecuzione in forma specifica dell’obbligo. Il giudice, accertato l’inadempimento, condanna il debitore ad eseguire la prestazione dovuta.

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Infortunio sul lavoro e obbligo di fornire adeguata formazione

L’obbligo di fornire adeguata formazione ai lavoratori è uno dei principali gravanti sul datore di lavoro, ed in generale sui soggetti preposti alla sicurezza del lavoro. Il datore di lavoro risponde dell’infortunio occorso al lavoratore, in caso di violazione degli obblighi, di portata generale, relativi alla valutazione dei rischi presenti nei luoghi di lavoro nei quali siano chiamati ad operare i dipendenti, e della formazione dei lavoratori in ordine ai rischi connessi alle mansioni, anche in correlazione al luogo in cui devono essere svolte. Ove egli non adempia a tale fondamentale obbligo, sarà chiamato a rispondere dell’infortunio occorso al lavoratore, laddove l’omessa formazione possa dirsi causalmente legata alla verificazione dell’evento, ovvero laddove sia accertato che, ipotizzandosi come avvenuta l’azione che sarebbe stata doverosa ed esclusa l’interferenza di decorsi causali alternativi, l’evento, con elevato grado di credibilità razionale, non avrebbe avuto.

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Ricorso contro ATP su invalidità civile

Il giudice ha rigettato il ricorso contro l’accertamento tecnico preventivo (ATP), in quanto generico e carente nella specifica motivazione sui vizi riscontrati. Viene ribadita l’importanza di una puntuale contestazione dell’elaborato peritale, con dettagliate deduzioni tecnico-giuridiche a sostegno delle proprie ragioni.

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Revoca ammissione gratuito patrocinio a spese dello Stato

Il provvedimento di revoca dell’ammissione al patrocinio a spese dello Stato richiede la verifica delle condizioni reddituali anche durante il corso del giudizio e sino alla sua definizione. Le variazioni reddituali successive all’istanza assumono rilievo solo per l’anno successivo a quello in cui si sono verificate.

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Reclamo contro rigetto sequestro eredità

L’ordinanza ribadisce i principi in tema di onere della prova nell’impugnazione del testamento per incapacità naturale, chiarendo che spetta a chi impugna dimostrare l’incapacità del testatore al momento della redazione. Non è sufficiente provare una generica anomalia delle facoltà psichiche, ma è necessaria una prova rigorosa dell’assoluta incapacità di autodeterminarsi.

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Carte di credito e carenza di legittimazione passiva

L’ordinanza ribadisce l’importanza della legittimazione passiva in un giudizio, affermando che essa sussiste solo se il soggetto convenuto è effettivamente titolato a subire gli effetti della domanda. Nel caso specifico, la banca, in qualità di mera intermediaria, non poteva essere chiamata a rispondere di pretese contrattuali tra l’utente e l’emittente delle carte.

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Revoca parziale decreto ingiuntivo e compensazione crediti

In tema di opposizione a decreto ingiuntivo per inadempimento contrattuale, il giudice, accertata la fondatezza di entrambe le pretese creditorie, può procedere alla compensazione, anche parziale, delle stesse.

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Conferma misure protettive in concordato semplificato

Il provvedimento conferma l’automatica applicazione delle misure protettive a seguito della pubblicazione della domanda di concordato e ne fissa la durata, in conformità alla disciplina del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza.

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Interesse ad agire, condizione essenziale per l'azione giudiziale

La sentenza afferma il principio per cui l’interesse ad agire, condizione essenziale per l’azione giudiziale, viene meno quando l’accoglimento della domanda non apporterebbe alcun vantaggio pratico al ricorrente, soprattutto in presenza di un precedente provvedimento giurisdizionale esecutivo e di un accordo transattivo tra le parti.

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Fideiussione a garanzia finanziamento assistito Fondo di Garanzia

Il Tribunale ha confermato la validità di una fideiussione e ha rigettato le eccezioni di nullità, annullabilità per dolo o errore e di difetto di forma sollevate dal garante. In particolare, il Giudice ha ritenuto che la sottoscrizione apposta dal garante sulla fideiussione fosse valida ed efficace, nonostante quest’ultimo sostenesse di non essere stato a conoscenza del contenuto del documento al momento della sottoscrizione. Il Tribunale ha altresì ritenuto valida ed efficace la fideiussione prestata a garanzia di un finanziamento assistito dal Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese, in quanto la garanzia personale prestata dal terzo non rientra tra quelle espressamente vietate dalla normativa.

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Distinzione tra contratto autonomo di garanzia e fideiussione

La sentenza chiarisce la distinzione tra contratto autonomo di garanzia e fideiussione, confermando la legittimità della capitalizzazione degli interessi come da normativa e delibera CICR. Viene inoltre ritenuta valida l’applicazione del piano di ammortamento alla francese in assenza di anatocismo.

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Rimborso spese legali a pubblico dipendente

La sentenza afferma che il diritto al rimborso spese legali per i dipendenti pubblici sorge solo se i fatti contestati sono direttamente connessi all’espletamento del servizio. Nel caso specifico, è stato accertato che il dipendente ha agito come privato cittadino.

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Responsabilità nella gestione della sicurezza in un cantiere edile

La sentenza affronta il tema della delega di incarico professionale e della corretta interpretazione del contratto, in particolare per quanto riguarda la responsabilità nella gestione della sicurezza in un cantiere edile. Viene ribadito il principio della necessità di prove concrete a supporto delle contestazioni mosse, pena il rigetto delle stesse.

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Lesione di legittima e riduzione donazione indiretta

Il caso riguarda la lesione della quota di legittima. Si discute se i premi assicurativi versati costituiscano donazione e se vadano inclusi nella riunione fittizia. Il tribunale accoglie la domanda, riconoscendo la lesione e ordinando la restituzione.

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Incompetenza territoriale per clausola vessatoria

La sentenza chiarisce che una clausola contrattuale che stabilisce la competenza esclusiva per un foro specifico è da considerarsi vessatoria se non è stata approvata espressamente per iscritto. Nel caso in esame, la Corte ha ritenuto che la clausola non fosse stata validamente approvata perché i caratteri tipografici utilizzati erano troppo piccoli e quindi illeggibili.

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