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Giurisprudenza Civile

Accertamento tributario e fallimento: la Cassazione
Una società in stato di fallimento ha impugnato un accertamento fiscale relativo a quote di ammortamento e costi non inerenti. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo principi fondamentali sull'accertamento tributario in caso di fallimento. In particolare, ha confermato che la giurisdizione per l'accertamento dei crediti tributari rimane in capo al giudice tributario anche durante la procedura concorsuale. Inoltre, ha ribadito l'ampio potere del giudice d'appello di riesaminare nel merito l'intera pretesa fiscale, superando le valutazioni del primo grado.
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Copertura finanziaria pubblico impiego: Cassazione rinvia
Un dipendente pubblico si vede negare una progressione economica, nonostante il superamento di una selezione, a causa di presunte irregolarità amministrative. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, non decide il caso ma lo rinvia a una pubblica udienza per la particolare importanza delle questioni sollevate. Il focus è sulla validità delle procedure selettive in assenza di una formale copertura finanziaria nel pubblico impiego, dell'impegno di spesa e del visto di regolarità contabile, temi cruciali per il rapporto tra diritti dei lavoratori e vincoli di bilancio della Pubblica Amministrazione.
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Copertura finanziaria: validità progressioni nel P.A.
Una dipendente pubblica ottiene una progressione di carriera, ma l'ente locale la contesta per mancanza di copertura finanziaria. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, non decide il caso ma lo rinvia a pubblica udienza per risolvere complesse questioni di diritto sulla nullità degli atti amministrativi privi di impegno di spesa e visto di regolarità contabile, e sulla ripartizione dell'onere della prova.
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Errore di fatto Cassazione: rinvio a pubblica udienza
La Corte di Cassazione, con un'ordinanza interlocutoria, ha rinviato a pubblica udienza un ricorso per revocazione basato su un presunto errore di fatto. Il caso riguarda il diniego di trasferimento coattivo di un immobile, ritenuto affetto da abuso edilizio primario. Il ricorrente sostiene che la Cassazione abbia commesso un errore di fatto, ignorando la presenza di regolari concessioni edilizie documentate negli atti. Data la particolare rilevanza della questione, il Collegio ha disposto una trattazione approfondita in pubblica udienza.
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Foro del consumatore: anche il lavoratore è cliente
Un avvocato ha citato in giudizio una sua cliente, dirigente medico, per il pagamento delle proprie competenze professionali relative a una causa di lavoro. Il tribunale di primo grado si era dichiarato incompetente, ma la Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione. È stato stabilito che il foro del consumatore si applica sempre quando un lavoratore dipendente, anche se professionista, agisce per questioni legate al suo rapporto di lavoro. Di conseguenza, il tribunale competente è quello del luogo di residenza del cliente-consumatore.
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Progressione economica PA: copertura finanziaria
Un dipendente pubblico si vede negare la progressione economica a causa della nullità della procedura selettiva, dichiarata dalla Corte d'Appello per mancanza di copertura finanziaria. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, non decide il caso ma lo rinvia a pubblica udienza per risolvere questioni fondamentali sul ruolo della copertura finanziaria e sulla sua prova nelle selezioni interne della Pubblica Amministrazione. L'ordinanza sottolinea l'estremo rilievo delle problematiche emerse.
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Prescrizione medici specializzandi: Cassazione conferma
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi di un gruppo di medici, confermando la prescrizione del loro diritto al risarcimento per la mancata retribuzione durante la specializzazione. L'ordinanza ribadisce che il termine di prescrizione per i medici specializzandi è di dieci anni, decorrente dal 27 ottobre 1999. I ricorrenti, avendo agito in giudizio solo nel 2014, hanno visto la loro richiesta respinta e sono stati condannati per lite temeraria a causa di un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato da oltre un decennio.
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Progressione economica PA: validità senza copertura?
Una dipendente pubblica si vede annullare la promozione dalla Corte d'Appello per mancanza di copertura finanziaria da parte del Comune. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ritiene la questione complessa e rinvia il caso a pubblica udienza per definire i criteri di validità della progressione economica PA in assenza di fondi e il relativo onere della prova.
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Opponibilità al fallimento: la trascrizione è decisiva
Un creditore ha agito per invalidare la vendita di un immobile a una società poi fallita. La Cassazione ha confermato l'inammissibilità della domanda contro la procedura concorsuale. La ragione decisiva è la mancata trascrizione della domanda giudiziale prima della dichiarazione di fallimento, requisito essenziale per l'opponibilità al fallimento. Un precedente sequestro conservativo è stato ritenuto ininfluente a tal fine.
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Litispendenza: quando due cause non sono identiche
Una società notifica prima solo la richiesta di un'ingiunzione, portando a una causa sulla nullità della notifica. Successivamente, notifica correttamente richiesta e decreto, scatenando un'opposizione. Un giudice di merito ha erroneamente dichiarato litispendenza tra le due cause. La Corte di Cassazione ha annullato tale decisione, stabilendo che i due procedimenti non sono identici: il primo riguarda un vizio procedurale, il secondo il merito del credito. Di conseguenza, non sussistono i presupposti per la litispendenza.
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Sanzione disciplinare: quando il ricorso è inammissibile
Un professionista sanitario ha ricevuto una sanzione disciplinare di 3 giorni di sospensione per mancata ripresa del servizio. Dopo aver perso nei primi due gradi di giudizio, ha presentato ricorso in Cassazione. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, ribadendo che l'interpretazione dei regolamenti disciplinari e la valutazione sulla proporzionalità della sanzione sono di competenza dei giudici di merito e non possono essere oggetto di un nuovo esame dei fatti in sede di legittimità, se non per specifici vizi di legge.
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Relazione attestatore: requisiti e nullità concordato
Una società in liquidazione ha visto respingere la sua domanda di concordato preventivo a causa di una relazione dell'attestatore ritenuta troppo generica. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 15533/2024, ha confermato la decisione, stabilendo che una relazione attestatore concordato carente nella verifica dei dati contabili è motivo sufficiente per dichiarare l'inammissibilità della proposta, assorbendo ogni altra censura. Il caso sottolinea l'importanza cruciale della diligenza del professionista incaricato.
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Progressione economica: copertura finanziaria e nullità
Una dipendente pubblica si vede annullare la propria progressione economica dalla Corte d'Appello a causa della mancanza di copertura finanziaria da parte dell'ente. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, non decide nel merito ma rinvia il caso a una pubblica udienza, sollevando questioni di massima importanza sul rapporto tra validità della procedura selettiva e requisiti contabili come l'impegno di spesa e il visto di regolarità.
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Risarcimento del danno: la Cassazione fa chiarezza
Una società immobiliare acquista un complesso da una banca, scoprendo solo dopo un vincolo edilizio non dichiarato che ne compromette lo sviluppo. La Corte di Cassazione, intervenendo per la seconda volta, stabilisce che la società ha diritto a un pieno risarcimento del danno. Questo include non solo la restituzione del prezzo ma anche il mancato guadagno (lucro cessante) e il rimborso di tutte le imposte pagate (danno emergente). La sentenza chiarisce la fondamentale differenza tra l'obbligo di restituire il prezzo, considerato un debito di valuta, e l'obbligo di risarcire il danno, che è un debito di valore e quindi soggetto a rivalutazione e interessi.
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Prova testimoniale appalto: la Cassazione decide
Una società edile ha citato in giudizio un'immobiliare per il saldo di un contratto di appalto. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione di merito che, basandosi sulla prova testimoniale, ha ritenuto valido un prezzo a corpo inferiore a quello richiesto. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, sottolineando come il contratto d'appalto non richieda la forma scritta e come la valutazione dell'ammissibilità e attendibilità della prova testimoniale appalto rientri nella discrezionalità del giudice di merito, se adeguatamente motivata.
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Buoni Postali Fruttiferi: il timbro prevale sul testo
Un risparmiatore ha acquistato dei buoni postali fruttiferi della serie 'Q/P', caratterizzati da un timbro che aggiornava i tassi di interesse di una serie precedente. Poiché il timbro non copriva i tassi per l'ultimo decennio, il risparmiatore ha chiesto l'applicazione di quelli, più vantaggiosi, previsti dal modulo originale. La Corte di Cassazione, riformando la decisione di merito, ha stabilito che l'apposizione del timbro comporta l'accettazione integrale della nuova disciplina della serie 'Q', che prevale su quella precedente, anche per le parti non materialmente coperte dalla timbratura.
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Contestazione disciplinare: specificità e difesa
Un dirigente pubblico ha impugnato una sanzione pecuniaria sostenendo la genericità della contestazione disciplinare. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, chiarendo che la contestazione è valida se, pur facendo riferimento a documenti allegati (per relationem), consente al lavoratore di esercitare pienamente il proprio diritto di difesa. Il caso sottolinea che il dipendente deve dimostrare concretamente come la presunta genericità abbia leso tale diritto.
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Principio di apparenza: rito e impugnazione
La Corte di Cassazione chiarisce i limiti del principio di apparenza. In un caso relativo al pagamento di compensi legali, un Tribunale aveva dichiarato inammissibile un appello basandosi sulla forma del provvedimento (ordinanza) emesso dal Giudice di Pace. Tuttavia, la Cassazione ha stabilito che se il giudice di primo grado dichiara esplicitamente che la causa è soggetta al rito ordinario, l'impugnazione corretta è l'appello, a prescindere dalla forma del provvedimento. La sostanza della decisione prevale sulla forma, garantendo la certezza del diritto.
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Amministratore di fatto: prova e Cassazione
Un contribuente, ritenuto amministratore di fatto di una società fallita, ha ricevuto avvisi di accertamento fiscale. La Corte di Cassazione ha respinto il suo ricorso, confermando che la gestione concreta dell'attività (come operare sui conti correnti e trattare con fornitori) costituisce prova sufficiente del ruolo di amministratore di fatto. La Corte ha inoltre stabilito che una sentenza resta valida se sorretta da una motivazione autonoma e solida, anche in presenza di un'altra motivazione errata.
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Spese legali legge Pinto: i criteri di liquidazione
La Corte di Cassazione interviene sulla corretta liquidazione delle spese legali nella legge Pinto, affermando che il compenso deve includere tutte le fasi processuali, compresa quella istruttoria, e non può essere ridotto al di sotto dei minimi tariffari senza adeguata motivazione. La sentenza chiarisce come il giudice debba calcolare le spese legali legge Pinto in modo equo e conforme ai parametri normativi, accogliendo il ricorso di un cittadino contro una liquidazione ritenuta insufficiente.
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