Un avvocato ha impugnato la liquidazione del proprio compenso professionale, ritenuta troppo bassa. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, stabilendo principi fondamentali sul calcolo del compenso avvocato. In particolare, ha chiarito che, a seguito delle modifiche introdotte dal D.M. 37/2018, i minimi tariffari sono inderogabili e non possono essere ridotti neppure in considerazione dei risultati conseguiti. Inoltre, l’aumento previsto per la difesa di più parti è autonomo e va applicato solo dopo aver calcolato il compenso base, non potendo essere utilizzato per giustificare una liquidazione inferiore ai minimi.
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