LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisprudenza Civile

Condotta antisindacale: fondi dirigenti a non dirigenti
Una pubblica amministrazione regionale, durante la contrattazione integrativa, ha concordato con alcune sigle sindacali di destinare i fondi residui, originariamente previsti per la retribuzione dei dirigenti, al personale non dirigente. Un'organizzazione sindacale rappresentativa dei dirigenti ha impugnato l'accordo, denunciando una condotta antisindacale. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, stabilendo che la contrattazione integrativa non ha il potere di modificare la destinazione dei fondi stabilita dalle fonti di livello superiore (contratto nazionale). Tale comportamento, che esorbita dalle competenze della contrattazione di secondo livello, è stato qualificato come condotta antisindacale.
Continua »
Giurisdizione giudice ordinario per penali in appalti
Una società di trasporti veniva sanzionata da un'autorità regionale per inadempienze in un contratto di servizio pubblico. Dopo un lungo iter nei tribunali amministrativi, la Corte di Cassazione ha stabilito la giurisdizione del giudice ordinario, poiché la controversia riguarda una penale di natura contrattuale. L'ordinanza introduce anche un'importante novità procedurale: a seguito delle recenti riforme, la causa, una volta cassata la decisione amministrativa, deve essere riassunta direttamente davanti alla Corte d'Appello civile, e non al tribunale di primo grado, per accelerare i tempi della giustizia.
Continua »
Prescrizione rivalutazione contributiva: la Cassazione
Un lavoratore si è visto negare la rivalutazione dei contributi per esposizione ad amianto perché la richiesta era stata presentata oltre il termine di prescrizione decennale, calcolato dalla data di pensionamento. La Corte di Cassazione ha annullato tale decisione, chiarendo che il termine per la prescrizione rivalutazione contributiva non decorre automaticamente dalla pensione, ma dal momento in cui il lavoratore acquisisce la consapevolezza del proprio diritto, ovvero dell'avvenuta esposizione nociva. La causa è stata rinviata alla Corte d'Appello per una nuova valutazione basata su questo principio.
Continua »
Solidarietà Attiva: Non si presume mai tra creditori
Un professionista ha richiesto il pagamento dei suoi onorari a una società committente. Quest'ultima sosteneva di aver già saldato il debito pagando lo studio tecnico associato di cui il professionista faceva parte. La Corte d'Appello aveva dato ragione alla società, presumendo una 'solidarietà attiva' tra i professionisti. La Corte di Cassazione ha annullato tale decisione, stabilendo che la solidarietà attiva non si presume mai, ma deve essere esplicitamente prevista dalla legge o da un accordo. Il caso è stato rinviato per una nuova valutazione.
Continua »
Onere prova nesso causale: chi lo deve dimostrare?
Un'azienda subisce un furto e accusa la società di vigilanza di inadempimento. La Cassazione chiarisce che, in caso di inadempimento contrattuale, l'onere della prova del nesso causale tra la condotta del debitore e il danno subito spetta al creditore. Senza questa prova, la richiesta di risarcimento non può essere accolta.
Continua »
Consulenza tecnica collegiale: dimissioni e validità
La Corte di Cassazione ha confermato la validità di una consulenza tecnica collegiale nonostante le dimissioni di uno degli esperti. La decisione si fonda sulla prova che il contributo del perito dimissionario era stato comunicato e valutato dagli altri membri del collegio. Il ricorrente, insistendo in un ricorso manifestamente infondato, è stato inoltre condannato per lite temeraria, stabilendo un importante principio sull'abuso del processo.
Continua »
Contributo di solidarietà: Cassazione lo boccia
La Corte di Cassazione ha dichiarato illegittimo il contributo di solidarietà applicato da una Cassa di previdenza privata sulla pensione di una professionista. La Corte ha stabilito che tali prelievi, essendo prestazioni patrimoniali, possono essere introdotti solo dalla legge (riserva di legge) e non dall'autonomia regolamentare dell'ente. Inoltre, ha confermato che il diritto al rimborso delle somme trattenute si prescrive in dieci anni, non in cinque.
Continua »
Compensazione spese legali: quando è legittima?
Una cittadina ha citato in giudizio un ente previdenziale per ottenere un estratto conto certificativo. Ottenuto il documento in corso di causa, i giudici di primo e secondo grado hanno compensato le spese legali. La Suprema Corte di Cassazione, con l'ordinanza in esame, ha dichiarato inammissibile il ricorso della cittadina, confermando la legittimità della compensazione spese legali a causa di un'oggettiva incertezza giurisprudenziale esistente al momento dell'avvio della causa, che giustificava la decisione dei giudici di merito.
Continua »
Interessi moratori D.Lgs. 231/2002: sì a factoring
Una società di factoring, cessionaria di crediti per forniture sanitarie verso un'azienda ospedaliera pubblica, ha richiesto il pagamento degli interessi di mora secondo il D.Lgs. 231/2002. L'azienda sanitaria si opponeva, sostenendo che la cessione del credito avesse natura finanziaria e non commerciale. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che la natura del debito è determinata dall'operazione originaria (la fornitura) e non dalla successiva cessione. Di conseguenza, alla società di factoring spettano gli interessi moratori D.Lgs. 231/2002, poiché acquisisce tutti i diritti del creditore originario.
Continua »
Giudicato amianto: nuova legge non riapre il caso
Un lavoratore, dopo una sentenza definitiva che gli aveva negato i benefici per esposizione ad amianto fino a maggio 2003, ha intentato una nuova causa per lo stesso periodo basandosi su una legge successiva. La Corte di Cassazione ha annullato la decisione della Corte d'Appello, affermando che il principio del giudicato amianto impedisce di ridiscutere una questione già decisa, anche in presenza di nuova legislazione (ius superveniens), a meno che la nuova norma non lo consenta esplicitamente.
Continua »
Responsabilità banca assegno falso: il caso in Cassazione
La Corte di Cassazione esamina un caso di responsabilità della banca per assegno falso, confermando il concorso di colpa al 50% del correntista che non aveva comunicato l'annullamento dei titoli. La Corte ha dichiarato inammissibili i ricorsi volti a ridiscutere la ripartizione della colpa, ma ha cassato la sentenza per omessa pronuncia sulla domanda di manleva di una banca nei confronti delle altre, rinviando la causa alla Corte d'Appello.
Continua »
Ricorso per cassazione contro un ente previdenziale
Un cittadino ha presentato un ricorso per cassazione contro una sentenza della Corte d'Appello sfavorevole. L'azione è diretta verso un istituto di previdenza e assistenza. L'ordinanza della Corte di Cassazione introduce il caso, evidenziando che il ricorso si basa su quattro distinti motivi, che verranno esaminati nel corso del giudizio di legittimità.
Continua »
Lavoro forestale: rapporto di diritto privato o pubblico?
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 23692/2024, ha stabilito che il rapporto di lavoro forestale con le Amministrazioni Statali è di natura privatistica e non rientra nel pubblico impiego. La Suprema Corte ha cassato la decisione di merito che aveva negato a un lavoratore un'indennità prevista dal CCNL, riaffermando che specifiche leggi di settore escludono tali rapporti dall'ambito pubblicistico, rendendo applicabile la contrattazione collettiva privata.
Continua »
Onere della prova prelievi fraudolenti: la Cassazione
Una correntista subiva prelievi fraudolenti e citava in giudizio la propria banca. I tribunali di merito respingevano la sua richiesta, ma la Corte di Cassazione ha annullato la decisione. Con l'ordinanza n. 23683/2024, la Suprema Corte ha ribadito un principio fondamentale: in caso di prelievi non autorizzati, l'onere della prova spetta alla banca, che deve dimostrare la colpa grave del cliente per essere esonerata da responsabilità.
Continua »
Concorso di colpa assegno: la Cassazione decide
Una compagnia assicurativa ha inviato assegni non trasferibili via posta ordinaria, che sono stati rubati e incassati fraudolentemente da soggetti con documenti falsi. La Corte di Cassazione, riformando le decisioni precedenti, ha stabilito il principio del concorso di colpa assegno a carico del mittente. Secondo la Corte, l'invio tramite un mezzo non sicuro costituisce una negligenza che contribuisce al danno, riducendo così la responsabilità dell'ente pagatore che non ha identificato correttamente il presentatore.
Continua »
Sospensione feriale termini: quando non si applica?
Una società portuale ottiene il pagamento per servizi su un'imbarcazione. La banca proprietaria si oppone e vince in appello. La Cassazione, però, annulla tutto: l'appello era tardivo perché per queste cause non vale la sospensione feriale termini. Il primo giudizio diventa definitivo.
Continua »
Diritto di critica: limiti e diffamazione negli esposti
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 23641/2024, ha confermato la condanna per diffamazione a carico di un cittadino che aveva presentato una serie di esposti contro un avvocato. La Corte ha stabilito che l'esercizio del diritto di critica non giustifica l'uso di espressioni offensive e non supportate da fatti. Viene inoltre chiarito che, in caso di accoglimento parziale della domanda, il giudice può condannare la parte prevalentemente soccombente al pagamento integrale delle spese. Infine, è stata confermata la sanzione per lite temeraria a carico di chi propone un appello con motivi palesemente infondati.
Continua »
Motivazione cartella di pagamento: il rinvio in pubblica udienza
La Corte di Cassazione, di fronte a orientamenti contrastanti sul livello di motivazione richiesto per una cartella di pagamento relativa a spese legali, ha emesso un'ordinanza interlocutoria. Un cittadino aveva impugnato con successo una cartella per difetto di motivazione. L'Amministrazione ha presentato ricorso. La Corte, riconoscendo l'importanza della questione per l'uniformità del diritto, ha disposto il rinvio della causa a pubblica udienza per risolvere l'incertezza legale.
Continua »
Locazione uso diverso: validità e termine annuale
La Corte di Cassazione esamina un caso di locazione uso diverso con durata annuale, collegata a un precedente contratto di comodato. La società conduttrice contestava la validità del termine breve, sostenendo la simulazione del comodato. Le corti di merito hanno confermato la validità del contratto, legando la durata transitoria della locazione alla disponibilità temporanea dell'immobile da parte della locatrice. La Cassazione, riconoscendo la rilevanza delle questioni di diritto sollevate, ha disposto il rinvio della causa a pubblica udienza per una decisione approfondita.
Continua »
Responsabilità del committente per danni da appalto
Una proprietaria subisce danni a causa di lavori edili nel fondo vicino. I tribunali di merito condannano solo il direttore dei lavori e il subappaltatore, escludendo il proprietario committente. La Corte di Cassazione, riconoscendo la particolare rilevanza della questione sulla responsabilità del committente, non decide il caso ma lo rinvia a una pubblica udienza per un esame approfondito. La decisione finale chiarirà i limiti della responsabilità del proprietario per i danni causati dall'appaltatore.
Continua »