Un necroforo, dipendente di un’azienda sanitaria pubblica, è stato licenziato per giusta causa a seguito di una grave aggressione con arma da fuoco commessa al di fuori dell’orario di lavoro. La Corte d’Appello aveva annullato il licenziamento, ma la Corte di Cassazione ha ribaltato tale decisione. La Suprema Corte ha stabilito che il licenziamento per condotta extralavorativa è legittimo quando il fatto, per la sua gravità, è tale da ledere irrimediabilmente il vincolo di fiducia, a prescindere da un impatto diretto sulla prestazione lavorativa, specialmente nel caso di dipendenti pubblici.
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