La Corte di Cassazione si è pronunciata sul caso di alcuni medici di assistenza primaria a cui era stato ridotto il compenso forfettario per la medicina di gruppo. La riduzione, da 7 a 5 euro per assistito, era scattata per il superamento del plafond di spesa regionale del 12% previsto dall’Accordo Collettivo Nazionale. La Corte ha ritenuto legittima la riduzione automatica al superamento del tetto, respingendo la tesi dei medici secondo cui il controllo dovesse avvenire solo al momento dell’entrata in vigore dell’accordo. Tuttavia, ha accolto il motivo di ricorso relativo alla mancata valutazione, da parte della Corte d’Appello, del meccanismo di compensazione tra diverse voci di spesa, cassando la sentenza con rinvio su questo specifico punto.
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