La Corte di Cassazione ha confermato il licenziamento per giusta causa di un chef a seguito di gravi irregolarità igienico-sanitarie, come il congelamento abusivo e la detenzione di alimenti scaduti, scoperte durante un'ispezione. La Corte ha stabilito che la potenziale pericolosità per la salute pubblica e la rilevanza penale della condotta giustificano la massima sanzione espulsiva, anche se il contratto collettivo di settore prevedesse sanzioni conservative per infrazioni legate all'igiene. La gravità del comportamento, che lede un bene primario come la salute, supera le previsioni contrattuali e rompe irrimediabilmente il vincolo di fiducia con il datore di lavoro.
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