LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisprudenza Civile

Omessa compilazione quadro RR: no dolo automatico

La Corte di Cassazione ha stabilito che l’omessa compilazione del quadro RR nella dichiarazione dei redditi non comporta automaticamente la sospensione della prescrizione per i contributi previdenziali. Secondo i giudici, non è sufficiente la mera omissione per configurare un occultamento doloso del debito, essendo invece necessaria la prova di un comportamento intenzionale volto a nascondere l’obbligazione all’ente creditore. La sentenza rigetta il ricorso dell’INPS, confermando un orientamento consolidato.

Continua »
Centro degli interessi principali: la sede reale vince

La Corte di Cassazione risolve un conflitto di competenza tra due tribunali, stabilendo che per l’apertura della liquidazione giudiziale è competente il foro in cui si trova il centro degli interessi principali (COMI) effettivo dell’impresa, anche se diverso dalla sede legale formale. La decisione si basa su prove concrete che dimostravano come l’intera attività direttiva, amministrativa e operativa della società debitrice si svolgesse in una provincia diversa da quella della sede legale, risultata essere un mero recapito. Viene così confermata la prevalenza della realtà sostanziale su quella formale.

Continua »
Indennità di disoccupazione: contano i giorni effettivi

Un ente previdenziale ha contestato l’importo di un’indennità di disoccupazione agricola erogata a una lavoratrice, sostenendo una riduzione dei giorni lavorativi riconosciuti. I tribunali di merito avevano dato ragione alla lavoratrice, ma la Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione. Con l’ordinanza in esame, ha stabilito che l’importo dell’indennità di disoccupazione deve essere calcolato precisamente in base al numero di giornate di iscrizione negli elenchi nominativi, cassando la sentenza precedente e rinviando il caso alla Corte d’Appello per una nuova valutazione.

Continua »
Somministrazione di lavoro: limite 24 mesi e conversione

La Corte di Cassazione ha stabilito che il limite massimo di 24 mesi per la somministrazione di lavoro si applica anche tenendo conto dei contratti stipulati prima del “Decreto Dignità”. Il superamento di tale limite, finalizzato ad eludere la natura temporanea del rapporto, comporta la conversione del contratto in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato direttamente con l’azienda utilizzatrice. Questa decisione, basata su un’interpretazione conforme al diritto europeo, sanziona l’uso abusivo della somministrazione di lavoro.

Continua »
Errore di fatto: quando la Cassazione lo esclude

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso per revocazione basato su un presunto errore di fatto. Il caso trae origine da una controversia contrattuale. I ricorrenti sostenevano che una parte non avesse firmato il contratto e che il loro appello incidentale fosse stato erroneamente giudicato tardivo. La Corte ha stabilito che la questione della firma, non essendo mai stata sollevata prima, era coperta da giudicato implicito. Inoltre, la valutazione sulla tardività dell’appello costituisce un potenziale errore di giudizio e non un errore di fatto, che è l’unico presupposto per la revocazione secondo la legge.

Continua »
Chat privata licenziamento: no se viola la privacy

Una lavoratrice è stata licenziata per aver condiviso un video denigratorio di una cliente in una chat privata di WhatsApp con colleghi. La Corte di Cassazione ha annullato il licenziamento, affermando che il caso di chat privata licenziamento è illegittimo. Le comunicazioni in un gruppo chiuso sono protette dal diritto costituzionale alla segretezza della corrispondenza. Pertanto, il datore di lavoro non può utilizzare il contenuto di tali chat, anche se rivelato da un altro partecipante, come fondamento per una sanzione disciplinare.

Continua »
Termine di decadenza: appello tardivo, ricorso respinto

Un lavoratore ha impugnato il rigetto della sua domanda di irripetibilità delle indennità di disoccupazione agricola, a seguito della sua cancellazione dagli elenchi. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, sottolineando che l’azione era subordinata al rispetto del termine di decadenza di 120 giorni per contestare la cancellazione, termine che non era stato rispettato. La decisione ribadisce l’importanza cruciale dei termini perentori nel processo civile.

Continua »
Annualità di contribuzione: calcolo anno per anno

La Corte di Cassazione ha annullato una decisione della Corte d’Appello sul calcolo dell’annualità di contribuzione per i lavoratori dello spettacolo. La Suprema Corte ha stabilito che i contributi devono essere valutati anno per anno e che i giorni di contribuzione in eccesso in un anno non possono essere usati per coprire le carenze in altri anni, poiché manca una legge specifica che autorizzi tale compensazione. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame basato su questo principio.

Continua »
Obbligo iscrizione cassa geometri: la Cassazione decide

Un geometra, iscritto all’albo professionale dal 1995, ha contestato la richiesta di contributi da parte della cassa di previdenza di categoria per gli anni 2008-2012. La Corte di Cassazione ha rigettato il suo ricorso, stabilendo che la semplice iscrizione all’albo è condizione sufficiente a far scattare l’obbligo iscrizione cassa geometri e il conseguente pagamento dei contributi minimi. Questa regola vale anche se l’attività professionale è svolta in modo occasionale o non produce reddito. La Corte ha inoltre precisato che, in caso di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi alla Cassa, il termine di prescrizione per i contributi non inizia nemmeno a decorrere.

Continua »
Disoccupazione agricola: termini per l'impugnazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un lavoratore che chiedeva l’indennità di disoccupazione agricola. La domanda è stata respinta perché il lavoratore non aveva impugnato tempestivamente, entro il termine di decadenza di 120 giorni, il provvedimento di cancellazione dagli elenchi dei braccianti agricoli. La Corte ha sottolineato che tale impugnazione è un presupposto essenziale per poter avanzare pretese sull’indennità.

Continua »
Prescrizione contributi: quando decorre il termine?

Una professionista ha contestato una richiesta di pagamento dell’ente previdenziale per contributi risalenti al 2011, eccependo l’avvenuta prescrizione. La Corte di Cassazione ha accolto il suo ricorso, stabilendo che la prescrizione contributi, della durata di cinque anni, decorre dalla data di scadenza del versamento e non dalla successiva data di presentazione della dichiarazione dei redditi. Questa decisione ribadisce un principio fondamentale a tutela dei contribuenti.

Continua »
Assegno nucleo familiare: prova reddito per familiari

La Corte di Cassazione ha stabilito che per ottenere l’assegno per il nucleo familiare per i familiari residenti all’estero, il lavoratore straniero soggiornante di lungo periodo deve fornire la prova completa del reddito dell’intero nucleo familiare, inclusi i componenti non residenti in Italia. La mancata dimostrazione di tale requisito reddituale complessivo comporta il rigetto della domanda, in quanto costituisce un elemento essenziale per il riconoscimento del diritto al beneficio.

Continua »
Perdita di chance: risarcimento per bonus non pagato

La Corte di Cassazione ha esaminato il caso di alcuni dirigenti di una società fallita che chiedevano il pagamento di bonus variabili. Poiché la società non aveva mai fissato gli obiettivi necessari, il tribunale di merito aveva respinto la richiesta. La Cassazione ha cassato la decisione, affermando che il giudice avrebbe dovuto valutare la domanda di risarcimento per perdita di chance, cioè la perdita della possibilità di ottenere il premio, che era stata espressamente formulata dai lavoratori. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame su questo punto.

Continua »
Pensione lavoratori spettacolo: decadenza e tetto

La Corte di Cassazione interviene sul calcolo della pensione per i lavoratori dello spettacolo, stabilendo l’applicazione del termine di decadenza triennale e del tetto massimo alla retribuzione giornaliera per la cosiddetta “quota B”. L’ordinanza chiarisce che il termine di decadenza opera con un meccanismo “mobile”, salvaguardando i ratei maturati nel triennio antecedente la domanda giudiziale. La causa è stata rinviata alla Corte d’Appello per una nuova valutazione alla luce di questi principi.

Continua »
Contributo modulare obbligatorio: è previdenza base

Un avvocato ha contestato la natura del contributo modulare obbligatorio versato alla propria Cassa di previdenza, chiedendone il trasferimento o la restituzione. La Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando che tale contributo rientra nella previdenza di base obbligatoria e non in quella complementare, la cui adesione è volontaria. La Corte ha ritenuto le censure del ricorrente generiche e non pertinenti alla ratio decidendi della Corte d’Appello.

Continua »
Assegno familiare: prova del reddito è essenziale

La richiesta di un cittadino straniero per l’assegno familiare è stata respinta. La Corte di Cassazione ha confermato le decisioni precedenti, sottolineando che il richiedente non aveva fornito la prova del reddito del proprio nucleo familiare. Tale prova è considerata un requisito essenziale e la sua mancanza ha reso impossibile accogliere la domanda, confermando che l’onere di dimostrare i fatti a fondamento del proprio diritto spetta sempre a chi agisce in giudizio.

Continua »
Ricorso per cassazione: i motivi di inammissibilità

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso degli eredi di un professionista avverso una sentenza della Corte d’Appello relativa a contributi previdenziali. La decisione si fonda sulla totale assenza di specificità dei motivi di ricorso. Il ricorso per cassazione si limitava a una critica generica del provvedimento impugnato, senza indicare le norme di legge violate né argomentare in modo puntuale il contrasto con la decisione, violando così i requisiti formali imposti dal codice di procedura civile.

Continua »
Indebito previdenziale: quando restituire le somme

Un pensionato ha ricevuto pagamenti in eccesso a causa di dati errati comunicati dal suo ex datore di lavoro. La Corte di Cassazione ha stabilito che questo tipo di indebito previdenziale deve essere restituito. La decisione si fonda sul principio che l’errore non è attribuibile all’ente previdenziale, il quale non ha l’obbligo di verificare preventivamente i dati forniti dai datori di lavoro. Pertanto, non sussistendo una colpa dell’ente, si applica la regola generale della ripetibilità delle somme non dovute.

Continua »
Prescrizione contributi: occultamento non automatico

Un professionista ha contestato una richiesta di pagamento di contributi previdenziali, sostenendo che il diritto dell’ente a riscuoterli fosse scaduto per prescrizione. L’ente previdenziale replicava che la prescrizione era stata sospesa a causa dell’occultamento doloso del debito da parte del professionista, il quale non aveva compilato la sezione specifica (Quadro RR) della dichiarazione dei redditi. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del professionista, stabilendo un principio fondamentale in materia di prescrizione contributi previdenziali: la semplice omissione di un dato nella dichiarazione non equivale automaticamente a un ‘occultamento doloso’. È necessario che l’ente creditore fornisca la prova di un comportamento intenzionale volto a nascondere il debito, cosa che i giudici di merito non avevano accertato. La causa è stata quindi rinviata alla Corte d’Appello per una nuova valutazione.

Continua »
Rimborso spese sanitarie: no senza posto in lista

Due familiari chiedevano il rimborso spese sanitarie per la degenza della loro congiunta in una RSA, sostenendo che l’ASL dovesse coprire i costi. La Cassazione ha respinto il ricorso, confermando che il diritto al contributo è subordinato al raggiungimento di una posizione utile nella graduatoria pubblica, bilanciando il diritto alla salute con le risorse finanziarie disponibili.

Continua »