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Giurisprudenza Civile

Responsabilità perito stimatore: la stima errata
Una società acquista un immobile all'asta basandosi su una perizia. Scoperti vizi gravi, fa causa al perito. La Cassazione chiarisce che la responsabilità perito stimatore non sussiste se la consulenza tecnica d'ufficio (CTU) a supporto dell'accusa è contraddittoria e insufficiente, confermando la decisione d'appello che aveva escluso la colpa del professionista.
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Notifica irreperibili: quando la parte è assente
La Corte di Cassazione ha emesso un'ordinanza interlocutoria per gestire un caso in cui l'appellante era diventato irreperibile dopo il decesso del suo avvocato. A seguito di un tentativo di notifica fallito, attestato da un verbale di "vane ricerche", la Corte ha disposto il rinnovo della notifica secondo la procedura per la notifica irreperibili prevista dall'art. 143 c.p.c. La decisione mira a salvaguardare il diritto di difesa e l'integrità del contraddittorio prima di procedere ulteriormente.
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Liquidazione spese legali: la Cassazione chiarisce
Un cittadino ha chiesto un'equa riparazione per la durata irragionevole di un processo. Dopo aver vinto l'opposizione a un primo decreto, la Corte d'Appello aveva liquidato le spese legali in modo frazionato. La Cassazione ha stabilito che la liquidazione spese legali deve essere unitaria, basata sul valore totale della somma finale riconosciuta e non su singole fasi, garantendo un rimborso più equo.
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Revisione prezzi appalti: esclusa per servizi esclusi
Un operatore turistico ha richiesto un adeguamento economico per un appalto pubblico relativo a servizi di viaggio. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che il meccanismo di revisione prezzi appalti non si applica ai contratti per servizi specifici, come quelli ricreativi, poiché rientrano nelle categorie escluse dal campo di applicazione principale del vecchio Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 163/2006).
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Responsabilità conducente militare: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha confermato la condanna per risarcimento danni a carico di un militare, del suo superiore e del Ministero della Difesa, a seguito di un grave incidente avvenuto durante un'esercitazione. La Corte ha stabilito che la manovra di sorpasso imprudente, eseguita con un mezzo blindato su un terreno sconnesso e franoso, costituisce una condotta colpevole che non può essere giustificata dal contesto militare. Viene quindi ribadita la piena responsabilità del conducente militare quando viola le norme di comune prudenza, rendendo prevedibile l'evento dannoso.
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Massimale pensionabile spettacolo: la Cassazione decide
Un lavoratore dello spettacolo aveva ottenuto la riliquidazione della pensione senza l'applicazione del tetto retributivo. L'Ente Previdenziale ha impugnato la decisione. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, stabilendo che il massimale pensionabile spettacolo deve essere applicato anche alla "quota B" della pensione (anzianità maturate dopo il 1992). Secondo la Corte, tale limite non è mai stato abrogato ed è un elemento essenziale per bilanciare il sistema previdenziale specifico del settore.
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Improcedibilità del ricorso: l’onere del deposito
La Corte di Cassazione dichiara l'improcedibilità del ricorso di un avvocato a causa del mancato deposito della relata di notifica della sentenza impugnata. La decisione sottolinea come questo adempimento sia essenziale per verificare la tempestività dell'impugnazione entro il termine breve, ribadendo il rigore formale richiesto nel giudizio di legittimità, in linea con la giurisprudenza nazionale ed europea.
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Prescrizione contributi: appello inammissibile
Una professionista si opponeva al pagamento di somme richieste da un ente previdenziale, sostenendo l'avvenuta prescrizione contributi. La Corte di Cassazione ha dichiarato il suo ricorso inammissibile, confermando che gli estratti conto inviati dall'ente erano atti idonei a interrompere la prescrizione. La Corte ha chiarito che non è possibile, in sede di legittimità, rimettere in discussione l'accertamento dei fatti svolto dai giudici di merito, sanzionando inoltre la ricorrente per abuso del processo.
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Interessi compensativi contratto preliminare: la guida
La Corte di Cassazione chiarisce che in un contratto preliminare di compravendita, in caso di inadempimento del compratore, gli interessi compensativi sul prezzo decorrono non dalla data pattuita per il rogito, ma dal momento in cui il venditore comunica formalmente la propria disponibilità a concludere l'atto definitivo. Questa comunicazione rende il credito liquido ed esigibile. La richiesta di risarcimento per ulteriori danni è stata respinta per un vizio procedurale, sottolineando l'importanza di reiterare le istanze istruttorie in appello.
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Contributo di solidarietà: Cassazione dice no
Un ente previdenziale professionale ha impugnato la sentenza che riteneva illegittimo il contributo di solidarietà imposto a un pensionato. La Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando l'orientamento consolidato che nega tale potere alle casse privatizzate e ha sanzionato l'ente per abuso del processo. Il termine di prescrizione per la restituzione è decennale.
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Efficacia vincolante sentenza penale: guida pratica
Un ex dipendente, condannato per una frode ai danni della sua azienda, ha impugnato la condanna al risarcimento civile sostenendo che la prescrizione del reato annullasse la validità della sentenza. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, chiarendo l'efficacia vincolante della sentenza penale nel giudizio civile per quanto riguarda l'accertamento della responsabilità, anche quando il reato è estinto. La Corte ha stabilito che la condanna generica al risarcimento, confermata in sede penale, costituisce giudicato sulla colpevolezza, lasciando al giudice civile solo il compito di quantificare il danno.
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Buona fede del terzo acquirente: prova e presunzioni
La Corte di Cassazione conferma la decisione di merito che ha dichiarato l'inefficacia di un acquisto immobiliare da parte di un terzo, ritenendolo in mala fede. La sentenza stabilisce che la presunzione legale di buona fede del terzo acquirente può essere superata attraverso prove presuntive, qualora queste siano gravi, precise e concordanti. Nel caso di specie, elementi come gli stretti legami familiari tra le parti, la mancata prova del pagamento del prezzo e la consapevolezza della litigiosità dell'immobile sono stati considerati sufficienti a dimostrare la partecipazione del terzo all'accordo simulatorio volto a danneggiare i creditori.
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Responsabilità direttore lavori: la Cassazione chiarisce
Un proprietario di immobile ha citato in giudizio il direttore dei lavori per gravi difetti al tetto. Dopo una decisione d'appello sfavorevole, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, riaffermando l'ampia responsabilità del direttore dei lavori. La Suprema Corte ha sottolineato che il professionista ha un obbligo di vigilanza costante e attiva, non potendo essere considerato un mero esecutore di ordini. La sua diligenza deve essere valutata in base alle sue competenze tecniche specifiche per garantire un'opera priva di vizi. La sentenza è stata cassata con rinvio.
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Compenso professionale: diritto anche con vizi dell’opera
Un professionista, direttore dei lavori in un cantiere, si è visto negare il compenso professionale dalla Corte d'Appello a causa di vizi e opere abusive riscontrate. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo un principio fondamentale: se il committente non chiede la risoluzione del contratto ma solo il risarcimento dei danni, il professionista mantiene il diritto al suo compenso. L'esistenza di vizi, se non rendono l'opera totalmente inutilizzabile, non giustifica il mancato pagamento, ma può portare a una riduzione dell'importo. La causa è stata rinviata alla Corte d'Appello per una nuova valutazione del compenso dovuto.
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Scioglimento comunione: i limiti alla divisione del bene
In un caso di scioglimento comunione di una villa con lievi difformità edilizie, la Corte di Cassazione ha annullato la decisione che ne disponeva la divisione in piccole unità abitative. La Corte ha stabilito che la divisione non era 'comodamente divisibile' in quanto avrebbe svalutato l'immobile e non considerava i vincoli urbanistici e paesaggistici esistenti, rinviando il caso per una nuova e più approfondita valutazione.
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Comunione incidentale: i requisiti secondo la Cassazione
La Corte di Cassazione chiarisce i presupposti per la costituzione di una comunione incidentale su una strada privata. Una società, dopo aver costruito una strada per accedere a una cava in affitto, si opponeva al suo utilizzo da parte dei successivi gestori. La Corte ha stabilito che, in assenza di un'esigenza comune a tutti i proprietari frontisti e di un conferimento volontario di suolo da parte di tutti, non può sorgere una comunione incidentale. La semplice autorizzazione alla costruzione non è sufficiente a creare un diritto reale di uso perpetuo. La sentenza della Corte d'Appello è stata cassata con rinvio.
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Compenso conciliazione: spetta anche nel gratuito patrocinio
Un avvocato, assistendo un cliente ammesso al patrocinio a spese dello Stato, aveva concluso la causa con un accordo transattivo stragiudiziale. Il tribunale aveva negato il compenso per tale attività, ritenendola incompatibile con i limiti tariffari del gratuito patrocinio. La Corte di Cassazione ha annullato questa decisione, stabilendo che il compenso per la conciliazione stragiudiziale è dovuto, in quanto sostituisce la fase decisionale del processo. Tale compenso deve essere liquidato secondo i parametri di quella fase, per poi essere ridotto come previsto dalla legge sul gratuito patrocinio.
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Impugnazione sentenza appello: il caso in Cassazione
Un socio di una società in nome collettivo ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione per l'impugnazione di una sentenza della Corte d'Appello. Il ricorso, basato su cinque distinti motivi, contesta la decisione di secondo grado emessa in una controversia con una società a responsabilità limitata. L'ordinanza della Suprema Corte introduce il giudizio di legittimità sulla base dei motivi addotti.
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Equo indennizzo: quando il credito è pagato in tempo
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 27036/2024, ha negato il diritto all'equo indennizzo a una creditrice il cui credito, ammesso in una procedura fallimentare durata oltre 20 anni, era stato integralmente saldato entro il termine ragionevole di sei anni. La Corte ha stabilito che il termine per valutare la durata del processo, per il singolo creditore, cessa con il pieno soddisfacimento del suo credito, non con la chiusura formale della procedura. Inoltre, ha confermato la condanna della ricorrente per lite temeraria, ritenendo che la sua azione legale costituisse un abuso del processo.
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Contratto preliminare: conta il testo, non il catasto
Un acquirente ha chiesto la risoluzione di un contratto preliminare poiché i venditori non erano proprietari di un'area scoperta di 109 mq, come invece promesso. I tribunali di merito avevano respinto la domanda, adducendo un errore catastale. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, affermando che nell'interpretazione di un contratto preliminare, la descrizione testuale esplicita del bene (incluse le sue dimensioni) prevale su eventuali dati catastali erronei, in quanto punto di partenza per accertare la comune volontà delle parti.
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