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Giurisprudenza Civile

Onere della prova: Appello respinto per mancata prova
Una società si oppone a un decreto ingiuntivo, eccependo la compensazione. La Corte d'Appello respinge sia l'appello principale che quello incidentale, sottolineando l'importanza dell'onere della prova. Il credito principale non è stato provato adeguatamente e la compensazione non era operabile perché il controcredito non era certo, liquido ed esigibile. La sentenza evidenzia come la mancanza di prove concrete possa determinare l'esito di una controversia commerciale.
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Cessazione materia del contendere: il caso risolto
La Corte d'Appello di Ancona ha dichiarato la cessazione della materia del contendere in una causa di diritto bancario. A seguito di una proposta conciliativa formulata dal collegio, le parti hanno raggiunto un accordo, accettando una riduzione della pretesa creditoria e la compensazione delle spese legali. La decisione si fonda sul principio che l'accordo tra le parti fa venir meno l'interesse alla prosecuzione del giudizio, rendendo superflua una pronuncia sul merito.
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Eccezione inadempimento: etichetta non conforme
La Corte d'Appello di Ancona ha accolto il ricorso di un'azienda acquirente, legittimando la sua decisione di non pagare una fornitura di prodotti alimentari a causa di etichettatura non conforme. La sentenza chiarisce che, sollevata l'eccezione di inadempimento, spetta al venditore (creditore) dimostrare di aver adempiuto correttamente ai propri obblighi, inclusa la fornitura di etichette a norma di legge. La non conformità dell'etichettatura è stata considerata un inadempimento grave, tale da giustificare la sospensione del pagamento.
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Concorso di colpa: la ripartizione di responsabilità
La Corte d'Appello di Ancona ha riformato una sentenza di primo grado in materia di sinistro stradale, modificando la ripartizione del concorso di colpa dal 60/40 al 70/30 a sfavore dell'automobilista che aveva svoltato improvvisamente senza segnalazione. La Corte ha ritenuto prevalente la colpa dell'automobilista, ma ha confermato una quota di responsabilità per il motociclista a causa del sorpasso a destra. La decisione chiarisce anche importanti principi sulla liquidazione del danno biologico e patrimoniale.
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Non contestazione: come salva il recupero crediti
Una società finanziaria appella una sentenza che aveva bloccato la sua azione di recupero crediti. La Corte d'Appello ribalta la decisione, stabilendo che la mancata e tardiva contestazione da parte dei debitori sulla titolarità del credito equivale a una "non contestazione", validando così la pretesa del creditore e consentendo l'esecuzione.
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Onere della prova sinistro: quando il Fondo non paga?
La Corte d'Appello ha confermato il rigetto della richiesta di risarcimento avanzata dai familiari di una vittima di un incidente stradale mortale contro il Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada. Il caso verteva sull'onere della prova sinistro, che i ricorrenti non sono riusciti a soddisfare. La Corte ha ritenuto le testimonianze a sostegno della tesi di un veicolo 'pirata' inaffidabili e contraddittorie, sottolineando che il danneggiato deve fornire una prova rigorosa della dinamica e della responsabilità di un veicolo rimasto sconosciuto.
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Onere della prova del credito: Cassazione chiarisce
Un'erede si opponeva a una richiesta di pagamento basata su una fideiussione del defunto, contestando sia la titolarità del credito da parte di una società subentrante, sia la riqualificazione del contratto operata in appello. La Cassazione ha accolto il ricorso, affermando che grava sulla società cessionaria l'onere della prova del credito specifico. Inoltre, ha stabilito che i giudici d'appello non possono modificare la natura di un contratto se su quel punto si è già formato un giudicato interno, ovvero una decisione non impugnata.
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Dischi cronotachigrafici: la loro efficacia probatoria
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di una società di trasporti contro l'ente previdenziale. La controversia riguardava il pagamento di contributi per ore di lavoro extra, provate tramite dischi cronotachigrafici e testimonianze. Il ricorso è stato respinto perché le contestazioni della società sull'efficacia probatoria dei dischi sono state ritenute generiche e non hanno affrontato la ratio decidendi della sentenza di secondo grado, basata anche su prove testimoniali.
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Obbligo sanatoria venditore: i doveri post-vendita
La Corte di Cassazione conferma la condanna di un venditore a rimborsare i costi per una sanatoria edilizia non completata. La sentenza stabilisce che l'obbligo sanatoria venditore, assunto nel rogito tramite un procuratore, è valido e vincolante. Viene inoltre chiarito che la prescrizione per tale inadempimento decorre non dalla data della vendita, ma dal momento in cui l'acquirente ha avuto notizia certa della mancata regolarizzazione da parte del Comune.
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Minimale contributivo: quale CCNL applicare?
Una società cooperativa ha contestato la richiesta di maggiori versamenti da parte degli enti previdenziali, basata sull'applicazione di un diverso CCNL per il calcolo del minimale contributivo. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando le decisioni dei gradi precedenti. La sentenza sottolinea la necessità per il ricorrente di provare la maggiore rappresentatività del CCNL applicato e di formulare un ricorso specifico e autosufficiente, non una generica contestazione.
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Responsabilità solidale: fornitori e risarcimento
Un'azienda produttrice di calzature ha citato in giudizio diversi fornitori per componenti difettosi. La Corte di Cassazione ha confermato la loro condanna in solido al risarcimento, chiarendo un principio chiave sulla responsabilità solidale. La Corte ha stabilito che la responsabilità solidale si applica quando più condotte, anche se autonome e basate su titoli giuridici diversi (contrattuali o extracontrattuali), concorrono a causare un unico danno. L'appello di uno dei fornitori, che contestava l'applicazione di tale principio, è stato quindi respinto.
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Liquidazione equitativa danno: il ruolo del perito
Un proprietario di un appartamento subisce un incendio ma l'assicurazione non paga perché l'amministratore non ha versato il premio. La Cassazione conferma la condanna dell'amministratore al risarcimento, basando la quantificazione del danno su una valutazione equitativa. L'ordinanza chiarisce che, una volta accertata la responsabilità, il giudice può procedere alla liquidazione equitativa del danno utilizzando come base una perizia, anche se non formalmente ratificata.
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Compensazione pecuniaria volo: serve il check-in?
La Corte di Cassazione ha stabilito che un passeggero ha diritto alla compensazione pecuniaria per volo in ritardo anche se non si presenta all'orario di check-in originario, qualora la compagnia aerea abbia preventivamente comunicato un nuovo orario di partenza. La Corte ha chiarito che il risarcimento è legato al ritardo all'arrivo e non alla presenza in aeroporto, respingendo la tesi della compagnia aerea che negava l'indennizzo.
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Responsabilità avvocato: onere della prova del danno
Una famiglia ha citato in giudizio il proprio legale per negligenza professionale, sostenendo che i suoi errori avessero causato la perdita di un importante affare immobiliare a causa di un'azione legale prescritta contro una banca. La Corte di Cassazione ha respinto il loro ricorso, confermando le decisioni dei tribunali di grado inferiore. Il punto cruciale è stata la mancata prova del nesso di causalità. La Corte ha stabilito che l'errore del legale non è stata la causa effettiva della perdita dell'affare. Questa sentenza sottolinea che, per vincere una causa per negligenza professionale e la conseguente responsabilità dell'avvocato, il cliente deve dimostrare concretamente non solo l'errore del legale, ma anche che questo specifico errore ha causato direttamente il danno lamentato.
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Rescissione per lesione: prova dello stato di bisogno
Una società di costruzioni ha richiesto la rescissione per lesione di un contratto d'appalto, sostenendo di averlo concluso in stato di bisogno. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, confermando le decisioni dei gradi inferiori. La Corte ha sottolineato che per la rescissione per lesione è necessario fornire una prova concreta sia della propria difficoltà economica sia del fatto che la controparte ne abbia consapevolmente approfittato. Una singola testimonianza, ritenuta inattendibile, non è considerata sufficiente. La sentenza chiarisce anche che la mancata produzione di un documento originale in un procedimento per falso non ne preclude automaticamente l'uso in copia nella causa principale. Di conseguenza, il contratto è stato ritenuto valido e le pretese dell'appaltatore respinte.
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Detrazione acconto: la Cassazione chiarisce il caso
Una società appaltatrice ricorre in Cassazione contestando la mancata detrazione di un acconto in una controversia con una subappaltatrice. La Corte Suprema ha rigettato il ricorso, chiarendo che la questione della detrazione acconto era già stata risolta nei gradi di merito. La sentenza sottolinea che la Corte di Appello aveva correttamente ritenuto l'importo dovuto già al netto dell'acconto versato, basando la sua decisione su una motivazione logica e non sindacabile in sede di legittimità.
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Incompatibilità del giudice: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione esamina un caso di presunta incompatibilità del giudice. Un magistrato che aveva emesso una sentenza in primo grado, poi annullata per un vizio procedurale, si è trovato a giudicare la stessa causa in appello. Ritenendo la questione priva di precedenti specifici e di alta importanza per la corretta interpretazione della legge (valenza nomofilattica), la Corte ha rinviato la decisione a una pubblica udienza per una pronuncia definitiva.
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Caparra confirmatoria: se è l’intero prezzo non vale
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 28700/2025, ha stabilito un principio fondamentale in materia di contratti preliminari di compravendita immobiliare. Se l'acquirente versa l'intero prezzo pattuito, tale somma non può essere qualificata come caparra confirmatoria, anche se il contratto la definisce tale. Di conseguenza, il venditore non può esercitare il diritto di recesso per un inadempimento di lieve importanza (come il mancato pagamento di spese per migliorie), ma deve agire con gli strumenti ordinari. La Corte ha cassato la decisione precedente, affermando che l'adempimento totale dell'obbligazione principale esclude la funzione tipica della caparra.
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Sospensione del processo: la discrezionalità del giudice
Una società contesta un'ingiunzione di pagamento, avviando una querela di falso contro la notifica di cessione del credito. Il tribunale di merito sospende il giudizio principale in attesa della decisione definitiva sulla querela. La Corte di Cassazione, con la presente ordinanza, respinge il ricorso della società, confermando la legittimità della sospensione del processo. Viene chiarito che, in presenza di un rapporto di pregiudizialità-dipendenza, il giudice ha un potere discrezionale di sospensione ai sensi dell'art. 337, comma 2, c.p.c., la cui valutazione non è sindacabile nel merito in sede di legittimità.
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Correzione errore materiale: quando è ammessa?
La Corte di Cassazione interviene per una correzione errore materiale su una propria precedente ordinanza. Il caso riguardava la condanna alle spese legali, inizialmente disposta genericamente 'in favore dei controricorrenti'. Su richiesta delle parti, la Corte ha specificato che le spese sono dovute 'in favore di ciascuno dei controricorrenti', chiarendo che la procedura di correzione può essere usata anche per integrare e specificare il dispositivo del provvedimento.
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