Un professionista, assunto con contratto a progetto da un’impresa di costruzioni, ha chiesto la conversione del suo rapporto in lavoro subordinato a tempo indeterminato. Sosteneva che il progetto non fosse specifico e che, non essendo iscritto all’albo professionale italiano, non gli si applicasse l’eccezione prevista per le professioni intellettuali. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso. Ha stabilito che l’esistenza di un progetto sufficientemente specifico (coordinamento di un cantiere) esclude la conversione automatica. Tale progetto può rientrare nell’attività ordinaria dell’azienda, purché sia finalizzato a un risultato definito. Di conseguenza, l’onere di provare la subordinazione gravava sul lavoratore, prova che non è stata fornita.
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