LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisprudenza Civile

Compensazione spese legali: quando è legittima?

La Cassazione ha respinto il ricorso di alcuni cittadini contro un ente previdenziale, confermando la legittimità della decisione del giudice di merito sulla compensazione spese legali. La motivazione basata su novità della questione e contrasti giurisprudenziali è stata ritenuta sufficiente e non sindacabile nel merito.

Continua »
Calcolo pensione pro rata: i redditi da includere

Un professionista ha contestato il metodo di calcolo della sua pensione applicato dalla cassa di previdenza. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha chiarito due aspetti fondamentali del calcolo pensione pro rata: si applica la normativa in vigore al momento del pensionamento per l’intera quota retributiva, ma la base di calcolo deve includere gli ultimi redditi maturati prima del pensionamento, senza esclusioni arbitrarie. La Corte ha quindi accolto parzialmente il ricorso, cassando la precedente sentenza che aveva escluso dal computo i redditi più recenti.

Continua »
Rinuncia al ricorso: estinzione e spese legali

Una società, dopo aver impugnato una cartella esattoriale per contributi non versati fino alla Corte di Cassazione, decide di aderire alla rottamazione e presenta una rinuncia al ricorso. La Corte dichiara estinto il giudizio ma, poiché la controparte non ha accettato la rinuncia, condanna la società rinunciante al pagamento delle spese legali, chiarendo i principi procedurali applicabili.

Continua »
Agevolazione prima casa: la responsabilità solidale

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 2505/2025, ha stabilito che in caso di decadenza dall’agevolazione prima casa, tutti i comproprietari sono solidalmente responsabili per l’intero debito fiscale, indipendentemente dalla loro quota di proprietà. Nel caso esaminato, una contribuente con una quota dell’1% è stata ritenuta responsabile per l’intera imposta dovuta dopo la rivendita dell’immobile entro il quinquennio. La Corte ha chiarito che la ripartizione delle quote ha valore solo nei rapporti interni tra i comproprietari e non verso l’Agenzia delle Entrate.

Continua »
Disconoscimento copia: quando è valido per la Cassazione

Un contribuente ha impugnato una cartella esattoriale per contributi previdenziali, sostenendo la prescrizione del credito. La controversia verteva sulla data di notifica, provata dall’ente di riscossione con una copia dell’avviso di ricevimento. Il contribuente ha effettuato il disconoscimento della copia, ma la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso. La Corte ha stabilito che il disconoscimento copia deve essere specifico, dettagliato e tempestivo, non una mera contestazione generica. In assenza di tali requisiti, la contestazione è inammissibile.

Continua »
Assegno in garanzia: i rischi secondo la Cassazione

Un cliente ha citato in giudizio una casa da gioco per l’incasso di un assegno da 5.000 euro, asseritamente consegnato in bianco a scopo di garanzia. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la decisione dei giudici di merito. È stato stabilito che il patto di garanzia legato a un assegno bancario è nullo, in quanto snatura la sua funzione di strumento di pagamento. Inoltre, la responsabilità per il protesto ricade sull’emittente, il quale, non assicurando la copertura dei fondi, si assume consapevolmente tutti i rischi derivanti dall’emissione del titolo.

Continua »
Cessione crediti in blocco: la prova in giudizio

Una società veicolo, intervenuta in un giudizio di opposizione a precetto in qualità di cessionaria di un credito bancario, si vede negare la legittimazione dalla Corte d’Appello per mancata prova della cessione. La Corte di Cassazione interviene chiarendo i requisiti probatori per la cessione crediti in blocco, specificando che l’iscrizione nel Registro delle Imprese non è necessaria. Tuttavia, il ricorso viene rigettato per altre ragioni procedurali legate al difetto di autosufficienza.

Continua »
Errore materiale: Cassazione corregge la terminologia

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 2513/2025, ha disposto la correzione di un errore materiale contenuto in un suo precedente provvedimento (n. 5620 del 2024). L’errore consisteva nell’aver utilizzato il termine ‘decreto’ anziché ‘sentenza’ per qualificare l’atto impugnato. La Corte ha quindi ordinato la sostituzione del termine errato, sia nella motivazione che nel dispositivo, chiarendo che tale intervento non altera la sostanza della decisione ma ripristina la correttezza formale dell’atto.

Continua »
Cancellazione elenchi agricoli: onere della prova

Una lavoratrice impugnava la richiesta di restituzione dell’indennità di disoccupazione a seguito della sua cancellazione dagli elenchi agricoli. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile perché la contestazione della prova della pubblicazione della cancellazione è stata ritenuta troppo generica. Il motivo di ricorso non ha specificamente confutato la valutazione del giudice di merito, basata su un documento prodotto in primo grado e non contestato, rendendo l’impugnazione non idonea a riesaminare la decisione.

Continua »
Elenchi agricoli: quando decade il diritto al sussidio

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha ribadito un principio fondamentale in materia di previdenza agricola. Una lavoratrice si è vista negare l’indennità di disoccupazione per diverse annualità perché il suo nome era stato cancellato dagli elenchi agricoli. La Corte ha stabilito che la mancata impugnazione di tale provvedimento di cancellazione entro il termine di decadenza rende la decisione definitiva, precludendo in modo permanente il diritto alla prestazione. Il caso sottolinea l’importanza cruciale per i lavoratori di agire tempestivamente contro gli atti amministrativi che li riguardano.

Continua »
Onere della prova: danni da montaggio errato

Una cliente agisce in giudizio contro un fornitore dopo che una cucina, installata da poco, le è rovinata addosso. La Corte di Cassazione conferma le decisioni dei gradi precedenti, negando il risarcimento. Il punto cruciale è l’onere della prova: sebbene l’installazione difettosa fosse presunta, la cliente non ha dimostrato con prove chiare e coerenti il nesso causale tra il difetto e l’incidente, a causa delle sue versioni contraddittorie sulla dinamica dei fatti. La Corte chiarisce che spetta al danneggiato provare come l’inadempimento abbia specificamente causato il danno.

Continua »
Danno da ritardo contrattuale: onere della prova

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha ribadito un principio fondamentale in materia di risarcimento del danno da ritardo contrattuale. Nel caso di specie, alcuni inquilini, dopo aver ottenuto una sentenza per il trasferimento di proprietà degli immobili locati, avevano richiesto i danni per il ritardo. La richiesta è stata rigettata in tutti i gradi di giudizio perché i ricorrenti non hanno fornito una prova specifica del pregiudizio economico subito. La Suprema Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso, sottolineando che l’atto di appello deve contenere censure specifiche contro la motivazione della sentenza di primo grado, non limitarsi a riproporre le medesime argomentazioni.

Continua »
Sgravi contributivi: no a operazioni fittizie

La Corte di Cassazione ha stabilito che gli sgravi contributivi per l’assunzione di lavoratori in mobilità non spettano se l’impresa che assume e quella che ha licenziato sono collegate o controllate da un unico centro decisionale. La natura giuridica non-profit dell’ente che assume è irrilevante se l’operazione mira a eludere la ratio della legge, che è incentivare un reale incremento occupazionale. La valutazione deve essere sostanziale e non meramente formale.

Continua »
Risarcimento lucro cessante: onere della prova

Un’impresa di trasporti subisce il furto di un semirimorchio affidato a un’officina e chiede il risarcimento dei danni, incluso il lucro cessante per il mancato utilizzo. La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso, confermando le decisioni dei giudici di merito che avevano negato il risarcimento lucro cessante per mancanza di prove adeguate. La decisione sottolinea l’importanza di dimostrare concretamente il danno e di formulare correttamente i motivi di impugnazione.

Continua »
Mancata riassunzione: effetti sulla sentenza cassata

Una recente ordinanza della Cassazione chiarisce gli effetti della mancata riassunzione del giudizio a seguito di una sentenza di rinvio. In un caso originato dalla rimozione di un videocitofono, la Suprema Corte ha stabilito che, anche se il processo originario si estingue, i principi di diritto enunciati dalla Cassazione conservano il loro effetto vincolante in un eventuale nuovo giudizio. La sentenza è stata parzialmente cassata per l’omessa pronuncia del giudice d’appello su alcuni motivi relativi alla restituzione di somme pagate in base a una sentenza poi annullata.

Continua »
Rinuncia tacita ricorso: le regole in Cassazione

Un cittadino propone un ricorso per revocazione dinanzi alla Corte di Cassazione senza l’assistenza di un legale e con modalità proceduralmente errate. A seguito della proposta di definizione anticipata da parte del consigliere relatore, il ricorrente non presenta una formale istanza di decisione nei termini e modi previsti dalla legge. La Corte, di conseguenza, dichiara l’estinzione del giudizio per rinuncia tacita ricorso, evidenziando come l’inerzia qualificata della parte equivalga a un abbandono dell’impugnazione. Inoltre, condanna il ricorrente a una sanzione pecuniaria per abuso del processo, data la manifesta abnormità delle sue iniziative processuali.

Continua »
Risarcimento danni utilizzatore leasing: chi paga?

Una società utilizzatrice di un fondo edificatorio in leasing scopre un’occupazione abusiva del sottosuolo da parte del confinante, preesistente al contratto. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 2523/2025, affronta il tema del risarcimento danni utilizzatore leasing. La Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso dell’utilizzatore contro la società di leasing, confermando la decisione d’appello. La motivazione centrale (ratio decidendi) è che il diritto al risarcimento spetta a chi era proprietario al momento del danno, e non si trasferisce automaticamente con il bene. L’utilizzatore non può agire per un danno sorto prima di acquisire la detenzione del bene.

Continua »
Legittimazione processuale del fallito: la Cassazione

A seguito di un ricorso presentato da alcuni garanti e da una società, poi fallita, contro una condanna al pagamento, la Corte di Appello aveva negato la legittimazione ad agire alla società fallita, poiché la Curatela non si era costituita in giudizio. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha rilevato la complessità della questione sulla legittimazione processuale del fallito. In particolare, si chiede se il fallito possa impugnare una sentenza per tutelarsi da future pretese, anche in caso di disinteresse del curatore. Per l’importanza nomofilattica della questione, ha rinviato la causa alla pubblica udienza per una decisione approfondita.

Continua »
Credito professionista associato: a chi spetta?

Un professionista, associato a uno studio, agiva per il riconoscimento privilegiato di un credito verso una holding in concordato. La Cassazione ha confermato la sua titolarità personale del credito, e non dello studio, basandosi sulla documentazione che provava un incarico intuitu personae. La decisione distingue la titolarità del credito professionista associato dalla mera gestione contabile dello studio.

Continua »
Testamento reciproco: la Cassazione fa chiarezza

La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di merito che qualificava come ‘congiunto’ e quindi revocabile il testamento di due coniugi stranieri. La Corte ha stabilito che, per definire la natura di un testamento reciproco, non basta un’interpretazione letterale dei termini usati, ma occorre un’analisi complessiva della volontà dei testatori, considerando la reciprocità delle disposizioni e le norme della legge straniera applicabile. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame.

Continua »