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Giurisprudenza Civile

Iura novit curia: Il Giudice deve applicare la legge
In una causa tra vicini per violazione delle distanze legali, la Corte di Cassazione ha affermato un principio fondamentale: in base al principio 'iura novit curia', il giudice ha il dovere di individuare e applicare le norme giuridiche pertinenti, inclusi i regolamenti edilizi locali, anche se non specificamente indicate dalla parte che agisce in giudizio. La Corte ha cassato la sentenza d'appello che aveva erroneamente ritenuto 'nuova' e quindi inammissibile la domanda basata su tali regolamenti, rinviando il caso per un nuovo esame nel merito.
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Immobili da costruire: la tutela salta se l’opera è finita
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7411/2024, ha stabilito che la nullità del contratto preliminare per la mancata consegna della polizza fideiussoria, prevista a tutela degli acquirenti di immobili da costruire, non può essere fatta valere se l'immobile è stato completato al momento della domanda giudiziale. Questa specifica protezione è limitata alla fase di costruzione, per garantire l'acquirente dal rischio di insolvenza del costruttore prima della fine dei lavori.
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Rinuncia al ricorso e spese legali: la decisione
Una lavoratrice, dopo aver impugnato in Cassazione un decreto del Tribunale relativo all'ammissione al passivo fallimentare, ha effettuato una rinuncia al ricorso. Nonostante la richiesta di compensazione delle spese, la Corte di Cassazione, accogliendo l'istanza della controparte, ha dichiarato estinto il processo e ha condannato la ricorrente al pagamento delle spese legali, applicando il principio di causalità.
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Rinuncia ricorso Cassazione: effetti sull’incidentale
Una società di gestione idrica rinuncia al proprio ricorso principale in Cassazione in una causa relativa a rimborsi per il servizio di depurazione. La Corte Suprema dichiara estinto il ricorso principale ma procede all'analisi del ricorso incidentale presentato da un'altra società, rigettandolo. La decisione chiarisce che la rinuncia al ricorso in Cassazione non annulla l'efficacia di un ricorso incidentale, il quale deve essere comunque esaminato nel merito.
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Estinzione del giudizio: la Cassazione chiude il caso
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7425/2024, ha dichiarato l'estinzione del giudizio in una controversia riguardante una servitù coattiva di passaggio ferroviario. La decisione è seguita a un accordo transattivo tra le parti e alla rinuncia alle domande da parte della società ricorrente. Di conseguenza, il processo si è concluso senza una sentenza di merito, e le spese legali sono state integralmente compensate tra i contendenti, evidenziando come la volontà delle parti possa porre fine a una lite anche nella fase di legittimità.
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Opponibilità cessione crediti: la Cassazione decide
Una società di factoring si è vista negare l'opponibilità di una cessione di crediti nei confronti del fallimento di un'impresa cliente. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7415/2024, ha riformato la decisione di merito, accogliendo quasi tutti i motivi di ricorso. L'ordinanza chiarisce punti fondamentali sull'opponibilità cessione crediti, stabilendo che un timbro postale può conferire data certa anche se apposto sul retro di un documento e che, per l'opponibilità, è sufficiente la prova del pagamento parziale del corrispettivo, non necessariamente riferito a specifici crediti. La causa è stata rinviata alla Corte d'Appello per un nuovo esame.
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Rinuncia al ricorso: chi paga le spese legali?
Una lavoratrice rinuncia al ricorso in Cassazione contro una società fallita, proponendo la compensazione delle spese. La Corte dichiara estinto il processo per rinuncia al ricorso e, su richiesta della controparte, condanna la ricorrente al pagamento delle spese legali, escludendo il doppio contributo unificato.
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Errore di Fatto: Quando non si può chiedere la revoca
Un contribuente ha richiesto la revoca di un'ordinanza della Cassazione, sostenendo un errore di fatto per la mancata valutazione di una memoria e per l'errata condanna alle spese. La Corte ha respinto il ricorso, chiarendo la distinzione tra errore di fatto, che è una svista percettiva, ed errore di diritto, che è un errore di giudizio. Poiché le questioni sollevate implicavano valutazioni giuridiche e non mere sviste, la richiesta di revocazione è stata dichiarata inammissibile.
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Indennità per vincolo espropriativo: guida completa
La Cassazione chiarisce che l'indennità per vincolo espropriativo reiterato spetta al proprietario senza la necessità di una prova specifica del danno. Il pregiudizio è considerato automatico. L'ente attuatore, se indicato come finanziatore, è tenuto al pagamento, non l'autorità che ha formalmente disposto il vincolo.
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Contratto di appalto: prevale l’accordo tra le parti
Una società di costruzioni ha impugnato una sentenza che le negava un pagamento, sostenendo la nullità del contratto di appalto perché difforme dalle regole di un finanziamento pubblico. La Corte d'Appello ha respinto il ricorso, affermando che il contratto firmato tra le parti ha forza di legge e prevale, non essendo stata dimostrata alcuna causa di nullità. L'impresa ha quindi diritto solo al compenso pattuito e non all'intero importo del contributo pubblico.
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Distrazione delle spese: rimedi per l’omessa pronuncia
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7409/2024, chiarisce che l'omessa pronuncia del giudice sulla richiesta di distrazione delle spese processuali a favore dell'avvocato costituisce un errore materiale. Pertanto, il rimedio corretto non è l'impugnazione, ma la procedura di correzione dell'errore materiale. Nel caso di specie, un avvocato, curatore di un'eredità giacente, aveva ottenuto una vittoria processuale ma la Corte aveva omesso di disporre la distrazione delle spese in suo favore. L'ordinanza in esame accoglie l'istanza di correzione, modificando la precedente decisione per includere la clausola di distrazione, garantendo così al legale un rapido titolo esecutivo.
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Risarcimento volo cancellato: Cassazione rinvia
In un caso riguardante la richiesta di risarcimento per un volo cancellato e ritardato, la Corte di Cassazione ha emesso un'ordinanza interlocutoria. Invece di decidere nel merito, ha rinviato la causa a una pubblica udienza. La decisione è motivata dalla complessità delle questioni sollevate dalla compagnia aerea, che includono vizi procedurali (ultra ed extra petita), l'onere della prova per il danno morale e la corretta applicazione del Regolamento Europeo 261/04 sulla compensazione pecuniaria.
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Responsabilità amministratore srl: risarcimento socio
La sentenza analizza un caso di responsabilità amministratore srl per gravi omissioni fiscali. Un socio ha citato in giudizio l'amministratore di una s.r.l.s., poi cancellata, per i danni derivanti da avvisi di accertamento notificati sia alla società che a lui personalmente, a causa della mancata presentazione delle dichiarazioni dei redditi. La Corte d'Appello di Ancona ha parzialmente riformato la decisione di primo grado, condannando l'amministratore a risarcire il socio per il danno diretto subito (l'accertamento fiscale personale basato sulla presunzione di utili non dichiarati), riconoscendo il nesso causale diretto tra la condotta omissiva dell'amministratore e il pregiudizio personale del socio.
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Diritto alla provvigione: spetta se l’immobile cambia?
Un'agenzia immobiliare ha richiesto la provvigione per la vendita di un immobile, che però era stato modificato (da due unità a una) tra la visita e l'acquisto. La Corte d'Appello aveva negato il compenso, ma la Cassazione ha annullato la decisione. Secondo la Suprema Corte, il diritto alla provvigione sussiste se l'intervento del mediatore è stato un antecedente necessario alla conclusione dell'affare, anche in caso di variazioni dell'immobile, e la confessione degli acquirenti non può essere ignorata.
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Certificato di agibilità: obbligo del locatore
Un locatore ha citato in giudizio un conduttore, gestore di una pensione, per il mancato pagamento dei canoni. Il conduttore aveva sospeso i pagamenti a causa della mancanza del certificato di agibilità. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione dei giudici di merito, stabilendo che la consegna di un immobile provvisto dei permessi necessari per l'uso pattuito, incluso il certificato di agibilità, è un'obbligazione primaria del locatore. L'assenza di tale certificato costituisce un grave inadempimento che giustifica la sospensione del pagamento del canone da parte del conduttore, anche se l'immobile è materialmente utilizzato.
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Riconoscimento debito: la prova nelle bollette luce
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7387/2024, ha stabilito che il pagamento di un acconto su una fattura contestata costituisce un riconoscimento del debito, anche se implicito. Inoltre, ha ribadito che i consumi registrati dal contatore godono di una presunzione di veridicità: spetta al cliente dimostrare, con prove concrete, un eventuale malfunzionamento o un'anomalia nei consumi. Una contestazione generica delle bollette non è sufficiente a invertire l'onere della prova, che resta a carico del consumatore.
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Competenza tabellare: il rinvio alla sezione corretta
Una società di trasporti ha citato in giudizio un'altra azienda per il pagamento di proventi derivanti da un sistema di tariffazione integrata. Dopo le decisioni di primo e secondo grado, il caso è giunto in Cassazione. Con un'ordinanza interlocutoria, la Corte non ha deciso nel merito, ma ha affrontato la questione della competenza tabellare, stabilendo che la materia rientrava nella giurisdizione della Prima Sezione Civile e ha disposto la trasmissione degli atti a quest'ultima per la trattazione.
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Competenza tabellare: concessione servizio pubblico
Un'associazione che fornisce un servizio di trasporto per persone con disabilità ha citato in giudizio un Comune per ottenere il pagamento delle rette. Dopo aver perso nei primi due gradi di giudizio, ha proposto ricorso in Cassazione. La Suprema Corte, con un'ordinanza interlocutoria, non ha deciso il merito della controversia, ma ha affrontato la questione della competenza tabellare. Ha stabilito che, trattandosi di una concessione di servizio pubblico, la materia rientra nella competenza della Prima Sezione Civile e non della Terza, disponendo la trasmissione degli atti.
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Copia sentenza in Cassazione: il rischio inammissibilità
Una società finanziaria ricorre in Cassazione per un risarcimento danni contro una compagnia telefonica. La Corte Suprema, tuttavia, non decide nel merito e sospende il giudizio. La ragione è un vizio di forma potenzialmente fatale: la copia della sentenza impugnata, depositata telematicamente, era priva del 'glifo di deposito' e degli altri identificativi, mettendo a serio rischio di inammissibilità l'intero ricorso. La Corte ha rinviato il caso in attesa di una decisione a sezioni unite su questo specifico tema procedurale.
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Risarcimento danno idrico: la Cassazione decide
Un cittadino cita in giudizio una società di fornitura idrica per una prolungata interruzione del servizio. Dopo una prima vittoria, la Corte d'Appello nega il risarcimento per mancanza di prove. La Corte di Cassazione ribalta la decisione, stabilendo che il danno non patrimoniale derivante dalla mancanza di un bene essenziale come l'acqua può essere provato anche tramite presunzioni. L'ordinanza chiarisce i criteri per ottenere il risarcimento danno idrico, rinviando il caso per un nuovo esame.
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