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Giurisprudenza Civile

Manufatti preesistenti e responsabilità contrattuale, vizi occulti

La presenza di manufatti che limitano l’uso di un bene immobile, se preesistente all’acquisto, non comporta responsabilità del condominio ma deve essere imputata al venditore. L’acquirente può agire in via contrattuale per vizi occulti.

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Appalto, risarcimento per mancata contabilizzazione opere

La sentenza sancisce il diritto di un’impresa al risarcimento per la mancata contabilizzazione di opere provvisionali e materiali da parte della committente, a seguito di risoluzione del contratto di appalto. Viene ribadita l’importanza della tempestiva iscrizione delle riserve e della loro corretta documentazione.

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Revoca decreto ingiuntivo per inadempimento manutentore

La sentenza conferma che la responsabilità per la manutenzione di un bene grava sul manutentore, anche in presenza di vetustà, e l’omessa segnalazione di gravi difetti all’amministratore configura inadempimento.

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Azione revocatoria: inefficacia cessione immobiliare

Una banca ha promosso un’azione revocatoria contro un garante e il beneficiario di un trasferimento immobiliare. Il Tribunale di Roma ha accolto la domanda, dichiarando l’atto di cessione inefficace nei confronti della banca. La decisione si fonda sulla prova che la cessione pregiudicava la garanzia patrimoniale del creditore (eventus damni) e che sia il debitore sia il terzo acquirente erano consapevoli di tale pregiudizio (scientia damni), desunta dal loro stretto e pregresso rapporto d’affari.

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Eredità devoluta allo Stato e usucapione di beni immobili

Il Tribunale ha accolto la domanda di usucapione in presenza del possesso pacifico, pubblico, ininterrotto ed esclusivo protrattosi per oltre vent’anni. La successione ereditaria non completata ha fatto si che i beni fossero acquisiti dallo Stato.

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Accettazione tacita eredità: notifica a erede defunto

Una società creditrice ha agito in giudizio per ottenere l’accertamento dell’accettazione tacita di eredità da parte degli eredi di un suo debitore. Il Tribunale ha dichiarato la nullità del ricorso notificato a un’erede già deceduta, poiché un giudizio non può essere instaurato contro un soggetto inesistente. Per gli altri eredi, che nel corso della causa hanno accettato l’eredità, il giudice ha dichiarato la cessazione della materia del contendere, condannandoli però al pagamento delle spese legali in base al principio della soccombenza virtuale, a causa della loro iniziale inerzia che aveva reso necessario l’avvio del contenzioso.

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Inammissibilità azione diretta contro assicurazione

Il giudice ha dichiarato inammissibile l’azione diretta proposta da un danneggiato nei confronti dell’assicurazione del rischio sanitario. La decisione si basa sul fatto che la norma che prevede tale azione diretta non era ancora in vigore al momento della notifica dell’atto di citazione, pur essendolo diventata nel corso del giudizio. La decorrenza della norma non ha effetto retroattivo e non può sanare un’azione inizialmente inammissibile.

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Superamento limiti immissioni acustiche

In caso di superamento dei limiti di immissioni acustiche, accertato tramite CTU, il proprietario dell’immobile è condannato ad effettuare interventi di insonorizzazione. Tuttavia, la richiesta di risarcimento danni per immissioni intollerabili deve essere puntualmente dimostrata, anche in sede di riassunzione del giudizio a seguito di incompetenza, non essendo sufficienti generiche allegazioni.

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Mancata prova dell'attività professionale

La sentenza ribadisce l’importanza dell’onere della prova nei contratti d’opera professionale. In caso di contestazione sull’adempimento, il professionista è tenuto a dimostrare l’effettivo svolgimento dell’attività oggetto del mandato. La sola comunicazione di un risultato positivo non è sufficiente a provare l’adempimento se non supportata da altri elementi probatori.

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Querela di falso, firma illeggibile apposta sugli avvisi di ricevimento

La sentenza chiarisce che la firma illeggibile apposta sugli avvisi di ricevimento di per sé non costituisce un falso. Si sottolinea la differenza tra la prova di ricezione PEC e la certezza pubblica della notifica.

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Rigetto richiesta pagamenti per fatture

La sentenza ribadisce i principi in tema di onere della prova in materia di inadempimento delle obbligazioni. Il creditore che agisce per la risoluzione contrattuale, per il risarcimento del danno, o per l’adempimento deve soltanto provare la fonte (negoziale o legale) del suo diritto e il relativo termine di scadenza, mentre il debitore l’eventuale estinzione dell’obbligazione (ad esempio, per avvenuto pagamento). Nel caso di specie, la parte convenuta ha fornito prova valida dei fatti modificativi ed estintivi della pretesa creditoria.

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Nullità contratto preliminare per difformità urbanistiche

La sanzione della nullità, con riferimento a vicende negoziali relative a immobili privi della necessaria concessione edificatoria, trova applicazione nei soli contratti con effetti traslativi e non anche con riguardo ai contratti con efficacia obbligatoria, quale il preliminare di vendita. Il termine per il rogito non è essenziale se non previsto dalle parti. La consegna dell’immobile si presume alla stipula del preliminare, salvo contestazioni. Non c’è obbligo di convocazione del promissario acquirente per il rogito.

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Comunicazione preventiva di iscrizione di ipoteca

L’opposizione a preavviso di ipoteca è inammissibile se proposta oltre il termine di venti giorni dalla notifica, in quanto la mancata impugnazione della cartella esattoriale preclude la possibilità di contestare i crediti in essa contenuti. La prescrizione decennale del canone COSAP, inoltre, risulta interrotta dagli atti interruttivi.

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Cessione del credito tra società

La sentenza affronta il tema del divieto di cessione dei crediti e ne afferma la validità limitatamente alle obbligazioni intuitu personae, escludendo l’applicabilità del divieto alle obbligazioni pecuniarie. Inoltre si affronta il tema della costituzione in mora del debitore, ritenendo idonea la notifica di una citazione a comparire anche in caso di giudice incompetente.

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Prestito tra coniugi e onere della prova

La sentenza ribadisce l’importanza dell’onere della prova nelle controversie di diritto civile, in particolare nei casi di prestito tra coniugi. Il giudice ha ritenuto provata la sussistenza di un prestito in base ai messaggi WhatsApp e ha rigettato l’opposizione, condannando alla restituzione della somma.

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Divisione ereditaria e prelazione ipotecaria

La sentenza chiarisce che la prelazione ipotecaria su quota di immobile in comunione si estende al conguaglio spettante al debitore in sede di divisione. Tuttavia, il creditore ipotecario non può chiedere l’accantonamento della somma, ma deve agire esecutivamente contro il condividente debitore o i suoi eredi.

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Controversia contrattuale di franchising

In tema di franchising, il franchisor non ha un generale obbligo di controllo sulla concorrenza sleale posta in essere da altri franchisee. L’eventuale responsabilità del franchisor per inadempimento contrattuale presuppone la violazione di uno specifico obbligo contrattuale e non può fondarsi sulla clausola generale di buona fede.

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Impianti audiovisivi e controllo a distanza dell'attività dei lavoratori

La Corte di Appello di Messina, in riforma della pronuncia di primo grado, aveva dichiarato la legittimità del licenziamento irrogato da XXX Spa a YYY con lettera del 2 novembre 2017. Anche nel vigore della nuova normativa è stata ritenuta rilevante “la contestazione, al lavoratore, di un fatto reato incidente sul patrimonio del datore di lavoro, mediante esame di informazioni raccolte da un impianto in precedenza autorizzato” (Cass.

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Cessione del credito e onere della prova

La sentenza si concentra sulla verifica della fondatezza di un credito vantato in virtù di una cessione, analizzando la documentazione probatoria presentata e applicando i principi di legge in materia.

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Risoluzione del contratto di locazione per morosità

Il Tribunale ha rigettato sia la domanda di risoluzione del contratto di locazione per morosità che la domanda di sospensione del pagamento dei canoni e compensazione del credito. Si è ritenuto che la morosità del conduttore, pur costituendo di regola un inadempimento grave, nel caso di specie non fosse tale da giustificare la risoluzione del contratto, essendo stata limitata a un solo canone e immediatamente sanata. Inoltre, è stato ritenuto che la clausola del contratto preliminare di compravendita che prevedeva la facoltà di sospendere il pagamento dei canoni non fosse applicabile al caso di specie.

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