La Corte di Cassazione si è pronunciata sul calcolo delle pensioni per gli avvocati, chiarendo le regole per la rivalutazione dei redditi. La controversia nasceva dall'applicazione da parte della Cassa di previdenza di un indice di rivalutazione inferiore a quello corretto per legge (legge n. 576/1980). La Corte ha stabilito due principi fondamentali: 1) la rivalutazione dei redditi deve partire dal 1980, applicando l'indice ISTAT relativo alla svalutazione tra il 1979 e il 1980; 2) la pensione deve essere calcolata sui redditi corrispondenti alla contribuzione effettivamente versata. Pertanto, se un professionista ha versato contributi basati su un reddito rivalutato in misura inferiore, la sua pensione sarà commisurata a tale reddito e non a quello, più elevato, che sarebbe risultato dalla corretta rivalutazione. La Corte ha quindi accolto parzialmente il ricorso della Cassa di previdenza, cassando la sentenza d'appello e rinviando la causa per una nuova decisione basata su questi principi.
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