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Giurisprudenza Civile

Responsabilità del Sindaco e diritto di regresso dello Stato

La sentenza chiarisce la distinzione tra attività materiale e istituzionale del Sindaco, affermando che l’omesso esercizio di potestà pubblica, seppur non formalizzato in un provvedimento, costituisce condotta istituzionale. Di conseguenza, sussiste la responsabilità diretta ex art. 2043 c.c. e il diritto di regresso dello Stato ex art. 2055 c.c., da graduarsi in base alle responsabilità delle parti.

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Quantificazione del compenso in caso di revoca del mandato

Il giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo implica la valutazione completa del rapporto controverso. La quantificazione del compenso in caso di revoca del mandato va determinata in base alla normativa vigente al momento della revoca stessa. L’onere della prova del nesso di causalità tra la presunta negligenza del legale e il danno subito dal cliente grava sul cliente stesso.

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Risarcimento del danno da occupazione senza titolo

Il diritto al risarcimento del danno da occupazione abusiva di un immobile richiede la prova concreta della perdita di godimento del bene, non essendo sufficiente la mera detenzione senza titolo. L’onere della prova grava sul proprietario che lamenta il danno.

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Buoni postali serie Q/P, tassi decennali

In caso di emissione di una nuova serie di buoni postali con utilizzo dei supporti cartacei della serie precedente e apposizione di timbri indicanti la nuova serie e i nuovi tassi (questi ultimi non sovrapponendosi integralmente alla stampa preesistente), il possessore del titolo non può pretendere, per l’ultimo decennio, gli interessi previsti per la vecchia serie. L’imperfezione materiale nell’apposizione del timbro non vale come manifestazione di volontà negoziale e non determina un errore sulla dichiarazione.

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Presupposti azione revocatoria e compromissione del patrimonio

La sentenza definisce i presupposti dell’azione revocatoria ordinaria, evidenziando come l’eventus damni non richieda la totale compromissione del patrimonio del debitore, ma la sua riduzione o modifica tale da rendere incerto o difficoltoso il soddisfacimento del credito. Viene inoltre analizzato l’istituto della responsabilità aggravata ex art. 96 c.p.c., ribadendo che la sua applicazione presuppone la mala fede o la colpa grave della parte soccombente, ravvisabili nell’abuso dello strumento processuale.

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Deleghe e responsabilità del consiglio di amministrazione

Nelle società di capitali, gli obblighi a carico del datore di lavoro gravano indistintamente su tutti i componenti del consiglio di amministrazione, salvo il caso di delega, validamente conferita, della posizione di garanzia. Il consiglio di amministrazione, stanti, nel caso di delega gestoria, il dovere di vigilanza sull’andamento della gestione e il potere sostitutivo finalizzato all’esercizio della facoltà d’intervento in funzione sostitutiva, e, nel caso di delega di funzioni, il dovere di vigilanza, è gravato dall’obbligo inerente la gestione del rischio essendo il titolare del fascio di poteri in grado di incidere su esso perché su esso influente tramite l’adottata politica aziendale.

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Mutatio libelli, immutabilità della domanda nel corso del giudizio

La sentenza ribadisce il principio di immutabilità della domanda nel corso del giudizio, sancendo che non è ammessa la proposizione di domande nuove in appello.

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La contestazione dell'aumento dei prezzi deve essere tempestiva

Il giudice, in un caso di fornitura di beni, ha stabilito che la contestazione dell’aumento dei prezzi deve essere tempestiva e che l’accettazione tacita dell’opera limita le contestazioni sui vizi. Tuttavia, ha riconosciuto il diritto alla compensazione dei crediti.

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Risoluzione di diritto di transazione per inadempimento

La sentenza afferma il principio per cui, in presenza di una clausola risolutiva espressa, il mancato o ritardato pagamento determina la risoluzione di diritto del contratto. Si evidenzia inoltre come il diritto di avvalersi della clausola risolutiva, in quanto accessorio al credito, si trasferisca al cessionario.

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Risoluzione del contratto di subappalto per inadempimento

La sentenza afferma la legittimità della risoluzione di un contratto di subappalto a seguito di inadempimenti contrattuali, sottolineando come la presenza di una clausola risolutiva espressa renda irrilevante la valutazione sulla gravità dell’inadempimento stesso.

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Responsabilità appaltatore per vizi dell'opera

Il caso riguarda la responsabilità dell’appaltatore per vizi occulti dell’opera. La prescrizione e la decadenza sono da escludere in virtù di specifiche comunicazioni tra le parti. La Cassazione ha stabilito che il riconoscimento dei vizi da parte dell’appaltatore, pur senza riconoscimento di responsabilità, esonera il committente dalla denuncia formale.

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Responsabilità per danni da insidia stradale

La sentenza affronta la responsabilità per custodia (art. 2051 c.c.) in caso di insidia stradale per omessa manutenzione, in combinato disposto con l’art. 1227 c.c. in tema di concorso di colpa. Rileva anche l’onere probatorio del custode e del danneggiato.

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Impianti di telecomunicazioni, canoni di occupazione

La sentenza chiarisce l’interpretazione dell’art. 93 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche in materia di oneri per l’occupazione di beni pubblici da parte degli operatori di telecomunicazioni. Stabilisce l’illegittimità della pretesa di canoni superiori a quelli previsti dalla normativa per le occupazioni successive alla sua entrata in vigore, anche in presenza di contratti pregressi.

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Cessione del credito e carenza di legittimazione passiva

La cessione del credito non implica il subentro del cessionario nei rapporti contrattuali tra cedente e debitore. Ne consegue che il cessionario non può essere chiamato a rispondere di eventuali vizi del contratto originario.

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Mancato addebito di responsabilità per caduta da scale

Il Tribunale ha rigettato la richiesta di risarcimento danni perché, pur in assenza del corrimano, l’evento dannoso (caduta) è stato causato dall’inciampo dell’attrice nel proprio carrello della spesa, escludendo il nesso causale tra la cosa in custodia e il danno.

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Sinistro stradale, manovra azzardata e concorso di colpa

Nel caso di sinistro stradale, l’accertamento della colpa di un conducente non comporta automaticamente l’esclusione di responsabilità dell’altro. Per superare la presunzione di concorso di colpa, è necessario dimostrare l’assenza di nesso causale tra la propria condotta e l’evento dannoso, dimostrando la propria aderenza alle norme sulla circolazione stradale e alla comune prudenza.

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Ipoteca, estinzione crediti ipotecari per prescrizione

La sentenza affronta il tema della prescrizione dei crediti ipotecari e della conseguente estinzione dell’ipoteca stessa. In particolare, si evidenzia l’importanza della corretta notifica dell’avviso di pagamento, quale atto interruttivo della prescrizione. In mancanza di tale notifica, i crediti si considerano prescritti e l’ipoteca deve essere cancellata.

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Azione revocatoria, revoca pagamenti in stato di insolvenza

Il Tribunale accoglie l’azione revocatoria proposta da una società in amministrazione straordinaria, dichiarando inefficaci i pagamenti effettuati da una debitrice in stato di insolvenza. La conoscenza dello stato di decozione si presume in capo al debitore che effettua pagamenti in ritardo o a seguito di azioni giudiziarie.

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Responsabilità Condominio per danni da infiltrazioni

Il Condominio è responsabile per i danni causati agli appartamenti da infiltrazioni provenienti da parti comuni dell’edificio, a meno che non provi il caso fortuito. Il Condominio ha l’obbligo di intervenire per rimuovere le cause delle infiltrazioni anche se non si sono ancora verificati danni.

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Rimborso spese per lavori urgenti in condominio

La sentenza chiarisce la distinzione tra la disciplina del rimborso spese in caso di comunione (art. 1110 c.c.) e quella applicabile in ambito condominiale (art. 1134 c.c.), anche in caso di condominio minimo. Viene inoltre definito l’onere probatorio in capo al condomino che abbia sostenuto le spese per lavori urgenti, sottolineando la necessità di provare la sussistenza dell’urgenza e l’impossibilità di attendere il consenso dell’altro condomino.

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