La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 28990/2025, ha rigettato il ricorso di un correntista, confermando che l'onere della prova dell'affidamento bancario, inclusa la specificazione del suo limite, spetta interamente al cliente. Tale prova è fondamentale per contrastare l'eccezione di prescrizione sollevata dalla banca riguardo alle rimesse effettuate sul conto. La Corte ha chiarito che senza la dimostrazione precisa del limite del fido, è impossibile distinguere tra rimesse solutorie (che estinguono un debito) e ripristinatorie (che ricostituiscono la disponibilità), rendendo di fatto inefficace la difesa del correntista. La documentazione della Centrale Rischi è stata ritenuta insufficiente a tal fine.
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