La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 5642/2024, ha rigettato il ricorso degli eredi che cercavano di dimostrare la simulazione assoluta di una compravendita immobiliare posta in essere dal loro defunto. Il caso chiarisce un punto cruciale sulla prova simulazione eredi: se gli eredi agiscono per recuperare il bene nell'asse ereditario, sono considerati 'parti' e necessitano di una prova scritta (controdichiarazione). Se invece agiscono come 'legittimari' per tutelare la loro quota di riserva, sono considerati 'terzi' e possono usare qualsiasi mezzo di prova, inclusi testimoni e presunzioni. In questo caso, gli eredi avevano erroneamente agito come semplici successori, vedendosi così preclusa la possibilità di utilizzare la prova testimoniale.
Continua »