La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 6880/2024, ha rigettato il ricorso di una società di trasporti, confermando un principio consolidato in materia di prescrizione crediti di lavoro. La Corte ha stabilito che, a seguito delle riforme del mercato del lavoro (come la Legge n. 92/2012), il rapporto di lavoro a tempo indeterminato non gode più di un regime di stabilità reale. Di conseguenza, il termine di prescrizione quinquennale per i crediti retributivi del lavoratore non decorre in costanza di rapporto, ma solo dalla sua cessazione, per via del timore di ritorsioni da parte del datore di lavoro. La società ricorrente è stata anche condannata per abuso del processo.
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