La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 26415/2024, ha confermato la confisca di un immobile oggetto del reato di infedeltà patrimoniale, nonostante l'intervenuta prescrizione. La Corte ha stabilito che, quando l'atto dispositivo dannoso costituisce di per sé il reato ('reato contratto'), il profitto confiscabile è l'intero bene e non un guadagno netto. Viene inoltre ribadito che la confisca diretta, a differenza di quella per equivalente, è una misura con finalità ripristinatoria e può essere disposta anche in caso di estinzione del reato, a patto che la responsabilità sia stata accertata in un precedente grado di giudizio.
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